ITALIA: IL VERO COMPITO DI MATTEO RENZI E’ PROFUMARE IL CADAVERE PER FAR TORNARE GLI ITALIANI A VOTARE. CRISI E DISOCCUPATI POSSONO ATTENDERE. di Antonio de Martini

Distratti come siamo dalla situazione internazionale, privati di informazioni affidabili anche all’interno, fatichiamo a decifrare le “novità” che sembrano susseguirsi, ma se mettiamo nella giusta luce gli eventi la trama si chiarisce.

I governi che si sono susseguiti nell’ultimo periodo, definiti “non eletti” dai talebani di casa nostra, ci hanno un po sviato nell’analisi. Monti, Letta. Renzi sono altrettanti governi del Presidente e vanno chiamati governi Napolitano. Questo spiega la modestia delle compagini.

La vera novità era un’altra progressivamente realizzata: la ripartizione di attribuzioni tra Palazzo Chigi e il Quirinale si è completamente ribaltata e siamo passati dai tempi del tandem De Mita-Leone in cui bastò dire al Presidente di dimettersi perché obbedisse, alla situazione attuale in cui basta una telefonata per far dimettere il Presidente del Consiglio.

L’Italia è diventata una repubblica semi-presidenziale alla francese ( con coabitazione), senza cambiare una virgola della sua Costituzione, senza cambiare le modalità di elezione del presidente  e mantenendo allo stesso prerogative regali, quali la non punibilità e l’irresponsabilità politica.

Il servilismo dei mezzi di comunicazione di massa lubrificati con 236 milioni che annualmente la presidenza del Consiglio distribuisce a insindacabile giudizio del Presidente senza complemento di specificazione, ha privato gli italiani di ogni possibilità di capire gli accadimenti e farsi una idea propria sulla situazione.

Altri 500 milioni annui per il funzionamento degli organi di polizia informativa e il bilancio della Presidenza della Repubblica che sfiora i tre miliardi,  completano la massa di manovra del potere di governo delle centocinquanta persone che annualmente si impadroniscono della metà del reddito degli italiani e lo spendono come ritengono più opportuno nella certezza della impunità, impunibilità e non imponibilità.

Alcuni di questi satrapi sono giunti alla comica minaccia lanciata dagli schermi della televisione di offrire la loro professionalità all’estero se gli si dovesse chiedere di ridurre il proprio appannaggio  per contribuire in minima parte a dare un esempio di una parvenza di sobrietà.

Altri  valvassori cresciuti  e pasciuti in questo regime feudale fanno conferenze stampa affannandosi a mostrare mirabolanti risultati raggiunti, senza che nessun commentatore si curi di spiegare come mai da questa somma di singoli  risultati positivi scaturisca una situazione di penuria e decadimento generale.

Qualche filo di Arianna che ci aiuti a intravvedere una possibile strategia di annientamento di questi minotauri si riesce ancora a trovare, grazie a residui di patriottismo attivo.

Ci è giunta voce, affidabile, che anche il Quirinale si avvale di sondaggi e ha meditato sui numeri.

Dai dati di questo segretissimo sondaggio risulterebbe che il numero degli italiani che ha deciso di non andare più alle urne per partecipare al rito della investitura democratica di un Parlamento e di un governo quali quelli succedutisi negli ultimi trentacinque anni, abbia superato il cinquantacinque per cento.

A questo si è aggiunta – sempre secondo il sondaggio – la constatazione della inutilità della campagna di calunnie orchestrata a danno del movimento cinque stelle che ne  risulterebbe ulteriormente rafforzato.

Con oltre la metà degli italiani che diserta le urne elettorali e il 30% che vota per Beppe Grillo, diventa difficile anche per una monarchia di origine divina affidare incarichi di governo al residuo  cartello dei partiti che dovrebbero spartirsi il restante venti per cento reale con le schede bianche e nulle.

Meditando su questi elementi e filtrando gli eventi dello scorso trimestre alla luce di questo fatto per me nuovo, ho cominciato a capire come e perché Matteo Renzi sia riuscito a scalare tanto facilmente la segreteria del Partito Democratico e come mai le sue dichiarazioni sembrino prese pari pari dalle considerazioni mie e di cento altri blogger che, impotenti, borbottano sul web.

Vedendo cessare la campagna di calunniette contro il movimento cinque stelle e ammirando Grillo intervistato da un  chierichetto di paolo Mieli, la nebbia si è squarciata: l’incarico conferito a  Matteo Renzi non è mai stato quello di farci uscire dalla crisi e tanto meno guidare l’Europa a partire dal 2 luglio ( guardiamo i fatti, diamo il cambio alla Grecia…) il compito del fiorentino spirito bizzarro è ridurre il numero degli italiani che dal 1968 rifiuta a ritmo crescente di andare alle urne per riconoscere credibilità e legittimità democratica a un sistema ormai putrefatto.

