A seguito dell’invito perentorio ricevuto dall’Antitrust a ridurre la propria posizione dominante nel settore dell’RC auto, Unipol ha venduto quasi mezzo portafoglio al colosso assicurativo tedesco Allianz.
Singolare la posizione dell’Antitrust che, invece di impedire la concentrazione di un nugolo di assicurazioni sotto il marchio Unipol (le autorità in altri paesi fanno così), prima lascia fare e poi interviene consentendo così al venditore di seconda istanza di realizzare un utile altrimenti destinato al venditore originario, spesso preso in stato di necessità e all’acquirente di evitare l’acquisto di una intera società col carico di sorprese sempre possibili che comporta.
La vendita di questo portafoglio è stata presentata – per dimensioni – come l’aver ceduto a terzi l’intero portafoglio di un’altra delle società inglobate , la MILANO ASSICURAZIONI ed è valutata a 440 milioni di euro di premi a fronte di un totale Unipol di 1,1 miliardo. se non è la metà di Unipol, poco ci manca. Per evitare l’accusa di posizione dominante, potevano forse vendere un portafoglio meno grosso.
A prima vista sembra tutto regolare : Allianz – la più grande compagnia assicurativa del mondo – che ha evidentemente un buco proprio in Italia e, quando si dice il caso, nel ramo RC auto, trova al momento giusto un’offerta per acquistare un bel pacchetto di premi assicurativi che sono appena stati giudicati di troppo dall’autorità competente in un’altra società assicurativa italiana.
Allianz acquisisce anche 500 impiegati e 729 Agenzie assicurative per un totale di 1,5 milioni di clienti, in un mercato giudicato ” molto proficuo” da Allianz. Certo, le domande non mancano: non si lamentavano tutti che nella RC auto ci perdevano? Se era un mercato proficuo, perché la Allianz, cui i mezzi non fanno difetto, ne è rimasta fuori fino ad oggi ed ha deciso di entrare proprio in questo periodo di vacche magre?
Comunque, direte, sono affari loro. Diventerebbero però affari di tutti se poi il ricavato venisse investito nell’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena, aiutando il gruppo dirigente politico cui appartiene Unipol a mantenere il controllo, magari per poi cederlo a prezzo congruo a qualche gruppo, non appena calerà l’attenzione del pubblico.
Commenti
mi piacerebbe capire perchè Unipol è giudicata troppo grande e quindi deve vendere, mentre il colosso Allianz che è ancora più grande può fare quello che vuole e comprarsi pure una parte consistente di Unipol. Il concetto negativo di “dominante” vale solo per l’Italia e gli italiani? Tutti gli altri possono fare come vogliono? Di società “dominanti” ,nel mondo, ce ne sono tante, sopratutto USA, ma non mi pare che il fatto rappresenti per loro un problema e che qualche ente istituzionale contesti loro questa realtà. Qualcuno ha mai rotto le scatole a Monsanto per la sua azione “dominante” nella gestione degli OGM, o alle grosse aziende farmaceutiche? Come si spiega questa disparità di trattamenti?
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No. Unipol è stato giudicato in posizione dominante nel solo settore RC auto. Il punto e che l’autorità antitrust avrebbe dovuto bocciargli alcune acquisizioni prima che avvenissero e non dopo.
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Proprio ieri la Francia ha proibito di piantare gli OGM alla vigilia della semina di non ricordo cosa benché la UE abbia fissato aprile per legiferare in maniera oppost. Il problema è che quando sei smodatamente grande sei anche smodatamente ricco.
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