Archivi del mese: febbraio 2012

LA CINA IN SOCCORSO DELL’IRAN : TRASCINA INDIA E INDONESIA PER ATTUTIRE L’IMPATTO SULLA POPOLAZIONE. di Antonio de Martini

Le sanzioni economiche contro l’Iran, questa volta sono state preparate bene: anzitutto la subitaneita’ ha impedito agli iraniani lo stoccaggio e con 74 milioni di abitanti, non e’ uno scherzo . Poi, la IEA , l’ Agenzia internazionale per gli approvvigionamenti petroliferi, ha comunicato che le sanzioni non avrebbero influito sui flussi di petrolio NEL 2012, ma evita di dire a che prezzi troveremo il petrolio sui mercati.

Continua a leggere

PERCHÉ IL REGIME SIRIANO DEVE CAMBIARE PER FORZA. UNDICI FATTI E TRE CONGETTURE GEOPOLITICHE . di Antonio de Martini

Dopo la bella lezione sulla disinformazione data dalla guerra di Libia ( del 2011) credo che abbiamo perduto molte illusioni sulla opportunità di esportare la democrazia a suon di bombe.
Il pressing sulla Siria , che dura ormai da mesi, continua ad onta di una serie di scacchi.

Continua a leggere

L’ ITALIA CERCA UNA BASE OLTREMARE E GUARDA A GIBUTI.

Il Ministero della Difesa sta cercando di ottenere un posto al sole – buono ultimo – nella Repubblica di Gibuti.
Gibuti e’ una piccola Suez, in quanto si trova a controllare lo stretto di Bab EL Mandeb, ossia lo sbocco sud del mar rosso verso l’oceano indiano.
Controllare Bab EL Mandeb e’ quasi come possedere Il canale di Suez.

Continua a leggere

ORA CHE IL GAS DA RISCALDAMENTO SCARSEGGIA, GHEDDAFI FAREBBE COMODO.

Che altro dire?

PACCO E CONTROPACCO. A CHI SERVE ABOLIRE L’ARTICOLO 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI? I SINDACATI NON REAGISCONO PER EVITARE UNA ECATOMBE MAGGIORE? di Antonio de Martini

Il 23 marzo saranno 40 anni che faccio l’imprenditore, ho avuto fino a settanta persone alle dipendenze e l’ articolo 18 dello statuto dei lavoratori e’ stato usato contro gli interessi aziendali in più occasioni, ma mai in maniera ” industriale”.
Intendo dire che si e’ trattato di casi sporadici attuati da elementi che una accurata selezione iniziale avrebbe dovuto segnalare come problematici e comunque attuati

Continua a leggere

LA QUESTIONE ARMENA. di Antonio de Martini

L’Armenia e’ una delle due isole cristiane del Caucaso ( l’altra e’ la Georgia).
Per resistere millenni, bisogna avere una forte identità etnico-religiosa ed essere disposti a morire per difenderla, a est dagli Azerbagiani, a sud dagli sciiti dell’Iran e tutt’intorno dai sunniti della Turchia.
Ai nostri fini. – capire meglio la Questione d’Oriente dei giorni nostri – ci limiteremo ad un sorvolo degli ultimi cento anni.
Nel ventennio precedente la prima guerra mondiale, l’impero Ottomano morente fu ripetutamente attaccato e la serie di attacchi culmino’ , nel 1912/13

Continua a leggere

CRISI SIRIANA : ALL’ONU RUSSIA E CINA CONGIUNTAMENTE PORRANNO IL VETO A UNA RISOLUZIONE USA “ROBUSTA” di Antonio de Martini

Offensiva in grande stile: Leon Panetta , segretario alla difesa USA si e’ presentato alla riunione NATO di Bruxelles, annunziando la decisione di ritirarsi dall’Afganistan con un anno di anticipo.
Entro il 2013 cesseranno i combattimenti.
In contemporanea, oggi sabato,

Continua a leggere

Francia-Turchia. I rapporti peggiorano

Il vice capo si S M francese ammiraglio Combes, nel corso di una visita a Cipro ospite del capo della Gendarmeria dell’isola Stiliacos Nasis, ha firmato un accordo di mutua difesa con il governo cipriota.
Si tratta del secondo accordo di mutua difesa, Continua a leggere

COSA DOPO BERLUSCONI E MONTI. ( seconda puntata sul futuro prossimo) di Antonio de Martini

Prima di darmi del pazzo , gli amici che mi seguono da tempo, ricordino che quando lo scorso anno scrissi della esigenza di un governo di unita nazionale, mi diedero dell’utopista.
Oggi, tutti gli italiani, a prescindere dall’eta e dalle convinzioni politiche, convengono su alcuni elementi basilari di convivenza politica:

<!–more–

1) gli attuali partiti, tutti, devono lasciare il campo a nuove formazioni e nuovi dirigenti
2) il problema dei problemi e' la crescita economica e occupazionale, tutto il resto, debito compreso, e' secondario.
3) per uscire dalla crisi, e' indispensabile la partecipazione generale della popolazione a un progetto " italiano" , ossia audace, innovativo e strategicamente improvvisato.