Di fronte alla constatazione del rifiuto degli italiani a dare legittimità democratica al sistema,  Beppe Grillo appare il minore dei mali – anche lui strappa seguaci all’area del non voto e lo dice –  e ci si appresta a cooptarlo lentamente, previo indebolimento sottraendogli un certo numero di parlamentari ( come fecero, con i fondi dell’ENI,  col PSI con la creazione del PSIUP appena cooptati Nenni  e De Martino nell’area di governo), ma la priorità va all’azione di Renzi, la cui caccia ai gonzi può avere successo come dimostra anche  l’apertura di credito fornita la mia dabbenaggine.

La sola cosa che fa paura al regime, è l’astensione dal voto. Il solo modo di abbatterli è non andare a votare.

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Commenti

  • robertobuffagni  Il marzo 22, 2014 alle 9:57 am

    Concordo con lei: si stano disgregando gli ultimi residui di consenso, e non solo al governo o ai governi, ma allo Stato italiano, e persino, mi piange il cuore a scriverlo, alla patria, alla casa Italia.
    La crisi attuale non è una crisi economica, non è una crisi politica, non è una crisi di personale dirigente: è una crisi di legittimità, che le comprende e le trascende tutte.
    A parer mio – e qui, credo che il mio pensiero diverga dal suo – l’attuale crisi di legittimità italiana, che pure ha origini antiche, è il contraccolpo, o l’eco, della crisi di legittimità che la UE ha causato al momento stesso della sua formazione.
    La UE è un ferro di legno, che toglie sovranità politica agli Stati senza assumersene le relative responsabilità; e che non potrà assumersele mai, perchè per farlo, e cioè per trasformarsi in una confederazione o federazione politica, dovrebbe emanciparsi dal dominio USA. L’unico paese che potrebbe tentare l’emancipazione – la Germania – è sazio degli immensi profitti economici che ha lucrato grazie all’euro e alla UE, è psicologicamente menomato dal nazismo (fine pena mai), e nel corso della sua storia non ha mai dato prova di saper guidare altri popoli, cordialmente indicando loro una via praticabile e comune.
    La UE, che avrebbe potuto essere la crisalide della libera farfalla Europa, ne diventa il sarcofago, e mostra di esserne il principale strumento di neutralizzazione politica.
    Via da questa piramide egizia (e non solo egizia…)
    Facciamo un passo indietro, e ritroviamo il senso e il valore delle sovranità nazionali, per fare due passi avanti, verso la libertà europea.

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    • antoniochedice  Il marzo 22, 2014 alle 12:29 PM

      D’accordo con lei su tutto tranne due cos: l’origine delegittimano della CEE e il passo indietro. Secondo me va fatto il passo avanti o quanto meno offrire la scelta tra rinunzia di tutti alle stesse parti di sovranità ( federazione) oppure facola di recesso ( confederazione) per tutti, ma la guerra di secessione americana ci mostra come finiscono i confederati.

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      • robertobuffagni  Il marzo 22, 2014 alle 1:07 PM

        La ringrazio del consenso. Preciso il mio pensiero: all’origine della delegittimazione non sta la CEE, ma la UE, con la forma che ha preso (tirannia burocratica) e lo strumento che ha scelto, l’euro. D’accordo anche sul passo avanti, ma che non sia più lungo della gamba. E’ vero che la geopolitica detta l’unione politica dell’Europa. Ma se guardiamo ai precedenti tentativi (Carlo V, Napoleone, Hitler) vediamo che è un compito difficile, per affrontare il quale è forse necessario un “riorientamento gestaltico”, come dicono gli psicologi; cioè un mutamento qualitativo del punto di vista. Un popolo europeo non c’è, e non lo si può creare nè con la religione (Carlo V), nè con le idee (Napoleone), nè con la violenza (Hitler) e neanche con la tirannia burocratica (UE). Lo si può forse (forse) creare, con “l’infinita pazienza dei deboli”, per mezzo della collaborazione tra patrie e nazioni: nello spirito di de Gaulle e, prima di lui, di Mazzini. Ma per tentare questa difficile creazione, a me pare che si debbano, anzitutto, ritrovare le radici delle patrie e delle nazioni. Chissà. Ce lo dirà, o lo dirà ai nostri figli, il tempo.

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  • luigiza  Il marzo 22, 2014 alle 10:58 am

    Vedo che alla fine ha compreso il ‘compito’ affidato al fenomeno fiorentino.
    Quindi deduco che ha visto abbastanza ed ha smesso di aspettare/sperare.

