A seguito dell’invito perentorio ricevuto dall’Antitrust a ridurre la propria posizione dominante nel settore dell’RC auto, Unipol ha venduto quasi mezzo portafoglio al colosso assicurativo tedesco Allianz.
Singolare la posizione dell’Antitrust che, invece di impedire la concentrazione di un nugolo di assicurazioni sotto il marchio Unipol (le autorità in altri paesi fanno così), prima lascia fare e poi interviene consentendo così al venditore di seconda istanza di realizzare un utile altrimenti destinato al venditore originario, spesso preso in stato di necessità e all’acquirente di evitare l’acquisto di una intera società col carico di sorprese sempre possibili che comporta.
La vendita di questo portafoglio è stata presentata – per dimensioni – come l’aver ceduto a terzi l’intero portafoglio di un’altra delle società inglobate , la MILANO ASSICURAZIONI ed è valutata a 440 milioni di euro di premi a fronte di un totale Unipol di 1,1 miliardo. se non è la metà di Unipol, poco ci manca. Per evitare l’accusa di posizione dominante, potevano forse vendere un portafoglio meno grosso. Continua a leggere →
Il silenzio continua, sulla sorte della Banca d’Italia. Un silenzio tombale. Escluso il disinteresse, può essere che a produrlo sia un cattivo interesse.
Data la rilevanza del tema, vale la pena specificare non solo cosa non si deve fare, ma anche come si dovrebbe agire. Con una premessa: a questo punto, dopo la pessima partenza e dopo la bocciatura della Banca centrale europea, non credo che il ministro dell’economia possa restare al suo posto. Non è una questione personale, tanto che non c’è bisogno di riprodurne il nome, ma di credibilità e interesse nazionale. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Barak Obama ha mosso il Dipartimento di giustizia che ha chiesto alla Standard & Poor cinque miliardi di dollari a titolo di indennizzo per non aver messo in guardia le autorità dalla crisi dei mutui che a sua volta ha provocato quella dei subprime.
L’approccio è interessante ed inedito e lo segnaliamo alla procura di Trani.
Infatti, l’accusa non punta questa volta ai danni provocati dalle previsioni errate.
Sembra fissare il principio che se quei signori vogliono fare previsioni ed essere pagati come profeti, devono anche accettare la responsabilità per le previsioni NON fatte. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Il giornalista Mario tedeschi su ” IL BORGHESE” pubblicò – anni sessanta – nell’inserto fotografico delle pagine centrali della rivista, la fotocopia della richiesta inoltrata dal Monte dei Paschi di Siena negli anni 30 (35 o 36) in cui il Monte chiedeva alla Banca d’Italia l’autorizzazione a celebrare il cinquantenario dell’istituto.
Questa della Banca “operante da cinque secoli”, è comunque la panzana più veniale raccontata su questa vicenda dai contorni maleodoranti, ma è indicativa delle fiabe su cui si basa l’Italia di oggi.
L’aspetto più grave, casomai, è che nessuno si chieda quale impiego abbiano avuto i fondi scomparsi. Il metodo investigativo del ” follow the money” evidentemente non viene applicato ai fondi distratti dalle banche, eppure seguire le tracce di quattro miliardi ( se sono solo quattro) non dovrebbe essere difficile. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Il sito americano www.scrapmonster.com informa che la ITALPREZIOSI, quest’anno un incremento di fatturato del 72% nella vendita di lingotti e scaglie d’oro, ha stipulato un accordo con il broker DIRECTA – che vende tramite 180 istituti bancari con oltre 3.400 sportelli – in base al quale hanno aperto un sito di vendita on line di pezzi d’oro e lingotti di varia misura e peso.
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