Archivi del mese: settembre 2012

ORO TESAURIZZATO, AUMENTO DELLE SPESE MILITARI, CACCIA E DIFESA DEI GIACIMENTI DI PETROLIO. MOLTI SI PREPARANO ALLA TEMPESTA, TRANNE O’PAESE D’O SOLE. di Antonio de Martini

L’equivalente economico dell’armamento nucleare, è l’oro.
Anche paesi, come gli Stati Uniti, che dichiarano di non voler appoggiare la loro valuta sull’oro, tesaurizzano il nobile metallo che resta la moneta di scambio ultima, come la bomba atomica è l’ultima risorsa del detentore a protezione della propria indipendenza.

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NON È STATA AL KAIDA, È STATA L’AMERICA A SUICIDARE LA PRIMAVERA ARABA. di Antonio de Martini

Buongiorno,
sono un lettore che stima la sua capacità di analisi, di collegamento con fonti di qualità, la passione con la quale scrive. Per questo desidero sottoporle la domanda seguente.
Tratto da un articolo pubblicato su The Independent
(http://www.independent.co.uk/news/world/politics/revealed-inside-story-of-us-envoys-assassination-8135797.html)
“… the US State Department had credible information 48 hours before mobs charged the consulate in Benghazi …”
A lei sembra verosimile? Se sì, a che gioco si sta giocando?
Luca Tribertico
Il signor Luca.gmail.com , che mi ha evidentemente scambiato per l’oracolo di Delfi, vuol sapere da me quale sia la verità su un tema di bruciante attualità, lascia intendere che intuisce la risposta e salta alla domanda successiva: ” a che gioco si sta giocando?” Ottima e opportuna la forma impersonale in quanto i giochi sono molteplici.

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COME MENTIRE CON L’ARIA DI DIRE TUTTO. L’ESEMPIO DE ” IL CORRIERE DELLA SERA ” di OGGI NEL PAGINONE SUGLI ARABI . di Antonio de Martini

Fare una doppia pagina sul mediterraneo arabo senza intervistare un solo arabo è una impresa,ma il Corriere della sera di oggi c’è riuscito benissimo.
Non dico di Intervistare il professor Tarik Ramadan , mi sarei accontentato di Fatma Mernissi, ma il pericolo che il milanese medio capisse qualcosa di non gradito era evidentemente troppo forte.
I lettori del “Corriere della Collera” già conoscono molte delle informazioni essenziali per non fare confusione. Continua a leggere

IL CORRIERE DELLA SERA SCRIVE UN APPASSIONATO ARTICOLO IN DIFESA DI EZRA POUND E DEL DIRITTO A DISSENTIRE ANCHE QUANDO SI HA TORTO, MA NON SPENDE UN RIGO IN DIFESA DEL DIRITTO DI RICHARD MILLET – BRILLANTE LETTORE DI GALLIMARD – ALLONTANATO DALL’INCARICO PER AVER SCRITTO DI BREIVIK , DISTANZIANDOSENE, LO STRAGISTA NORVEGESE. PER REAZIONE, PUBBLICO IL TESTO DI MILLET NELLA SUA INTEREZZA. LA CENSURA NON DEVE PASSARE!

Prima di cimentarmi in una sorta di Elogio letterario di Anders Behring Breivik vorrei che fosse chiaro che non approvo assolutamente gli atti da lui perpetrati il 22 luglio 2011 in Norvegia. E’ tuttavia proprio su questi atti che vorrei soffermarmi, essendo rimasto in un certo senso colpito dalla loro perfezione formale, supposto che sia possibile renderli avulsi dal contesto politico, o addirittura criminale, in virtù della loro dimensione letteraria, visto che la perfezione, come il Male, ha sempre una qualche attinenza con la letteratura.

Siccome da quando noi europei siamo usciti dalla Storia per vivere non in un periodo post storico, ma al di fuori di questo contesto, in un’epoca dove la “non storia” si è rivestita della maschera del divertissement nichilista – poiché il peggio riguarda ora l’insignificanza letteraria, artistica, intellettuale e politica dell’Europa, assurgendo addirittura a velocità di crociera dell’intero occidente – gli eventi (perlomeno quelli che la stampa fino a poco tempo fa chiamava le “notizie” e che – assoggettandosi all’ordine linguistico mondialista che disgrega la lingua abbreviando le parole, rivedendole o sostituendole – ha ribattezzato le “news”) vengono resi noti rapidamente e dimenticati con la stessa velocità, è doveroso ricordare quanto è accaduto il 22 luglio 2011.</

RICHARD MILLET

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L’ ASSASINIO STEVENS E IL DILEMMA USA: MEDITARE O BOMBARDARE ? di Antonio de Martini

L’assassinio dell’Ambasciatore americano casualmente in visita a Bengazi, ci permette di fare una riflessione più ampia, tralasciando gli elogi funebri in corso per l’infelice diplomatico che possono solo contribuire alla ripetizione dell’evento eccitando gli animi degli attentatori, per l’effetto di comunicazione raggiunto.