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  • Roberto  Il marzo 22, 2014 alle 1:10 PM

    la nostra classe politica rispecchia perfettamente il suo elettorato sempre più ridotto. E’ tutto marcio. Non si può riformare. Bisogna abbattere e ricostruire, ma non sarà Grillo ad abbattere, Anzi, Grillo è una valvola di sfogo utile alla dittatura. Vero è che Renzi ha sentito (o qualcuno ha sentito per lui) il debole venticello della ripresa e certamente riuscirà a prendersene il merito. Un merito inesistente perchè la soluzione della crisi è partita da dove è cominciata, ma il guelfo nostrano è abile a rincoglionire tutti e certamente riuscirà a far credere ai sudditi che è lui il salvatore della Patria. Finchè dura

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    • antoniochedice  Il marzo 22, 2014 alle 4:55 PM

      Non credo ci sia nessuna ripresina, ma adattamento alla rassegnazione .

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  • donato  Il marzo 22, 2014 alle 3:23 PM

    Napolitano ha governato la Campania per anni (Bassolino era figura di rappresentanza) basta vedere come son ridotti lì per capire cosaci attende.

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  • Fabio Conditi  Il marzo 22, 2014 alle 4:14 PM

    Stanotte ho fatto un sogno : il M5S alle elezioni europee supera il 40% dei voti ! Mi è venuta una strana sensazione di pienezza ed allegria contagiosa, come quella che proviamo quando, arrivati in aperta campagna, respiriamo profondamente e lungamente aria pura non contaminata da nostri scarichi. E se fosse possibile ? E se dipendesse anche dal nostro piccolo voto ? Il solo modo di “abbatterli”, credo, non è “non andare a votare”, ma convincere la maggior parte dei nostri amici e conoscenti, che è possibile realizzare un sogno : respirare finalmente aria pulita ! Concediamoci questo lusso ! Grazie Antonio per aver capito ed ammesso ( solo i grandi sono capaci di questo ! ) che l’apertura di credito era una vera e propria “dabbenaggine”. Abbiamo anche bisogno di te ! «Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini consapevoli e risoluti possa cambiare il mondo. In realtà sono stati sempre e solo loro a cambiarlo» (Margaret Mead). Fabio Conditi del M5S di Zola Predosa (BO).

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    • antoniochedice  Il marzo 22, 2014 alle 6:54 PM

      Commovente! . Il tuo ragionamento è che è più facile che i grillini raggiungano il 40% ( dal 27% attuale) che gli astenuti passino dal 50% attuale al 55%.
      Inoltre, col 40% lo stesso Beppe Grillo ha detto che non potrebbe governare perché vuole il 51%. Mentre col supero del 50% degli astenuti dal voto, la legittimità democratica del potere verrebbe a cadere e con esse il regime.

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      • Fabio Conditi  Il marzo 22, 2014 alle 11:50 PM

        L’astensione di chi non è d’accordo con il governo attuale, permette al regime di mantenere la maggioranza. Inoltre gli astenuti dal voto non supereranno mai il 50% e la legittimità democratica del potere non sarà nemmeno scalfita. Ci vuole ben altro. I sondaggi, che normalmente sottostimano il M5S, gli attribuiscono il 24%, senza considerare gli indecisi, che sono più del 20%, e non tenendo conto della progressione di crescita delle liste locali, passate da 199 a circa 500 nei comuni di tutta Italia. Basta che il M5S alle elezioni europee diventi il 1° partito in Italia e si saranno create le condizioni per chiedere legittimamente e democraticamente nuove elezioni nazionali, magari portando a Roma più di 1 milione di persone. E allora cominciamo a ragionare … ! Con la nuova legge elettorale basta il 37% dei voti per avere la maggioranza assoluta, ma anche con la legge attuale il 1° partito deve avere l’incarico di formare un governo, e quando questo sarà fatto con il programma del M5S, voglio vedere se non ci sarà qualcun altro disposto ad appoggiarlo per non scomparire definitivamente di fronte all’opinione pubblica. Per non respirare l’aria viziata dentro una casa, non si deve smettere di respirare, ma aprire le finestre e cominciare a far entrare aria nuova che sostituisca la vecchia. Devono andare a casa tutti !

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      • antoniochedice  Il marzo 23, 2014 alle 7:12 am

        Considerando anche i cinesi, si può dunque arrivare al settemila per cento! Compimenti. Per quanto concerne il portare un milione di persone a Roma, Berlusconi ne porto tre, ma non mi pare che abbia ottenuto granché . Ragazzo mi serve istruzione, idee e una visione dell’Italia che non credo abbiate: vedete le stelle, ma non dite nulla di quel che volete/sapete fare. Astenersi dal voto è astenersi dal reggere il sacco a chi ruba. Coi bari non si gioca. Voi invece volete giocare.

