” Giorgio il freddo” uno dei pochi napoletani che , come me, non gesticola parlando, ha rivestito un ruolo di ” Lord Protettore” del regime nella vana attesa che il Parlamento riuscisse a produrre qualcosa di simile a una legge elettorale ( l’attuale è stata dichiarata incostituzionale dall’Alta Corte) e un governo stabile che legiferasse e sfangasse il semestre di presidenza della UE.
Il semestre è passato e questo è tutto quanto è Napolitano riuscito ad ottenere a prezzo di un grave sacrificio di salute e familiare.
Devo dire che i suoi sforzi – di cui gli va dato atto – avrebbero meritato risultati migliori, ma si è trattato di un inutile accanimento terapeutico: la Repubblica è al suo momento estremo: preferisce morire piuttosto che cambiare.
Ammiratore del sistema inglese, ha rivestito i panni di Oliver Cromwell.
Cromwell disponeva però degli ” iron sides” per imporsi, mentre Napolitano ha potuto al massimo punire chi sabotò l’elezione di Romano Prodi imponendo Matteo Renzi come premier.
In queste condizioni – lo chiamano stallo ma in realtà è rigor mortis, ci avviamo ad eleggere il nuovo presidente che dovrebbe essere internazionalmente riconosciuto, autorevole, con precedenti esperienze di governo, se non donna, almeno androgino e plurilingue. Naturalmente dovrebbe essere capace di attrarre i voti di larga parte dello schieramento politico nazionale, avere appoggi nelle regioni che esprimono circa sessanta grandi elettori e rappresentare il punto di equilibrio ideale del gioco parlamentare.
Finora in situazioni analoghe ( il regime è in agonia da quaranta e più anni ) si sono eletti alcuni presidenti della Camera ( Gronchi, Leone, Pertini) , trombati presidenti del Senato ( Merzagora, Fanfani) ed eletti outsider come Cossiga, Scalfaro, Einaudi e De Nicola.
L’unico capo partito che è riuscito a raggiungere il Quirinale è stato il lunatico Giuseppe Saragat .
Con questa elezione l’Italia fece un passo indietro notevole paralizzando la dialettica politica sui temi della unificazione socialista, firmando il Trattato di non Proliferazione Nucleare ( in palese , ineguale, rinunzia unilaterale alla sovranità nazionale , espressamente proibita dall’art 11 della Costituzione), fece scoppiare lo scandalo SIFAR quando scoprì che ” il servizio” aveva raccolto informazioni molto imbarazzanti sul padre e sul suicidio del fratello. (Segue)