Il Kazakistan è una miniera a cielo aperto: oro, petrolio , gas, terre rare, uranio. Il fondo sovrano del Kazakistan – il nono paese al mondo per estensione – gestisce oltre trenta miliardi di dollari, il paese ha appena svalutato del 20% colpito più dalla speculazione internazionale che dalla economia interna, il presidente ha creato una nuova capitale dal nulla ( ASTANA) come fece il Brasile negli anni sessanta.
I rapporti italo-kazaki – ad onta della recente crisi- sono buoni, specie con la popolazione. Ho intervistato Paolo Raimondi, collaboratore di Italia Oggi, esperto di economia, per introdurre un nuovo paese tra quelli che l’Italia dovrebbe penetrare commercialmente ed assistere sulla via dello sviluppo.
Il governo è stabile quanto possa esserlo un governo autoritario. L’oppositore principe aveva trovato in Italia rifugio per la sua famiglia, prima di essere imprigionato in Francia. Persino il vincitore del “Grande Fratello” locale è un italiano poco più che ventenne precedentemente emigrato in Inghilterra e ora fa il cantautore o giù di li.
Data la diffidenza che ormai esiste verso gli anglosassoni in tutta l’Asia, la detenzione del capo dell’opposizione in Francia e le difficoltà attuali russe, i nostri imprenditori potrebbero giocare un ruolo profittevole anche fuori dal campo petrolifero – spazi enormi per l’agroindustria e l’export in Cina in cui l’ENI fa da capocommessa contrastato da mezzo mondo. I mezzi finanziari ci sono, messi a disposizione dal Know How degli esperti del Centro Studi Kòsmos che ha elaborato uno schema privatistico di grande impatto e privo di risvolti burocratici.
Commenti
Sono incuriosito; cos’e’ il centro studi Cosmos?
Grazie. Saluti
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Si chiama in realtà Kòsmos – mi hanno corretto e ho apportato la correzione- è un organismo plurinazionale che aiuta gli imprenditori che vogliono internazionalizzarsi, ma non dispongono del Know How e/o non possono permettersi una sofisticata direzione finanziaria tipica delle grandi imprese . trovano, all’imprenditore di eccellenze italiane, il paese che abbisogna del loro prodotto, se necessario negoziano col governo locale e con le banche per ottenere incentivi e i capitali necessari. Gli fanno il business plan, sempre se necessario.
Insomma fanno – senza oneri per l’impresa e senza che l’imprenditore debba offrire altra garanzia che il 10% del valore del progetto vincolando futuri utili – tutto quel che i funzionari degli esteri e dell’ICE sono pagati per fare. I loro costi sono compresi nei progetti. Un convegno internazionale su questo nuovo modo di fare finanza, si terrà a giugno in Portogallo all’Università di Coimbra.
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L’ha ribloggato su Il Blog di giornalismo economico e finanziario.
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L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:
IL FUTURO È QUI……DIETRO L’ANGOLO
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Aggiungo a margine che le donne kazake sono incantevoli…
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Fornisca le fonti…
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mi avvalgo della facoltà di non rispondere…
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