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SIRIA: PER DIFENDERSI I CRISTIANI PRENDONO LE ARMI E SI SCHIERANO A DIFESA DELL’ORDINE E DELLA LIBERTÀ DI RELIGIONE . IL LORO DOCUMENTO È LA LETTERA APERTA DI QUESTO PRETE AL PRESIDENTE FRANCESE. LA LOTTA DIVENTA CONFESSIONALE.

Questa lettera, che per ignavia e speranza di una interlocuzione colta lascio in francese, è un trattato di storia, politica e etnografia. E un omaggio alla storia della Siria ” seconda patria di ogni uomo civilizzato.”
Lo offro alla meditazione di tutti, cattolici in particolare. L’Olocausto inizia da un essere umano sacrificato, dopo i primi centomila sacrificati, l’indignazione è conformismo amorale.

Lettre ouverte d’un prêtre arabe de Syrie à Mr François Hollande
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Damas, juillet 2012
Je m’en voudrais, de troubler l’euphorie de votre récent succès aux élections présidentielles, tout autant que la joie de vos électeurs, et l’espoir, après tout, des français, maintenant que vous êtes, pour cinq ans, le Président de la République Française.
Aussi ai-je tenu à vous écouter de bout en bout, lors de votre interview sur TV5. Je nourrissais le vague espoir de voir définitivement tournée, la politique de cirque de votre burlesque prédécesseur. À vous écouter, je me suis rapidement surpris à m’interroger sur le bienfondé de mon attente. Il m’a fallu vite déchanter. Je restais ébahi devant votre visage bon enfant, pendant que vous vous permettiez de prononcer des jugements péremptoires, sur tout et sur tous, sans la moindre nuance ni hésitation. Continua a leggere

DRAGHI: ARRIVA IL PRIMO ATTACCO. DAL SIGNOR JALLAD. di Antonio de Martini

Fino a che alla Banca Centrale Europea c’è stato il francese Trichet, il ruolo della BCE non ha assunto rilievo strategico e il socio-partecipante di maggioranza relativa – la Germania – ha manifestato cauta soddisfazione sul suo operato.
L’arrivo di Mario Draghi a Francoforte, dopo essere stato il capo del gruppo di stabilità, quindi una sorta di garante internazionale della stabilità monetaria, ha coinciso con un incrudelimento della crisi e una accentuata centralità del ruolo del banchiere centrale europeo.

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SALTA IN ARIA IL CAPO DELL’INTELLIGENCE SAUDITA? CRONISTORIA DI UNA “INTOSSICAZIONE” ALL’ ARABA. DEI DUE ATTENTATI DI DAMASCO E DI RIAD UNO POTREBBE ESSERE FALSO. MA QUALE? di Antonio de Martini

Il 18 luglio è giunta notizia dell’attentato devastante avvenuto nella sede del ministero della sicurezza di Damasco dove persero la vita quattro eminenti personaggi del regime, tra cui il ministro della Difesa ( Cristiano) e il capo dei servizi segreti ( in un secondo tempo).

Il mondo intero trovò normale che non trapelasse nessuna fotografia. In fondo si trattava di una dittatura. La zona della presunta esplosione fu circondata con grande tempestività dalle forze di sicurezza. Nessun media notò che due dei morti erano stati dati per morti dai ribelli che avevano detto di aver assassinato tre ministri pochi giorni prima, ma che erano stati smentiti clamorosamente dall’apparizione di uno dei morti ( il generale Hassan Turkmani) che si mostrò in ottima forma.

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MEDIO ORIENTE. SIRIA. L’INGANNO TELEMATICO RISCHIA DI ESSERE RIDIMENSIONATO DALLA PIATTA REALTÀ. di Antonio de Martini

L’arte militare recita- dai tempi del generale Douhet – che la vittoria arride a chi detiene la supremazia aerea.
L’ esercito siriano sta vincendo la partita sul terreno grazie a una variante sul tema: ha usato gli elicotteri , senza però impiegare gli aerei da bombardamento e da attacco al suolo per non consentire agli USA l’arma della ingerenza umanitaria.
Gli Stati Uniti hanno usato tutte le armi disponibili tranne la forza aerea, visto che non avevano il consenso del Consiglio di sicurezza nè l’unanimità dei membri della Lega Araba.

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AFFIORA IL NUOVO PRESIDENTE SIRIANO ED È GRADITO A MOLTI. ANCHE AD ASSAD. di Antonio de Martini

Il 10 maggio del 1941 ( un mese prima dell’attacco alla Russia) colui che era comunemente considerato il Delfino di Hitler, Rudolf Hess, classe 1894, nato in Alessandria d’ Egitto, decolla con un aereo da caccia dall’aeroporto di Augusta alla volta della Scozia per una missione dai contorni mai chiariti.
Rotti gli schemi ideologici e statuali, Hess, provò, con una motivazione d’altri tempi basata sul valore dell’amicizia con Lord Halifax, a trovare un punto di mediazione politica e non militare a un conflitto che fece poi trenta milioni di morti.
Il ricordo del fatto e qualche analogia letta sul Al Akhbar, mi sono tornati alla mente, esaminando il caso del generale Ahmed Manaf Tlass che dai primi di luglio risulta ” assente ingiustificato” dal comando della Brigata 105 della Guardia Repubblicana, quella incaricata della Difesa della capitale.

