Berlusconi aveva ingenuamente creduto di acquisire i punti premio del supermercato NATO mandando qualche migliaio dei nostri giovani migliori in Afganistan a sostegno di questa palese violazione del diritto delle genti , compromettendo un secolo di amicizia coi popoli mussulmani nostri vicini. ( la guerra di Libia fu contro l’impero Ottomano).
L’agenzia ASCA ha pubblicato la testimonianza del vescovo di Tripoli, che prima di parlare avrà certo interpellato la Santa Sede. Eccolo:”Non credo che siamo alla fine di Gheddafi. Dalle sue parole, dalla sua resistenza molto forte ha dato l’impressione di volere andare avanti fino all’ultimo”. Lo ha dichiarato mons. Giovanni Martinelli, vescovo di Tripoli, intervenuto a ”24 Mattino” su Radio 24.
”Quello di Gheddafi – ha aggiunto il vescovo – e’ stato un discorso certamente forte per cercare di riconciliare le parti. Lui ha sentito un’offesa da parte del suo popolo e ha richiamato all’unita’ e alla pace perche’ la storia della Libia non si confonda attraverso le spinte del fondamentalismo”.
Nel definire la situazione a Tripoli in mattinata ”tranquilla, visto che i problemi sono piu’ alla sera e di notte” mons. Martinelli ha aggiunto che questa situazione era imprevedibile alcuni giorni fa: ”E’ stata una cosa improvvisa – ha detto il vescovo. ( chi vuole il testo integrale clikki su :Google-News-vescovo tripoli). Questa descrizione si attaglia più ad attacchi terroristici che a manifestazioni “democratiche”.
Fin qui il Vescovo. Berlusconi ancor più ingenuamente, deve aver pensato che tranquillizzando gli USA circa la lealtà atlantica dell’Italia, avrebbe anche potuto farsi qualche affaruccio qui e li, magari buttando anche qualche osso agli industriali per farli schierare dalla sua parte. Adesso imparerà che i rapporti di amicizia sono un’altra cosa. e forse ha già capito che lui è il prossimo amico di Putin a saltare prima dell’arrivo della primavera. Ma come mai tutti presi alla sprovvista?
Ieri, nel blog sulla situazione libica, avevamo fatto un raffronto tra la situazione “Libia” e quella “Afganistan” illustrando le modalità con cui si svolse l’invasione dell’Afganistan. Chi volesse saperne di più, può acquistare in libreria le memorie del capo della CIA dal 97 al 2004 , George Tenet,( “At the center of the storm, my years at the CIA”, HarperCollins) che illustra con dovizia di dettagli il piano di invasione – non preparato dal Pentagono ma da analisti CIA – che portò a una facile vittoria militare su un esercito impreparato, ma che sta avviando a una sconfitta strategico-politica la coalizione ” democratica”di cui facciamo parte.
In effetti, le somiglianze fino a ieri si fermavano sulla soglia dell’intervento armato , di cui non c’era segno.
Oggi, dobbiamo dire che alcuni elementi intravisti ieri ( gruppi di commandos che cambiano velocemente obbiettivo , infrastrutture che saltano in aria e, questa non è certo opera di manifestanti, la tecnica dell'”Hit & Run” , e least not last, la salvaguardia delle infrastrutture petrolifere) ci hanno indotti a ipotizzare la presenza – come in Afganistan – di agenti operativi infiltratisi dall’Egitto , dalla Tunisia e dal mare per inquadrare e guidare i ribelli adeguatamente armati .
Anche dalle foto del seppellimento dei cadaveri si nota la mano di un ufficio propaganda che specula sulla ignoranza delle regole Coraniche da parte di noi europei: è prescritto infatti che i defunti vengano seppelliti subito, col volto a oriente, in tombe singole a fior di terreno.
