● Jacques Audiard, Dheepan
● Stéphane Brisé,La Loi du marché
● Valérie Donzelli, Marguerite et Julien
● Matteo Garrone, le conte des Contes
●Todd Haynes, Carol
● Hirokazu Kore-Eda, Notre petite soeur
● Yorgos Lanthimos, The Lobster
● Maïwenn, Mon roi
● Nanni Moretti, Mia Madre
● Paolo Sorrentino, La Giovinezza
●Joachim Trier, Louder Than Bombs
●Gus Van Sant, The Sea of Trees
● Denis Villeneuve, Sicario
● Laszlo Nemes, Saul Fia
● Hou Hsiao-hsien,The Assassin
● Jia Zhangke, Mountains May Depart
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L’arte militare recita- dai tempi del generale Douhet – che la vittoria arride a chi detiene la supremazia aerea.
L’ esercito siriano sta vincendo la partita sul terreno grazie a una variante sul tema: ha usato gli elicotteri , senza però impiegare gli aerei da bombardamento e da attacco al suolo per non consentire agli USA l’arma della ingerenza umanitaria.
Gli Stati Uniti hanno usato tutte le armi disponibili tranne la forza aerea, visto che non avevano il consenso del Consiglio di sicurezza nè l’unanimità dei membri della Lega Araba.
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Di antoniochedice
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Etichettato" film c'era una volta in Anatolia", "IL MESSAGGERO", battaglia di Aleppo, Battaglia di Damasco, guerra civile in Libano, New york times, nuri bilge ceylan
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Sono pressocché certo che le nuove generazioni non sanno nulla di Ennio Flaiano. Un intellettuale di provincia nato nel Pescarese. E’ sconosciuto ai più, eppure si tratta di uno degli spiriti più lucidi e brillanti del dopoguerra.
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Di antoniochedice
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Etichettato"film La Dolce vita", Bar Rosati a Roma, Campagne per il tesseramento del P.C.I., collana BUR, Editore Feltrinelli, Editore Rizzoli, Ennio Flaiano, Federico Fellini, Gaetano Marzotto, GianGiacomo Feltrinelli, politica culturale del P.C.I. anni cinquanta, Renato Guttuso
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Sergio d’Angelo ha compiuto ottantotto anni e ne dimostra venticinque di meno anche fisicamente, oltre che di memoria. E’ a lui che il mondo deve il romanzo capolavoro di Boris Pasternak ” Il dottor Zivago” che fruttò all’autore il Nobel per la letteratura e una vita di persecuzioni, anche se la maggior parte degli italiani di tutto questo ricorda forse solo il film e Julie Christie.
Il Corriere della Collera pubblica oggi una lunga intervista a Sergio d’Angelo, di Kontinent USA e del presidente della associazione per l’amicizia Russia Stati Uniti Edward Lozansky, uno scienziato nucleare sovietico che fece il cammino inverso rispetto a Bruno Pontecorvo che scelse di andare a lavorare in Unione Sovietica. Due ebrei inquieti, su opposte sponde della guerra fredda.
IL Corriere della Collera è lieto di offrire questa esclusiva ai propri lettori e promette a breve , oltre a questa verità sulla morte di Feltrinelli, anche uno studio comparativo della due inchieste della magistratura sulla morte di Enrico Mattei, curato dall’ ex A. D. dell’Agip, uno dei suoi discepoli.
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Di antoniochedice
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EtichettatoAmburgo, boris pasternak, bruno pontecorvo, Carlo Feltrinelli, Che guevara, Cuba, dottor zivago, editoria, Edoardo Lozansky, Enrico Mattei, Ernest Hemingway, essen, Gian Giacomo Feltrinelli, Heinrich rowohlt, Heinz schwebe, il dottor Zhivago, inge schoentahl, KGB, kontinent usa, Olga ivinskaia, premio nobel, sergio D'angelo, terrorismo
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Mercoledì 23 marzo la Borsa valori del Cairo è stata riaperta. Nel corso della prima ora ha perso il 10% e l’hanno chiusa. Giovedì 24 marzo, hanno riaperto la Borsa, ma ha perso nuovamente il 10 % e l’hanno richiusa. Venerdi e sabato è festa. Siamo tutti curiosi di vedere cosa succederà domenica.
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Di antoniochedice
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EtichettatoAl Sumaria, Anbar, Beghazi, Deraa, Egitto, Francia, G Luigi Paragone, giordania, Glubb Pascià, guerra di Libia, Inghilterra, irak, Jean Claude Boulos, Libia, Naguib Sawiris, re Abdallah II, re hussein di Giordania, Reuter, Rifai, Saadun Ubaid, settembre nero, Siria, Tunisia
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I tunisini , con un aiutino, si sono liberati del loro Presidente . Il vice , sta cercando di far sopravvivere qualcosa promettendo le elezioni tra sei mesi. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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EtichettatoAldo Moro, Ben Ali, Ben Ammar, FLN algerino, Georgia, Gianni Agnelli, Gianni Boncompagni, Gualtiero Jacopetti, Habib Bourghuiba, immigrazione maghrebina, Iran, Martini, olio d'oliva, Sismi, Ucraina, Wassila Ben Ammar
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L’attuale diatriba tra Berlusconi e Fini , a parte i caudatarii, mi ricorda il primo importante festival del cinema di Venezia del dopoguerra, in cui vinse il film giapponese Rashomon di uno sconosciuto Kurosawa.
Con questo film, bambino trascinato dalla tata cinefila, scoprii il relativismo.
La trama: si incontrano in campagna una coppia e un single, il quale, ucciso il rivale, si impossessa della donna.
Il film racconta il processo per omicidio con la voce di tutti e tre i protagonisti che a turno si attribuiscono un ruolo centrale e senza macchia nella vicenda, mentre in realtà scopriamo che si è trattato di tre poveracci terrorizzati,vili, dominati dal caso e col sesso come filo conduttore del reale.
Il film vinse il leone d’oro. Berlusconi ha una casa cinematografica e di distribuzione. Fini si iscrisse al MSI perché non gli permisero di entrare al cinema per vedere il film “Berretti Verdi”.
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