Una terza storia. ( Segue da ” Guerre esterne e terrorismo: due storie diverse”)
Francia, 13 gennaio 2015. Il Senato della Repubblica approva all’unanimità dei votanti, dopo la votazione favorevole della Camera dei deputati, il prolungamento dell’intervento delle forze armate francesi in Iraq. (488 contro 1).
Il 14 gennaio il presidente della Repubblica Hollande terrà un discorso alle forze armate, secondo programma, a bordo della portaerei nucleare Charles de Gaulle. Oui, il est Charlie.
La portaerei salperà scortata dalla fregata Chevalier Paul e dal suo elicottero Caïman Marine, dalla petroliera per rifornimento Meuse e da un sottomarino nucleare. Imbarcherà uno stato maggiore al completo, 12 caccia multiruolo Rafale marine, 9 caccia Super Étendards Modernisés (SEM), 1 aereo da ricognizione Hawkeye e 4 elicotteri. I marinai impiegati saranno 2.600.
Andranno a rafforzare il contingente già dispiegato nell’ambito dell’Operazione Chammal tra il Golfo di Aden e il Golfo persico: sul posto sono infatti già presenti 15 caccia tra Mirage e Rafale, 1 aereo radar e un’aviocisterna, In questo modo l’intero GAN (Groupe AéroNaval) sarà di stanza nel Golfo Persico.
Uno spiegamento di forze impressionante.
Il GAN francese opererà sotto il controllo operativo americano. La fregata britannica HMS Kent raggiungerà il gruppo nell’Oceano indiano e opererà con questo in modo integrato.
L’obiettivo dichiarato è il Daesh in Iraq, ma il ministero della difesa francese confessa che il GAN può adattarsi e modificare in qualsiasi momento il proprio programma in funzione delle evoluzioni della crisi nel Levante.
Il nome che è stato dato alla nuova missione è Arromanches, comune del Calvados dove fu costruito un porto artificiale per lo sbarco in Normandia degli angloamericani nel 1944.
Nota storica: Per convincere l’irresoluto ( è un po’ puttaniere) Napoleone III a entrare in guerra a fianco del Piemonte, contro l’Austria, Camillo Benso di Cavour usò una zoccola patriottica – la contessa di Castiglione – e sfruttò abilmente l’emozione creata dal patriota Felice Orsini ( romagnolo di Meldola) che con tre bombe contro la carrozza dell’imperatore fece quaranta morti.
L’argomento usato fu che, se non si fosse assecondata l’istanza unitaria italiana, la rivoluzione sociale avrebbe preso il sopravvento.
In questa nuova tragedia gli ingredienti iniziali ci sono tutti. Sola variante: la mano omicida questa volta se la sono fatta in casa e hanno sguarnito il Mediterraneo di mezza flotta francese.
Commenti
14 gennaio 2015
Un veramente opportuno ripasso di storia che ci aiuta anche a comprendere perché la storia e il suo insegnamento siano visti con sempre maggior sospetto: l’ideologia delle democrazie elettoralistiche pretende di scavare un metafisico baratro politico-culturale-antropologico con il mondo pre istituzioni rappresentative mentre in realtà nihil sub sole novum … se non la stupidità dei tempi presenti che evidentemente, merito della falsa concezione della democrazia (in realtà un autoritarismo ben peggiore di molti di quelli storicamente conosciuti) e della trahison des clercs (due problemi strettamente intrecciati) è in esponenziale aumento.
Massimo Morigi
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