Berlusconi e Monti non hanno capito queste tre esigenze o le hanno tradite. Devono lasciare e favorire il cambiamento.

Berlusconi ha si, creato nuove formazioni politiche, ma con i vecchi screditati dirigenti del pentapartito che ha creato la voragine del debito, servita " ai mercati" per ricattarci, oppure arruolando suoi impiegati – attratti dal miraggio di compiacere il capo azienda- molti dei quali privi delle motivazioni etiche necessarie a sacrificarsi per la politica, nella quale hanno visto una promozione sociale.
Berlusconi e Monti hanno promesso rispettivamente un milione di posti di lavoro e l'11% di crescita economica tra le risate degli esperti di tutto il mondo. Non hanno la più pallida idea di come provocare la crescita che serve all'Italia. Ora.
Nessuno di loro , entrambi privi di vocazione politica, ha stimolato forme di partecipazione popolare, di consultazione di base che non fossero fasulle, nessun recepimento di istanze che non fossero di amici, parenti, conoscenti.
Sempre in queste ristrette cerchie, entrambi hanno scelto ministri e " manager di stato", col solo criterio della fedeltà al capo e al clan.
Monti lo ha fatto con più forma, data la tradizionale ipocrisia della vita accademica.
Queste sono le ragioni profonde per cui i rispettivi tentativi fallirono nascendo.
Esistono elementi secondari a favore dell'uno o dell'altro, ma gli italiani riconoscono in loro le caricature di Mussolini e di Badoglio e si aspettano il peggio.
Attualmente e' in corso una battaglia di retroguardia mirante a rastrellare fondi con imposte e campagne intimidatorie che mirano a convincere i contribuenti alla delazione del vicino con la scusa che POI pagheranno di meno.
Ovviamente, nessun governo ha promesso di usare il maggior gettito per diminuire le tasse, per il semplice motivo che non può. I soldi servono a pagare gli interessi sul debito che sono più che raddoppiati a causa della crisi finanziaria.

CHE GOVERNO SERVE

1) serve un governo politico " diretto" e non un " governo amico" coi partiti in maggioranza ma non al governo.
2) la classe dirigente italiana non e' in grado di esprimere due classi dirigenti capaci di alternarsi al potere. Tra tutti, possono mettere insieme un ministero appena sufficiente alla bisogna.
3) per fare questo governo e un programma, e' indispensabile che i due schieramenti si confrontino in privato , mettano a punto UN SOLO programma, scelgano i più capaci e seri e non i più influenti o fedeli al capo.
4) forte della intesa nazionale, il governo potrebbe fare a meno di alcuni condizionamenti esteri e interni, la Costituzione completata nelle parti non attuate e aggiornata in quelle desuete, le regioni ridotte a otto, i comuni a quattromila.
5) dovrebbero utilizzare a pieno i fondi della CDP ( cassa depositi e prestiti) , cancellare tutti gli stanziamenti effettuati ma non spesi ( i famosi residui passivi) per riutilizzarli. Ammodernare la contabilità di stato.
La pubblica amministrazione opportunamente depurata da tutti quelli che non vi entrarono per concorso e dai parenti, dovrebbe passare dall'agire per atti amministrativi all'azione per progetti e si dovrebbe creare un fondo che lanci una offerta pubblica su tutta la parte di debito venduta all'estero. Il fondo dovrebbe agire in assoluta franchigia fiscale.
Eco perché , cara signora, questi mezzi uomini devono uscire di scena. Sono inutili e non possono che aggravare la situazione.

SE QUANDO PIOVE SI DICE “GOVERNO LADRO” QUANDO NEVICA, COSA SI DICE?

A Roma nevica ogni venti anni e oggi nevica. Credo la volta scorsa in cui avemmo tanta neve, fosse il 1989 e poi successe di tutto.
Sono reduce da Mestre dove il sole splendeva persino sul locale ospedale della ASL 12 ad onta del fatto che il DG della ASL , tale dottor Pavan, non paga gli stipendi da ben cinque mesi, benché riceva regolarmente i fondi dallo Stato.

Continua a leggere