DURBAN, 26. L’economia mondiale deve affrontare nuove sfide, sempre più complesse. In prima linea ci sono i Brics, il gruppo delle economie avanzate formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. In questi giorni a Durban si svolge il quinto vertice dell’organizzazione, al quale partecipano capi di Stato e di Governo dei Paesi coinvolti: un’occasione per rilanciare progetti politici comuni e mettere le basi di importanti accordi economici. Al centro, secondo l’agenzia statale brasiliana, dei colloqui ci sarà «la creazione di una nuova istituzione bancaria, in alternativa al Fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale».
Il presidente Dilma Rousseff, arriverà a Durban oggi e come primo atto avrà un incontro bilaterale con il presidente cinese, Xi Jinping. Il ministro dell’Economia, Guido Mantega, e il governatore della Banca centrale brasiliana, Alexandre Tombini, firmeranno con le controparti cinesi un accordo per realizzare transazioni commerciali nelle rispettive monete, anziché in dollari.
PYONGYANG, 26. La Corea del Nord continua con il suo atteggiamento aggressivo e lancia nuove minacce agli Stati Uniti: secondo un dispaccio dell’agenzia di stampa ufficiale Kcna, missili strategici e artiglierie a lunga gittata sono stati preallertati per possibili attacchi contro gli Stati Uniti sia alle Hawaii che a Guam- «Da questo momento — si legge nel comunicato — il comando supremo dell’esercito popolare di Corea dichiara che saranno poste in posizione di combattimento di classe A tutte le proprie unità da campo, ivi comprese le unità di artiglieria a lunga gittata e quelle missilistiche strategiche, che prenderanno di mira tutti gli obiettivi nemici nelle basi d’invasione degli Stati Uniti, sul loro stesso territorio, alle Hawaii e a Guam». Più in generale, la Corea del Nord ha ripetutamente ventilato l’ipotesi di attaccare Stati Uniti, Corea del Sud e lo stesso Giappone, persino con armi nucleari, sebbene gli esperti ritengano che non disponga della tecnologia indispensabile a tale scopo. Le nuove minacce di Pyongyang sono arrivate poche ore dopo che il presidente sudcoreano, Park Geun Hye, ha chiesto alle autorità della Corea del Nord di abbandonare il proprio programma nucleare.
BANGUI,26. La capitale della Repubblica Centrafricana, Bangui, è nel caos dopo il colpo di Stato portato a compimento dai ribelli della coalizione Seleka («alleanza», in lingua locale sango) che, dopo pochi giorni di combattimenti — e utilizzando anche bambini soldato — hanno preso il controllo dell’intero Paese. La fuga del presidente François Bozizé è stata confermata da fonti ufficiali e la presidenza camerunense ha riferito che il capo di Stato deposto «si è rifugiato in Camerun dove si trova ora in attesa di partire verso un altro Paese». I suoi familiari invece sono stati accolti nella Repubblica Democratica del Congo.
NICOSIA, 26. Mentre per il decimo giorno consecutivo rimangono chiuse tutte le banche di Cipro, l’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating Fitch ha declassato oggi a un livello equivalente all’insolvenza Bank of Cyprus e Laiki Bank, le più grandi dell’isola, dopo l’intesa sulla loro ristrutturazione che porterà allo smantellamento della seconda e alla fusione dei suoi asset sani con la prima. Le perdite imposte ai creditori privati hanno così spinto Fitch a portare il giudizio sui due istituti da B a default per Laiki Bank e a default ristretto per Bank of Cyprus, il cui presidente ha rassegnato oggi le dimissioni. La terza maggiore banca cipriota, Hellenic Bank, resta invece sotto revisione per un possibile downgrade.
Tutte le banche dovrebbero riaprire giovedì mattina. In un messaggio televisivo, il presidente, Nicos Anastasiades, ha dichiarato che le misure concordate per il salvataggio tra Nicosia e i rappresentanti di Ue, Bce e Fmi per ottenere un finanziamento da 10 miliardi di euro sono state «dolorose, ma hanno salvato il Paese dalla bancarotta». Anastasiades ha comunque garantito che l’isola tornerà in piedi di nuovo. «Sono state ore difficili e a tratti drammatiche», ha proseguito il presidente.
La chiusura prolungata di tutte le banche decisa dal Governo dell’isola in attesa di mettere ordine all’interno di Cyprus Bank e di Laiki Bank, che devono essere ristrutturate nell’ambito del piano di salvataggio, sta nel frattempo provocando il caos anche per quanto riguarda il pagamento dei contributi previdenziali.
Dall’alba, infatti, tutte le televisioni nazionali stanno intervistando persone molto arrabbiate per il fatto di essersi viste rifiutare dagli uffici del ministero del Lavoro sparsi sull’isola gli assegni bancari generalmente accettati per il pagamento mensile dei contributi previdenziali per sè o per i propri dipendenti. Stamane, gli impiegati delle filiali del ministero hanno affisso all’esterno e all’interno degli uffici cartelli in cui è scritto che si accettano pagamenti solo con denaro contante, che però scarseggia.
E ora tutte le attenzioni internazionali sono rivolte verso la Slovenia, che per gli analisti sarà il prossimo Paese dell’eurozona (dopo Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e, appunto, Cipro) a dover chiedere l’assistenza finanziaria dell’Ue per salvare il sistema bancario.