Le tombe che abbiamo visto in foto, rispondono in pieno ai requisiti religiosi. E’ probabile che le esequie siano state fatte sulla spiaggia perché l’esercito, fedele a Gheddafi, non avrà voluto correre il rischio di uscire da quello che ormai é il campo trincerato di Tripoli, fuori dal quale sanno ormai di essere attesi da professionisti della guerra.
Infatti, siamo in grado di confermare, a seguito di informazioni raccolte in ambienti competenti e bene informati che un certo numero di commandos inglesi ( tre per la precisione. Uno entrato il 3 febbraio e gli altri due successivamente per inquadrare i contractors tunisini e di altre nazionalità vicine) e i giovani appartenenti alle tribù cirenaiche.
L’uso degli inglesi è stato probabilmente suggerito dalla necessità di non compromettere definitivamente i rapporti tra USA e mondo arabo e anche dalla maggiore esperienza inglese in materia.
L’uso dei tunisini è indirettamente provato anche dalla riduzione degli afflussi di rifugiati verso Lampedusa. Se fino a ieri ero un poliziotto di Ben Ali, adesso posso fare il democratico libico e avere un bello stipendio.
Tutti questi sforzi si giustificano alla luce della preparazione di una resa dei conti definitiva tra l’occidente e l’Islam dall’Atlantico al Golfo Persico, oppure con un colpo di sole. Speriamo sia buona la seconda.
Russia e Cina stanno a guardare.
Commenti
Mmm… L’articolo da certamente da pensare, e non è scevro da spunti interessanti che andrebbero approfonditi a dovere, anche perché, ormai è chiaro, non si può analizzare un conflitto solo guardando alle mosse ufficiali, ci sono movimenti ben più inquietanti e potenti nascosti sotto il top secret. Certo è, però, che non si possono liquidare organi come Amnesty International come “media”, come se si trattasse del primo giornaletto in caccia di voti per il proprio politicante di riferimento. Credo che in questi casi gli organismi indipendenti siano molto più affidabili dell’Onu e di tutti coloro che fanno riferimento a stati interessati
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Caro amico, Si e sempre indipendenti e obbiettivi a favore o contro qualcuno. I top secret si possono dedurre dai fatti.
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Si ma sarai daccordo sul fatto che ci sono organismi più interessati di altri a far trasparire una certa interpretazione dei fatti piuttosto che un’altra. Se si vuole sapere il numero dei morti non si chiede al dittatore, ma neanche ai ribelli, si chiede a emergency, oppure a medici senza frontiere, per intenderci. La soggettività, purtroppo o per fortuna, ci caratterizza come esseri umani, ma è importante anche il sentire che muove questa soggettività.
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Per capire la logica della geopolitica, il numero dei morti non interessa. Interessa capire cosa succede e perche. Cosi si puo evitare che risucceda.
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Bhe, spero che all’Aja interessi però
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Scusa se rispondo in ritardo ho fatto due articoli che illustrano la situazione di Bahrain e Gibuti e che spero leggerai.
Scrivo solo di cose di cui sono esperto e dell’Aia so molto poco.
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Certamente. comunque mi piacerebbe uno scambio di link tra i blog, se ti interessa fammi sapere
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Mi interessa. Ma devi spiegarmi come si fa perche non sono esperto
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basta andare sulla pagina dei widgets e attivare quello dei link. poi sempre nella schermata di controllo vai su link, fai aggiungi nuovo e ci metti la mia pagina. ovviamente io faccio lo stesso
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Mi sa che mi sopravvaluti e credo tu sia molto giovane. Non e il mio caso. Mercoled incontro un amico che mi spiega come fare. Ho trovato la scritta widget, ma on sono riuscito a capire come rendere attivo il link.
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19 anni 😀 comunque se chiedi al tuo amico e vedi, è molto più facile a farsi che a dirsi, è abbastanza intuitivo 😀
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Al seguente link potete visionare il servizio sui pareri degli studenti della Sapienza riguardo alla situazione in Libia.
http://www.uniroma.tv/?id_video=18225
Ufficio Stampa uniroma.tv
info@uniroma.tv
http://www.uniroma.tv
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