Le Agenzie hanno lanciato una notizia scarna che rischia di far saltare il concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo. La compagna di Mike Jagger, il cantante del complesso, L’Wren Scott, lei stessa vocalist. E’ stata trovata morta a New York. Per il momento non ci sono altre notizie.
Il Kazakistan è una miniera a cielo aperto: oro, petrolio , gas, terre rare, uranio. Il fondo sovrano del Kazakistan – il nono paese al mondo per estensione – gestisce oltre trenta miliardi di dollari, il paese ha appena svalutato del 20% colpito più dalla speculazione internazionale che dalla economia interna, il presidente ha creato una nuova capitale dal nulla ( ASTANA) come fece il Brasile negli anni sessanta.
I rapporti italo-kazaki – ad onta della recente crisi- sono buoni, specie con la popolazione. Ho intervistato Paolo Raimondi, collaboratore di Italia Oggi, esperto di economia, per introdurre un nuovo paese tra quelli che l’Italia dovrebbe penetrare commercialmente ed assistere sulla via dello sviluppo.
Il governo è stabile quanto possa esserlo un governo autoritario. L’oppositore principe aveva trovato in Italia rifugio per la sua famiglia, prima di essere imprigionato in Francia. Persino il vincitore del “Grande Fratello” locale è un italiano poco più che ventenne precedentemente emigrato in Inghilterra e ora fa il cantautore o giù di li.
Data la diffidenza che ormai esiste verso gli anglosassoni in tutta l’Asia, la detenzione del capo dell’opposizione in Francia e le difficoltà attuali russe, i nostri imprenditori potrebbero giocare un ruolo profittevole anche fuori dal campo petrolifero – spazi enormi per l’agroindustria e l’export in Cina in cui l’ENI fa da capocommessa contrastato da mezzo mondo. I mezzi finanziari ci sono, messi a disposizione dal Know How degli esperti del Centro Studi Kòsmos che ha elaborato uno schema privatistico di grande impatto e privo di risvolti burocratici.
Continua il giro del Mediterraneo di Giorgio Vitangeli assieme ad Antonio de Martini. Tocchiamo quella che un tempo era la quarta sponda dell’Italia in preda ai suoi demoni scissionistici. Benghazi contro Tripoli, missili sulle petroliere che si riforniscono dal concorrente e finto disinteresse di chi ha trasformato un paese in crescita in una zona franca in cui gli interessi dei libici e degli italiani non sono più tutelati da nessuno.
Se Matteo Renzi, dopo aver visitato la Tunisia, ponesse attenzione alla Libia attivando tutte le esperienze italiane, le soddisfazioni economiche e politiche potrebbero essere tali da influenzare positivamente anche i bilanci del 2014.