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  • b1e2t3t4a1  Il marzo 22, 2014 alle 6:22 PM

    L’ha ribloggato su CI DISPIACE….MA VINCEREMO NOI!.

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  • Fabio Conditi  Il marzo 24, 2014 alle 10:51 am

    E secondo te il ladro smette di rubare se noi smettiamo di reggergli il sacco ? Il ladro smette quando lo si controlla e se ruba, glielo si toglie il sacco. Ma per toglierlo bisogna avere i numeri per farlo, per questo è importante un M5S che non solo ha preso il 25% dei voti, ma sta crescendo continuamente ( o credi ai sondaggi che hanno ancora un 22% di indecisi che decideranno solo gli ultimi giorni e sulla base dei risultati ottenuti dai governi Letta-Renzi, mentre il M5S farà campagna elettorale con il solito Beppe Grillo e 150 deputati e senatori che adesso riempono comunque le piazze ! ). Mi dispiace tu non conosca la realtà del movimento dall’interno, dove tantissimi giovani e meno giovani si stanno avvicinando alla politica in modo attivo e non hanno più intenzione di farsi rappresentare da chi ha distrutto questo paese. Quello che stiamo costruendo è qualcosa che nessuno ha capito, e neanche tu, se mi posso permettere visto che ti stimo molto, e di consiglio di andare a qualche incontro dove non ci sia Beppe Grillo ma i “portavoce del M5S”. Cominceresti a capire cosa intendo per “respirare aria pulita”. Con affetto e stima.

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    • antoniochedice  Il marzo 25, 2014 alle 4:04 am

      Sono contento che ci siano ancora entusiasti. Nella vita ho avuto amici che hanno cercato di farmi diventare cattolico, massone, comunista e membro dell’ACI e Forza Italia, ma sono un solitario di natura. È un limite certo, ma è il mio limite e ci sono affezionato. Quanto all’aria fresca, è certo una condizione necessaria ma non sufficiente. Per governare servono due cose che non avete. Una è l’esperienza.

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      • Fabio Conditi  Il marzo 25, 2014 alle 12:50 PM

        Non sono d’accordo, dipende da quale esperienza ritieni sia necessaria. Sono un ingegnere edile di 52 anni, ho progettato in Italia ed all’estero qualsiasi tipo di edificio e struttura ( palazzetti dello sport, centri natatori, complessi edilizi residenziali, ospedali, piani urbanistici, ecc… ), ho lavorato con grandi società di ingegneria, anche romane ( Università di Lettere e Filosofia a Tor Vergata con Studio Valle, Alta Velocità con 3pprogetti e Italferr ). Non voglio vantarmi, ma ritengo di avere una grande esperienza di 26 anni nella mia professione ed altrettanti nella società, e mi sto candidando con una lista del M5S per governare la mia città, Zola Predosa. Io penso semplicemente che non è vero “che non abbiamo l’esperienza”. Tra l’altro sono insieme ad altre figure professionali di semplici cittadini ma che hanno esperienza di tutti i generi di “lavoro”, mentre i politici che ci governano non sanno neanche cos’è il “lavoro” che vorrebbero aumentare e che stanno distruggendo con i loro errori. Se l’esperienza vera è quella lavorativa, professionale, familiare, sociale ed umana che ognuno di noi ha, e che i nostri deputati e senatori hanno già dimostrato di avere, allora questa è proprio l’unica cosa che certamente abbiamo. L’altra, che è l’entusiasmo e la passione, devi venire a “respirarla” in uno dei nostri meetup. Saresti accolto a braccia aperte, perchè abbiamo un grande bisogno di esperti come te ! E’ l’unione che fa la forza, non la solitudine. La prossima volta che vengo a Roma, se vuoi, mi piacerebbe incontrarti. Ciao.

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      • antoniochedice  Il marzo 25, 2014 alle 7:44 PM

        La tua inesperienza e la propaganda di Berlusconi hanno creato il mito che governa bene chi ha esperienza di un lavoro. Errore.
        Serve esperienza di Politica, di Psicologia e motivazione umana, di pratica amministrativa e di attitudine al comando-gestione di un gruppo. Se hai tutto questo e ci aggiungi la capacità di informarti di quel che è successo negli ultimi 80 anni, allora ti mancherà che la normale dose di cinismo che consente a un ufficiale di portare i suoi uomini al fuoco entusiasmandoli pur sapendo che ne perderà il 10% e alcuni per sua colpa. Se passi per Roma sei il benvenuto, come ogni commentatore civile e garbato

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