Un recente rapporto della Commissione nazionale di Lubiana per la lotta alla corruzione, sostiene che le maggiori banche slovene hanno elargito nello scorso decennio enormi somme di crediti, ora ritenuti tossici, che ammonterebbero a un quinto del pil nazionale. L’impatto si è fatto sentire sull’economia reale, con l’aumento della disoccupazione al 10 per cento e il gonfiarsi di deficit (5,1 per cento) e debito (59,5 per cento).
PECHINO, 26. All’Unione Europea non basteranno dieci anni per uscire dalla crisi del debito sovrano. Parola del nuovo ministro delle Finanze di Pechino, Lou Jiwei. «Sono molto preoccupato per l’Europa — ha dichiarato Lou durante un forum economico — sono preoccupato che l’E u ro p a non riesca a risolvere il problema nei prossimi dieci anni». Il motivo di questi timori sta tutto nella riduzione delle esportazioni verso il vecchio continente.
MADRID, 26. Le azioni dell’istituto spagnolo Bankia affondano in Borsa del 41 per cento a 0,148 euro, dopo che la banca, venerdì scorso, le ha valutate 0,01 euro, nell’ambito della ristrutturazione imposta da Bruxelles. Bankia si appresta a ricevere un’iniezione di capitale dall’Unione europea di 10,7 miliardi di euro. Il titolo è crollato ieri del 64 per cento in apertura di contrattazioni e ha toccato una perdita massima del 52 per cento.
WASHINGTON, 26. La crisi è lungi dall’essere finita: ci saranno ancora «colpi e curve» da superare prima di poterla considerata definitivamente chiusa. A lanciare l’avvertimento è il presidente della Bank of England (Boe), Mervyn King, intervenuto ieri alla London School of Economics, nel corso di una conferenza congiunta con il presidente della Federal Reserve, la banca centrale americana, Ben Bernanke.
La Federal Reserve ha recentemente rivisto al ribasso le stime di crescita per l’economia a stelle e strisce nel 2013 e nel 2014 prevedendo che il pil crescerà per l’anno in corso del 2,3-2,8 per cento contro il 2,3-3,0 stimato a dicembre, mentre nel 2014 l’economia si espanderà del 2,4-3,4 per cento invece del 3,0-3,5 stimato a dicembre.
I dati continuano comunque a lasciare ben sperare per il futuro. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 15 marzo scorso si sono attestate a 336.000 unità, inferiore al consensus degli analisti (pari a 342.000 unità) e di poco superiore alla precedente rilevazione (334.000 unità, rivisto da 332.000). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 3,053 milioni, superiore ai 3,050 milioni attesi.
PECHINO, 26. La Cina ha firmato con la Russia un accordo per l’acquisto di ventiquattro aerei da combattimento e quattro sottomarini. Lo riferisce il quotidiano cinese in lingua inglese «Global Times», sottolineando come si tratti del più grande acquisto di equipaggiamenti militari effettuato dal Paese asiatico nell’ultimo decennio.
CARACAS, 26. La disoccupazione in Venezuela ha toccato il tasso del 7,6 per cento nel mese di febbraio, ovvero l’1,6 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2012: lo ha riferito l’Istituto nazionale di statistica (Ine). Il risultato di febbraio rappresenta un calo dell’1,8 per cento rispetto al gennaio precedente, quando era pari alla quota del 9,4 per cento.
BAGHDAD, 26. Dopo una messa al bando durata dieci anni, l’Iraq ospita oggi per la prima volta un incontro internazionale di calcio. A scendere in campo, a Baghdad, sono le nazionali irachena e siriana. L’amichevole è stata fissata appena cinque giorni fa dopo che la Fifa, su richiesta delle autorità di Baghdad, ha rimosso il divieto imposto in occasione dell’intervento armato del 2003.
TEL AVIV, 26. Israele riprende a inoltrare all’Autorità palestinese (Ap), senza più alcune limitazioni, i dazi doganali raccolti per suo conto. Lo ha annunciato ieri l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu. Israele aveva congelato il versamento dei dazi doganali all’Ap alla fine dello scorso novembre, come ritorsione per l’iniziativa del presidente dell’Ap, Abu Mazen, di chiedere il riconoscimento della Palestina all’Onu, come Stato osservatore non membro.
ALGERI, 26. L’esplosione quasi contemporanea di una serie di ordigni artigianali ha provocato il ferimento di 17 soldati dell’esercito algerino impegnati in un rastrellamento a M’Chouneche, tra le montagne di Legraf e Hammam Ouled Zerara, a circa 45 chilometri da Biskra.
Nel darne notizia, «El Watan» rivela che alcuni dei feriti sono stati trasferiti in aereo in ospedali di altre province.
KHARTOUM, 26. Trentuno rifugiati che viaggiavano in un convoglio della missione delle Nazioni Unite e dell’Unione africana in Darfur (Unamid) sono stati rapiti nella regione sudanese da ribelli appartenenti al movimento Giustizia e uguaglianza. Lo ha riferito il governatore dello Stato, Yusuf Tibin, spiegando che i 31, otto donne e 23 uomini, si trovavano a bordo di un autobus in viaggio per Nyala nel sud Darfur, per partecipare a una conferenza sui rifugiati interni che è iniziata ieri.