Il mondo bipolare è morto col crollo del muro nel 1989. L’Italia tarda a rendersene conto. Di qui, le vicende di Battisti in Brasile e dei marò in India ed una serie di altri eventi che dimostrano che l’Italia tarda a mettere a punto la sua risposta Europea o mediterranea.
Gianni De Michelis a lungo ministro degli esteri italiano e negoziatore del trattato di Maastricht, parla con Arnaldo Vitangeli della guerra in Jugoslavia, quella in Siria e la crisi ucraina, mettendo in prospettiva gli avvenimenti e i loro riflessi mediterranei.
Commenti
Prima ancora di ascoltare l’intervista di De Michelis, vorrei ricordare che lo stesso, quando era Ministro degli esteri dopo che lo era stato a lungo Andreotti, ebbe a definire il suo predecessore “un maestro”. A parte il dover sottolineare l’umiltà di definire tale uno che era venuto prima di luie che non apparteneva neanche alla sua parte politica, in un tempo in cui al contrario i giovani si gloriano, prima di aver fatto o dimostrato alcun che, di “rottamare” o di “aver finalmente rottamato” chi li ha preceduti, mi pare opportuno rimarcare tale comportamento. Ora ascolto De Michelis. GiC
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Sei una gran persona
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Mah, ricordo che, negli anni ’90, al momento di formalizzare l’UE c’erano i gran proclami che sarebbe sorta la maggior economia mondiale.
Gli americani non sono scemi, oggi si vedono i risultati!
Non è solo il “divide et impera” che credo sia evidente, con buona pace dei quisling onnipervasivi, ma anche una vera e propria guerra finanziaria tra i paesi componenti l’UE; la seconda guerra mondiale ripresa con altre armi.
Personalmente non riesco a capire se le élite europee sono decerebrate o totalmente vendute all’unica potenza egemone (fino a qualche anno fa).
Il declino degli USA, con l’Europa fedele cagnolino (ridimensionato) che ha distrutto la sua identità per adeguarla a quella dell’impero, porta ad azioni che a mio avviso in geopolitica si rivelano schizoidi.
Già dal 1991 le cose hanno preso una piega preoccupante: gli USA si sono rivelati per quello che erano, dei bulli internazionali, e l’Europa a seguire.
Inutili i panegirici su quello che dovrebbe fare l’Italia se anche la stessa Europa è totalmente sottomessa.
A mio avviso occorre staccare la spina, magari, se possibile, dichiarandosi neutrali, cosa non data e per i rappresentanti che abbiamo e per eventuali gioghi imposti alla fine della seconda guerra mondiale.
Queste cose non sono di pubblico dominio, ma si decidono nelle segrete stanze dai nipotini di Vidkund Quisling.
Che possibilità abbiamo di interferire?
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Fino a che ragioniamo col metro della seconda guerra mondiale ( ossia come fa lei) , nessuna.
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