Che lo stupro sia un’arma geopolitica militare mirante ad affermare supremazia e fiaccare la resistenza, lo abbiamo appreso fin dalla seconda media leggendo l’Iliade: Achille che si appropria di Criseide, e Andromaca – la sfortunata moglie di Ettore – e la figlia di Priamo Cassandra, che vengono schiavizzate dai vincitori.
Per non farla troppo lunga, la seconda guerra mondiale ha visto gli alleati far stuprare le donne italiane della zona dei monti Ernici – Cassino dove più accentuata fu la resistenza militare – Moravia ce ne ha dato un ritratto emozionante. A Napoli esorcizzarono il tutto con una canzone e a Livorno ,a CAMP DARBY, se lo fecero piacere e lo misero a frutto.
I russi che occupando finalmente Berlino stuprarono chiunque respirasse, non usarono violenza. Bastava ordinare ” Davai suda” ( spicciati donna) che esse obbedivano col terrore negli occhi. Era ancora valida la frase latina “Germani a Sarmati mutuo metu separantur”.
Più insinuanti gli americani in Giappone e Corea anni cinquanta ( ci fecero un film romantico – Sayonara– con Marlon Brando); più violenti e sistematici i Serbi in Bosnia e siamo a fine secolo.
Nel nuovo secolo americano, con l’evolversi della comunicazione, le tecniche ebbero pretese di raffinamento. Imbeccate che le umiliazioni sessuali potevano funzionare anche con gli uomini, le FFAA USA le applicarono su vasta scala nel carcere di Abu Ghraib in Irak, per stroncare ogni velleità di resistenza, commettendo uno dei tanti errori fatti in quella campagna.
Un arabo resta umiliato – ogni uomo immagino- se oggetto di stupro individuale. Ma se la violenza inflitta è collettiva – nota a tutti – ecco che diventa martirio e da diritto a quella dignità di cui lo si voleva privare e il desiderio di vendetta diventa inestinguibile.
Durante la guerra i tedeschi dilatarono fino alla paranoia il concetto di sabotaggio. Se ti fermavi durante il lavoro per un bicchiere di acqua, rischiavi la fucilazione per sabotaggio. Scambiarsi una notizia nella vecchia URSS poteva significare essere incriminato per spionaggio. Oggi, nel secolo del sesso, ci concentriamo su quello.
C’è gente finita in prigione per una palpatina al culo, ” un passaggio” come diceva Sandra Milo in “Adua e le compagne”. Il Presidente israeliano Moshe Katzav sta scontando sette anni di galera per delle avances alla segretaria. Berlusconi ha perso il potere, Putin sono ancora indecisi se accusarlo di assassinio o – come avvenne per Lavrenti Beria, potente capo del KGB – di dare la caccia alle bambine per le strade di Mosca.
Ora, nella seconda decade avanzata del XXI secolo, la guerra asimmetrica ha sparso la sofferenza e la pratica della violenza carnale dappertutto e i fenomeni migratori hanno popolarizzato il concetto dilatandolo fino all’inverosimile, incuranti delle differenze culturali a volte abissali. Da strumento militare, lo stupro è diventato strumento politico. La differenza: prima i governi usavano gli stupratori per spezzare le vittime. Adesso usano le vittime per infangare avversari politici.
E’ violenza se applicata alle donne. Se applicata a bambini minorenni – specie nel mondo anglosassone – lo si dice soltanto post mortem ( come nel caso dell’ex Premier conservatore Edward Heath e altri dieci lords) . Francois Mitterand, anziano, ha fatto figli con diciottenni facendo leva sul fascino della presidenza che come intimidazione vale almeno quanto il portare un mitra a tracolla.
L’accusa di violenza sessuale è rimasta una delle poche accuse che impressionano la pubblica opinione e pertanto viene usata con crescente frequenza nei confronti di avversari politici, mentre come strumento militare è ormai banalizzata e la periodica accusa di stupri delle donne Yazide non ottiene più l’effetto voluto.
Chi usa con crescente disinvoltura questa accusa sono in genere signorine appartenenti al mondo anglosassone. In Svezia, il signor Julian Assange (fondatore di wikileaks)che aveva osato mollare una facile conquista per una altrettanto facile ma più giovane, si è visto denunziare perché pare che avesse fatto un “secondo giro” mentre la signorina si era – giorni dopo – dichiarata dormiente e quindi non consenziente. Quanto fosse fondata l’accusa lo vediamo dal fatto che caduto il governo Obama è caduta anche l’accusa della magistratura svedese….. Evidentemente oltre al Nobel a sbafo, il presidente americano poteva usufruire di mandati d’arresto.
Il cantante Richard Harris ha appena scontato due anni di esilio in Portogallo prima di riuscire a dimostrare in Inghilterra che un’accusa di violenza sessuale mossa nei suoi confronti era infondata. Negli stessi giorni il tribunale di Londra ha condannato una signorina Beal che aveva inoltrato ben quindici accuse di sturpo a carico di altrettanti innocenti. Sono notizie del Guardian di dieci giorni fa.
Certo non tutte le accuse mosse sono infondate. Fondatissime le accuse contro Charlie Chaplin ( in arte Charlot) e Roman Polanski, altro regista di Hollywood, che dovettero fuggire dagli USA e non più farvi ritorno per sfuggire a pesanti condanne. Altri tempi.
Oggi siamo in presenza di uno scandaletto nazionale per due giovani anglosassoni che hanno accusato due Carabinieri di stupro. A mio modesto avviso vanno assolti dall’accusa sessuale e condannati , in base al codice militare del tempo di pace, per abbandono di posto e violata consegna. in auto hanno anche abbandonato il mitra di dotazione.