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FINI & BERLUSCONI di Francesco Venanzi

c'eravamo tanto amati

Francesco Venanzi è  uno studioso di economia e – quindi – di politica. Siamo lieti che inizi a collaborare al

“Corriere della collera” invece che a chiosare gli scritti pricipali.

E’ indubitabile che Berlusconi, con i suoi comportamenti  privati, abbia stupidamente creato un senso di insofferenza nella opinione pubblica e nei suoi partner politici e offerto il fianco a facili critiche.  Ma non credo che questa sia la vera causa Continua a leggere

UN NUOVO BUCO NELLA SANITA’ DEL LAZIO

il nuovo buco trovato nella sanità supera il miliardo. Quest volta Bossi la inghiottirà?

Sembra una barzelletta, ma non lo è. Ad onta del sistema tribale vigente nel centrodestra di Roma e Lazio dove ognuno cerca di governare  usando solo parenti e amici di lunga data, qualche notizia filtra ed è sconfortante: Continua a leggere

Belpietro, nessuna notizia?

Le autorità sono riuscite ad arrestare lo zio di Sarah che si è praticamente autodenunziato col ritrovamento del telefonino.Il cadavere della sfortunata fanciulla è stato prontamente ritrovato.  A chi era affidato il settore dove le ricerche risultarono infruttuose fino al giorno prima? E’ stato sanzionato? Se non nei pozzi dove l’hanno cercata? Continua a leggere

Considerazioni di Mario G. sul IL CORRIERE DELLA COLLERA N 7: effetti della stupidità umana sull’attuale situazione politica

Caro Tonino,

visto che il mondo non lo possiamo cambiare e i grandi sistemi dellʼuniverso esulano dalle nostre categorie di intervento, almeno non lasciamoci sfuggire il gusto di criticarlo e, ove le circostanze lo richiedessero, di ironizzare sui suoi protagonisti (non è qualunquismo spicciolo ma buon senso applicato ).

Inizierei con lo spettro delle elezioni anticipate.

La Sinistra trema al solo pensiero. Il Centro non è ancora pronto e blatera di governo di transizione per predisporre una nuova legge elettorale (che dovrebbe far perdere le elezioni a B. , lo stesso B.e seguaci le minacciano ma le temono come il demonio. Fini rischia di fare la fine di Storace senza le capriole della Santanchè, altri microbi straparlano in vista di una chiappa cui attaccarsi come zecche.

Forse Di Pietro e Bossi sono gli unici che pensano di trarne vantaggio sullʼonda dell’incazzatura generale che serpeggia nel paese.

Due cose sono infinite: lʼuniverso e la stupidità umana, ma riguardo al primo ho ancora dei dubbi (A.EISTEIN)

La collera di Francesco V: collera verso chi si ostina a dire che questo governo le riforme non le fa

Caro Tonino,

la mia collera va verso chi si ostina, per partito  preso o per  incomprensione del fenomeno, a dire che questo governo le riforme non le fa.  E tace sulla vera grande e importante riforma che è il “Federalismo fiscale”, più importante sul piano dei  fatti concreti  della riforma costituzionale.

Sostituire la spesa storica con i costi standard costituisce una riforma veramente profonda perché costringe gli amministratori della cosa pubblica ad un regime nel quale la finanza allegra, il clientelismo, l’incapacità ad amministrare, l’arricchimento personale,  i favori alla mafia  eccetera diventano impossibili.

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IL CORRIERE DELLA COLLERA N 8: Domani è l’8 settembre

Berlusconi , Bossi e la mamma della piccola  Sarah oggi si rivolgono al Presidente della Repubblica, ciascuno con problematiche personali.

Se il Presidente è un napoletano intelligente – come credo e spero –  dopo qualche frase consolatoria di rito, non potrà che fare una telefonata al prefetto e chiedergli se quest’appello non sia una manifestazione di impotenza e incapacità delle forze dell’ordine e invitarlo a trarne le conseguenze.

Agli altri due potrebbe dire la stessa cosa e prendere atto del fatto che si sono presentati dal Capo dello Stato per dirgli che non sono in grado di governare se Fini non va via. Il che, con un minimo di buona volontà, equivale a dare le dimissioni.

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IL CORRIERE DELLA COLLERA N 7: … ancora la lite Berlusconi- Fini

Ringraziamenti anzitutto agli amici che colmano le mie lacune, Una dozzina – cito il solo Carlo Cadorna che fu il primo –  mi hanno ricordato che il comandante dei CC nel ‘43 si chiamava Cerica; Umberto  Giovine  – ieri – che tra gli amici asiatici degli USA che hanno fatto una brutta fine, nota che ho saltato Benazir Bhutto . Giovanni Ceccarelli mi ha mandato un elenco di amici da immettere nella lista. Spero nel loro interesse all’idea e nella clemenza per l’artigianato.

Un recente amico ha promesso di mandarmi un vecchio progetto di legge a firma Fini che proponeva il limite di dieci anni di servizio per i parlamentari, lo attendo con ansia per condividerlo con tutti.

Un altro vecchio amico segnala che  condivide l’idea che Napolitano sia vicino a una svolta “alla Cossiga” dalla quale, ipotizza,  si era astenuto finora per non essere emulo di un vivente.

Un’ amica mi ricorda che ho promesso di parlare del “colpo di Stato”. Intendevo  naturalmente  “tecnica del colpo di Stato”. Su questo tema  si sono cimentati  Curzio Malaparte e Edward Luttwark ( noto però  che adesso non cita più questa opera giovanile nei suoi curriculum).  Non ho pretese da  saggista, ma qualche messa a punto va fatta e cercherò di farmi spazio tra le frattaglie della cronaca e le angustie del lavoro.

Il tema della settimana è la lite Berlusconi- Fini, ma non riesco ad appassionarmici.  Nessuno dei due parla dei nostri problemi.

Il “grande avversario” annunzia che “ andrà avanti” ma cita  ben cinque volte, una con tono lamentoso, la parola “compromesso”.

Ha posto unicamente questioni di metodo e non ha lanciato una sola idea che possa giustificare la nascita di un movimento politico distinguibile dall’ attuale melassa.

Se è così, è normale che la sua forza di attrazione, oltre la vecchia AN, si limiti a Benedetto della Vedova.

Se B. vuole farli fuori, basta che tolga i contributi alla stampa di partito e si ridurranno a litigare con la Santacché.

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Il corriere della collera N 2: diatriba tra Berlusconi e Fini

L’attuale diatriba tra Berlusconi e Fini , a parte i caudatarii, mi ricorda il primo importante festival del cinema  di Venezia del dopoguerra, in cui vinse il film giapponese Rashomon di uno sconosciuto Kurosawa.

Con questo film, bambino trascinato dalla tata cinefila, scoprii il relativismo.

La trama: si incontrano in campagna una coppia e un single, il quale, ucciso il rivale, si impossessa della donna.

Il film racconta il processo per omicidio  con la voce di tutti e tre i protagonisti che a turno si attribuiscono un ruolo centrale e senza macchia nella vicenda, mentre in realtà scopriamo che si è trattato di tre poveracci terrorizzati,vili, dominati dal caso e col sesso come filo conduttore del reale.

Il film vinse il leone d’oro. Berlusconi ha una casa cinematografica e di distribuzione. Fini si iscrisse al MSI perché non gli permisero di entrare al cinema per vedere il film “Berretti Verdi”.

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