Archivi delle etichette: Algeria

ALGERIA. ARRIVANO LE ELEZIONI PRESIDENZIALI. LE FF AA SE NE IMMISCHIANO E IL CLIMA SI SCALDA. di Antonio de Martini

Mentre lo staff del Presidente Abdelaziz Bouteflika si sbraccia a cercare di dimostrare che può presentarsi nuovamente candidato  alle imminenti elezioni ad onta di due ictus nel corso dell’anno, per la prima volta le Forze Armate algerine parlano, non con una sola voce, ma con due: Il capo di S M Ahmed Gaid Salah ed il capo dell’intelligence Mohammed Mediane, nome in codice Toufik. Continua a leggere

USA: LA PAGA DEL SOLDATO E I PROGRESSI DELLA TECNOLOGIA UCCIDONO I “TOP GUN” E RIVOLUZIONERANNO IL PENSIERO STRATEGICO. di Antonio de Martini

È comunemente considerato che il job più stressante che esista al mondo è un appontaggio notturno su una portaerei.
D’ora in poi, questa prova suprema di perizia e coraggio di ogni pilota verrà gradatamente sostituita con lo stress di trovare un parcheggio alla macchina quando si andrà nel bunker di Norfolk per il turno di lavoro alla consolle dalle 20,00 alle 24,00 per poi tornare a casa dalla moglie ( o dal marito) che gli racconterà la puntata del telefilm che ha registrato e tirerà l’hambunger fuori dal forno a microonde.

Le Forze Armate americane stanno attraversando una fase di forti evoluzioni tecnologiche che sembra – tra l’altro – essere una risposta anche aI ” combat stress” che ha devastato il morale delle truppe combattenti in Irak e Afganistan negli ultimi anni.
ricorderete che il fenomeno dei suicidi che ha colpito le FFAA USA ha interessato in particolare l’aeronautica e ne abbiamo parlato.

Per la prima volta è stato sperimentato l’appontamento di un Drone (aereo pilotato da terra) su una portaerei americana.

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S-300 IN SIRIA: DISINFORMAZIONE CONTINUA. ECCO I FATTI E MENTRE TUTTI GUARDANO A EST….. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com
I fatti sono da intelligence ” tradizionale” proprio quella di cui Barak Obama lamenta la mancanza tra le file USA.
il quotidiano Vedomosti aveva notato e segnalato sul sito internet del fabbricante – l’officina Nijni Novgorod – che nel bilancio 2011 c’erano iscritti 105 milioni di dollari per il contratto firmato con la Siria per la consegna di un sistema antiaereo.
Il bilancio 2011 fu subito tolto dal sito internet dell’officina e non rimase che la parola del giornale piu un grosso dubbio: un sistema antiaereo S 300 costa 115 milioni di dollari, più un milione a missile. Diciamo un totale di 150 milioni.

Mancano all’appello almeno una trentina di milioni di dollari per sconto ottenuto, oppure si tratta di un acquisto di aggiornamenti del sistema dato che non si tratta del più moderno sulla piazza: il sistema è del 1978 e in 35 anni ha avuto numerosi aggiornamenti.
La Russia mantiene sull’argomento un indispensabile silenzio ricattatorio, limitandosi a dire che “fornirà ai siriani solo quanto previsto dai contratti in essere e nulla più.” Che ” colpire gli USA uccidendo piloti sarebbe inimmaginabile”. E non aggiunge altro.

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AFRICA: DAL DESERTO DEL MALI A QUELLO LIBICO PIOVE SUL BAGNATO. ARRIVANO LE LOCUSTE. A MILIARDI. di Antonio de Martini

Keith Cressman, responsabile FAO per la lotta alle locuste ( senior locust forecasting officer) ha lanciato l’allarme attraverso una intervista telefonica al New York Times: nel Sahel , il deserto di pietrisco dell’Africa Occidentale, si sono formati stormi di locuste di dimensioni quadruple rispetto alla grande devastazione del 2003/2005 che crearono un ‘emergenza umanitaria che l’allora Direttore Generale FAO Jacques Djouf – proveniente da quelle zone ( Senegal) – combatté con allarmi accorati e aiutato dal fratello Presidente del Senegal.
La ragione per cui c’é tanta abbondanza di locuste, è dovuta Continua a leggere

GUERRE E FESTE DELL’ ISLAM: ISTRUZIONI PER L’USO. di Antonio de Martini

Dall’Oceano Atlantico al Pacifico, in ogni paese mussulmano, con l’inizio del Ramadan
( il rovente ) si pratica un mese di digiuno diurno : niente acqua, cibo, sesso, sigarette – a meno che non si sia in guerra o troppo piccoli o anziani, malati o donne in stato interessante.
Dall’alba al tramonto, l’islam si ripiega su se stesso e ciascuno ha l’opportunità di meditare su se stesso e sul significato da dare alla propria esistenza.

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La morte del Crown Prince saudita: la festa appena cominciata e’ già finita.