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CRISI SIRIANA. GLI ASPETTI POLITICO-MILITARI DEL CONFLITTO. SI RITORNA ALLA GUERRA ASIMMETRICA COME IN LIBIA, MA LA SIRIA SI DIFENDERA’ A TUTTO GAS. di Antonio de Martini

Benjamin Barthes su ” Le Monde ” del 21 luglio e Janine Di Giovanni sull’Herald Tribune del 24 luglio, ci aiutano a capire cosa stia veramente succedendo in Siria, sia ai piani alti che a quelli bassi.

Quel che è certo è che risulta sempre più vero il motto di Jean Paul Sartre citato dal professor Chams el Din Chitour, emerito dell’Università di Algeri: ” quando i ricchi si fanno la guerra, a morire sono i poveri”.

Bella ripetizione dell’immaginifico detto napoletano :” i foderi combattono e le sciabole stanno appese“.

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BULGARIA E SIRIA. DITELO CON LE BOMBE ( SECONDA PARTE)

Pur nato nei paesi a forte tasso di pressione governativa e per reagire a oppressioni straniere con forze preponderanti, il terrorismo non ha mai goduto di simpatie se non dei simpatizzanti irredentisti.
Assassini italiani contribuirono alle lotte di indipendenza ( da Ciceruacchio che uccide Pellegrino Rossi, a Felice Orsini – 41 morti a Parigi con una bomba per Napoleone III – a Guglielmo Oberdan ) e per la democrazia ( Gaetano Bresci che uccide Umberto I nel 1900). Continua a leggere

BULGARIA E SIRIA. DITELO CON LE BOMBE O CON UN ATTENTATO. COSTA DI MENO E RENDE DI PIÙ. di Antonio de Martini

Quando il frastuono della propaganda si fa assordante, confuso, sfrontato, il sistema più efficace per mandare un messaggio semplice e inequivoco, è quello delle bombe. Anonime nella esecuzione e nei mandanti, chiarissime quanto a destinatario, prevedibili negli effetti politici , contenute nei costi.

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SIRIA: ATTENTATO TERRORISTICO: SALTA IN ARIA IL MINISTRO DELLA DIFESA E VIENE ABBATTUTO UN ELICOTTERO. SIAMO ALLA FASE FINALE? di Antonio de Martini

Avevo apprna spedito il post precedente sulle pressioni e le sanzioni economiche che precedono la guerra guerreggiata, che giunge notizia di un attentato terroristico all’interno del ministero della sicurezza nazionale. Secondo notizie raccolte da www.corrieredellacollera.com il ministro sirano della Difesa Daoud Rajha è rimasto vittima assieme ad un numero imprecisato di altri funzionari siriani della sicurezza durante un briefing.

Sempre dalle stesse fonti risulterebbe abbattuto un elicottero governativo.

Le due notizie fanno capire che il tipo di “resistenza” dell’esercito di liberazione di Siria si base su exploits dello stesso tipo di quelli organizzati dalla “Rosa Bianca” nell’attentato a Hitler del 20 luglio 1944, organizzato da un pugno di persone prive di seguito popolare reale ed eseguito dal tenente colonnello Von Stauffenberg.

Nulla a che vedere con le imponenti manifestazioni egiziane o tunisine che testimoniavano la stanchezza del popolo nei confronti dei rispettivi regimi.

La notizia dell’abbattimento dell’elecottero, a meno che non si tratti della fortuna del principiante, potrebbe significare che il governo americano guidato da Barak Obama e dalla Clinton, esaperato dalla inconcludenza della “resistenza” e dalle critiche veementi ricevute a Gerusalemme nei giorni scorsi, ha dato il via al piano di attacco finale mirante al “regime change”, perché se Obama si presenterà alle elezioni senza aver risolto il problema Siria , sarà inevitabilmente in contrasto con la lobby elettorale ebraica degli Stati Uniti, rendendo vera la previsione di Steve Jobs ( di padre siriano) che lo definì “one term president”.

Per l’elicottero, dicevamo, se non si tratta di un colpo fortunato, si tratta di uno stinger ( missili portatili guidati) e questo strumento messo in mano a fanatici islamisti momentaneamente alleati, crea preoccupazione circa l’uso che ne potrebbe fare un giovane zelota equanimemente anti Assad e anti Israele.

A COSA SERVE IL SERVIZIO SEGRETO di Antonio de Martini

Oggi per scoprire segreti militari basta un satellite o anche un Drone delle dimensioni di una mosca.
Un servizio segreto serve a preparare e vincere una guerra, possibilmente senza combatterla, mediante il condizionamento della pubblica opinione.
Ciò può avvenire mediante aggressione mediatica diretta ( es la BBC inglese con l’Italia 1940-1945) o la penetrazione capillare di idee opportunamente teleguidate che trasformino in verità assoluta un interesse politico ben identificato dalla geopolitica.

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