IL CORRIERE DELLA COLLERA

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L’autorità di controllo bancario europeo ( EBA), è talmente preoccupata della situazione della LAIKI Bank di Cipro e della CIPRUS Bank da non essere riuscita a dare un’occhiata un po’ approfondita ai conti della Deutsche e della Commerzbank.
Nei mesi corsi non è mai andata oltre una energica ma generica esortazione alla ricapitalizzazione.

C’è comunque poco da ricapitalizzare quando i Titoli in possesso della Deutsche Bank – di livello 3 cioè illiquidi cioè tossici – sono stimati, per difetto, ad oltre centotrenta miliardi di Euro.

Lo scorso dicembre, la SEC ( Securities Exchange Commission) americana ha dovuto aprire una inchiesta sulla Deutsche Bank, denunziata dai suoi dipendenti per aver occultato 12 miliardi di perdite sui derivati che , come ormai sappiamo, vengono negoziati al di fuori del controllo di borsa.
La Banca tedesca pare proprio che abbia raggiunto una leva pari a 54; aveva cioè investito per 54 volte il proprio capitale di copertura.
A confronto i ciprioti fanno figura di chierichetti di un pope.
Fatto il buco, si cerca a chi farlo pagare. Commerzbank a seguito del bilancio in rosso ha annunziato che taglierà da 4000 a 6000 posti di lavoro, mentre la Deutsche si accontenta di tagliare solo 2000 dipendenti.
Il governo tedesco ha deciso di correre ai ripari, ma senza sanzioni per i camerati che sbagliano.
Anche per Sant’Anna di Stazzema hanno constatato il crimine di guerra, ma gli arzilli vecchietti che lo hanno commesso sono ancora in libertà .
D’ora in poi al supero di investimenti di cento miliardi o del 20% del capitale, scatterà l’obbligo di separare la parte Banca Commerciale dalla parte Banca di investimento.
Per la buona misura, sono previsti anche cinque anni di detenzione se si mettono a rischio gli istituti di credito.
Ma , per favore, senza troppo clamore perché i mediterranei non se ne accorgano! Eh, dopo tanto clamore per dieci miliardi….