Finita per le donne, il cui accesso al voto era previsto per il 2015 e se il successore alla carica di Principe ereditario sarà , come prevedibile, il principe Nayaf- attualmente ministro dell’interno e considerato vicinissimo al clero- le donne il voto se lo scorderanno ancor prima di sperimentarlo.
L’Arabia saudita e’ il luogo delle contraddizioni del rapporto tra Arabi e USA.
Vediamone alcune.
Gli Stati Uniti hanno speso tempo e denari per promuovere la democrazia , coi risultati che conosciamo, ma il suo principale alleato si e’ limitato a promettere il voto femminile -alle amministrative- tra tre anni, tre mesi fa.
Quando gia’ si sapeva che il Principe Sultan aveva i giorni contati.
Vi chiederete come mai tanto interesse per le sorti delle donne in una persona che nel post che precede ho qualificato come il contatto tra Ben Laden e la casa reale.
Semplice uno dei due figli preferiti di Sultan ( sui 32 totalizzati nelle sua operosa esistenza, con piu’ mogli) e’ il principe Bandar che e’ stato a lungo ambasciatore a Washington ed ha avuto ed ha rapporti eccezionalmente buoni e proficui con il complesso militare-industriale , mentre il papa’ era ministro della Difesa, carica che ha tenuto fino alla morte.
Il secondo figlio preferito e’ khaled che fa l’assistente del padre al ministero.
Bandar e’ attualmente in esilio al Cairo a causa dei rapporti non chiari con Ben Laden ( sua moglie e non quella del padre, come ho erroneamente scritto nel post precedente – lo ha stabilito la commissione di inchiesta USA sull’ 11 settembre- ha fatto una pia donazione ad uno degli attentatori delle due torri).
Un’altra contraddizione e’ che i media americani contestano la gerontocrazia attorno a Mubarak ( 82 anni) a Ghedafi (70anni) , a Ben Ali (78anni), ma non hanno trovato nulla da ridire sul re Abdallah (87 ani) , sul fratellastro Sultan (85anni) e , largo ai giovani, il principe Nayaf (78anni).
Altro punto di contraddizione, la durata dei regimi: Tunisia 30 anni, Egitto 30 anni, Libia 42 anni.
La famiglia saudita , i figli di Abd el Aziz , regnano da 58 anni e nessun americano o inglese trova da ridire.
Altra contraddizione: mentre l’ Algeria e’ stata redarguita per aver venduto 500 camionette ( pick up) ai libici , Assad fortemente osteggiato per la repressione dei democratici (!), l’Arabia Saudita ha effettuato un intervento militare che ha consentito al re del Bahrein di schiacciare nel sangue le dimostrazioni che pure gli USA avevano incoraggiato anche con denari e formazione pratica.
Su questo tema il silenzio degli USA e’ stato eloquente, ma non li ha imbarazzati minimamente.
Da parte saudita, un’ altra contraddizione: sono stati loro a finanziare – tramite la Lega Araba – l’entrata delle truppe siriane in Libano dove sono poi rimaste una ventina di anni, ma gli USA se la sono presa coi siriani e stanno pressando la Siria da oltre cinque anni e cercano in ogni modo di smorzarne il boom economico dovuto alla collaborazione con Giappone, Italia e Germania…
Alcune contraddizioni si conciliano con un misto di ipocrisia e denari, entrambe abbondanti nei due campi. Una serie di missili acquistati dai sauditi richiedono messe a punto dei software in cui le donne americane sono spesso abili specialiste. Un arabo non puo’ accettare un’ arma predisposta da una donna mentre a lui non resta che premere il bottone senza capire.
Soluzione: si dichiara che l’ arma richiede una manutenzione straordinaria negli USA, la donna specialista in software interviene, magari a Cipro e tutti sono contenti, mentre il ministro della Difesa paga il conto.
Nayaf , il probabilissimo successore che abbiamo conosciuto perché ha dato asilo a Ben Ali ( il tunisino), e’ meno disposto ai compromessi e le donne saudite se vorranno guidare l’ auto, potranno sempre andare a Parigi.

Requiem per l’idea-progetto “Algeria”? L’Italia è in serie “B”, ma possiamo rimontare. Se si svegliano.

 Ricorderete che il 3 maggio scorso scrissi un post sul progetto Algeria (” tra la gallina di Ben Laden e l’uovo di Gheddafi.”…). L’idea si è rivelata fattibile. Tanto e vero che i francesi ci si sono precipitati  ed hanno fatto un solo boccone, Continua a leggere

Riva Sud : l’instabilità cambierà il flusso mercantile verso il mediterraneo?

 In uno dei primi articoli  su questo blog  scrissi che  il mare nostrum stava ridiventando il  centro  del commercio mondiale.  E’ l’opportunità del secolo e su questo convengono tutti.

 Questa è la ragione per cui  tanti immobilismi stanno saltando in questo periodo.  L’ instabilità rischia di diventare un  ulteriore fattore di  nostra marginalizzazione rispetto al commercio internazionale, assieme alla corruzione e alla burocrazia. Dobbiamo liberarcene e presto se vogliamo sopravvivere come Nazione senza ripiegarci  in un ghetto identitario.

superati dai greci, dai turchi e da Israele. A quando il Montenegro?Nella foto bandiera Turca e UE affiancate, ma l'avvenire è un altro.

Qualcuno attribuisce questi sommovimenti a sete di democrazia, altri alla fame di pane. C’è sempre di tutto un pò nelle motivazioni umane sottostanti alle sommosse, specie sulla riva sud. Ognuno  è disposto a battersi  per quel che gli manca di più,ma la verità è che è  semplicemente venuto a mancare,  come fattore  di stabilizzazione, l’interesse  della grandi potenze allo statu quo. Anzi. Continua a leggere