Un gruppetto di politologi a Washington , all’indomani dell’attacco alle due torri del World Trade Center, disse che

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MEGLIO MORIRE DA CRISTIANI O DA MAOMETTANI? di Mario Maldini

Caro Antonio, non seguo molto i telegiornali, ma in questi giorni mi hanno colpito due notizie, o meglio il modo in cui sono state ” servite ” al gentile pubblico. La prima: la Tv di Stato ha più volte intervistato gli operai sardi in agitazione, consentendogli di esporre le loro lamentele mentre indossavano

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TOH, CHI SI RIVEDE. LUCIANO VIOLANTE A PALAZZO DI GIUSTIZIA. ARGOMENTO: LA TRATTATIVA CON LA MAFIA.

Mi ero sempre chiesto come mai nessun magistrato avesse notato il trafiletto di giornale che rimpiango non aver conservato dove, in poche parole, si diceva che durante le indagini sul pentito Brusca ( quello specializzato nello sciogliere nell’acido i bambini) si era scoperto che – casualmente s’intende – il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia , Luciano Violante, aveva viaggiato in aereo sulla tratta Palermo – Roma sullo stesso volo del Brusca ante pentimento.

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ASPETTANDO IL PAPA A BEIRUT: QUANTI SONO I CRISTIANI DEL MONDO ARABO? di Antonio de Martini

Quando si parla di “mondo cristiano” nei paesi arabi, noi italiani tendiamo a pensare ai cattolici. E’ un altro residuo di provincialismo, questa volta in campo religioso.

per chi vuole approfondire
Nel Mondo Arabo, la confessioni cristiane principali sono tredici: Continua a leggere

PROGRESSI IN LIBIA NEL PROCESSO UNITARIO: DAL “TUTTI CONTRO TUTTI”, AL “TUTTI CONTRO GLI U.S.A”. di Antonio de Martini

Non sono stati i nostalgici di Gheddafi, ma i figli prediletti del S.A.S inglese, armati, nutriti e addestrati dalla Delta force americana .

Hanno imparato a sparare, e adesso vogliono il petrolio. e lo vogliono Tutto.

Forse adesso gli occidentali  si renderanno conto che gli attacchi contro Gheddafi e i suoi scherani non erano condotti da eroici combattenti per la libertà e la Democrazia.

Anche in Somalia il Presidente ( cittadino americano impiegato provinciale nel New Jersey) l’ha scampata per un pelo.

Forse è meglio limitarsi a  esportare la Coca Cola nel Myanmar ( Reuter di ieri) che la Democrazia  all’americana nei paesi arabi e Nord Africani. Lo shock sarà forte per qualche giorno, salterà qualche testa ( sarebbe meglio dire testone), ma credo che la lezione non sarà sufficiente  ad ottenere un cambio di politica estera della Clinton.

Leggete con attenzione  questo post  pubblicato tre/quattro mesi fa per mostrare che la Libia era in preda ai predoni soliti e che chi stava cercando di ristabilire l’ordine, non sarebbe stato in grado di farlo e di capire come vanno le cose in questa parte di mondo.

L’ennesima società di sicurezza europea  ( vedi il post) si è mangiata 10 milioni di dollari ,  – chissà quanti altri soldi sono andati alle società USA  –  ma la sicurezza è una chimera come dimostrato dalla tragica fine dell’ambasciatore americano in Libia.

 Interessante  sapere come intende il governo italiano reagirà, a parte le condoglianze e un mazzetto di fiori al neo inaugurato monumento al Maresciallo Graziani.

Sapete l’ultima barzelletta che circola in quel di Tripoli? Continua a leggere

COME IL PROBLEMA IDRICO INFLUISCE SULLA GUERRA IN SIRIA ( dal post del 23 marzo 2011 ” la prossima guerra sarà per l’acqua”). di Antonio de Martini

Con un attacco nucleare si può mettere in ginocchio anche un grande paese in trenta giorni. Con la Bomba A ( alimentare) una nazione crolla in una settimana. Se privata di acqua, bastano due giorni.

Secondo un rapporto dell’Unicef (“population without improved drinking water sources by region in 2002“WHO/UNICEF,2004), 1,1 miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua e 2,6 miliardi ha accesso ad acque non potabili.

I continenti più problematici sono l’Asia e l’Africa e il maggior consumatore di acqua è l’attività agricola ( utilizza il 70% della disponibilità mondiale). L’allevamento fa la parte del leone dato che serve una quantità 15 volte maggiore per produrre un chilo di bovino, rispetto a quella necessaria per produrre un chilo di grano. Continua a leggere