LA MAGISTRATURA È UN ORDINE AUTONOMO, NON UN POTERE INDIPENDENTE. di Carlo Cadorna

L’acuirsi del conflitto tra alcuni rappresentanti del popolo ed alcuni magistrati ha riportato
in primo piano l’urgenza di una riforma; tempo fa sono intervenuto su questo giornale per
sostenere che i principali problemi del nostro paese sono la corruzione, la classe dirigente
e la giustizia. Scrissi che occorre togliere ai politici ogni privilegio e valutare i magistrati
secondo il loro rendimento.

Le vicende dei giorni scorsi hanno avuto il merito di fornire alcuni chiarimenti: il Presidente
dell’ANM ha sostenuto sul corriere che la magistratura è un potere dello stato perché è scritto
sulla costituzione. Questa affermazione, a mio avviso gravissima, ci permette di meglio
inquadrare il problema.
Sulla costituzione è scritto che la magistratura “è un ordine autonomo ed indipendente dagli
altri poteri dello stato”. Significa che sarebbe un potere se, non certo a caso, non fosse già
stato precisato che è un ordine: questo nella lingua italiana che è stata evidentemente
manipolata.
Non c’è dubbio che la magistratura ha un potere enorme simile a quello che i comandanti di
reparto avevano sui soldati di leva. Ma la democrazia è tale soltanto se il popolo è sovrano.
Questo significa che soltanto gli eletti dal popolo possono avere il potere ed il diritto-dovere di
esercitarlo: diritto di formare le leggi per il parlamento, diritto di governare per l’esecutivo.
Gli altri organi che hanno effettivamente un potere devono sublimarlo nell’interesse della
comunità: i comandanti di reparto facendo sì che i soldati, pur costretti in caserma, impiegassero
il loro tempo nelle attività addestrative previste. I magistrati operando nell’interesse esclusivo
della comunità che presuppone la capacità e l’interesse ad organizzare in modo efficiente il
proprio lavoro (che dire dei presidenti di tribunale che, anzichè informatizzare i processi, hanno
chiesto più cancellieri?), l’apparire e l’essere al di sopra delle parti applicando le
leggi votate dal parlamento. Proprio questo saper essere un ordine superiore, privo di preferenze
ideologiche e pratiche, votato unicamente all’applicazione della legge nell’interesse comune,
dà sostanza al diritto della magistratura di essere autonoma ed indipendente.
Ora è evidente che, poiché la costituzione è stata scritta in un periodo storico completamente
diverso, deve essere aggiornata nelle Sue implicazioni pratiche: per esempio, mi sembra che,
poiché l’azione penale obbligatoria non consente di perseguire tutti i reati, è necessario un
indirizzo, che non può che provenire dal popolo, per dare la precedenza a quelli ritenuti più
gravi.
E poiché l’uso che la magistratura ha fatto dell’indipendenza che Le è stata concessa è davanti
agli occhi di chiunque frequenti i tribunali occorre un salto di qualità, anzitutto morale, al Suo
interno pensando prima ai doveri, e soltanto dopo averli assolti, ai diritti.

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Commenti

  • Avatar di Roberto Roberto  Il marzo 19, 2013 alle 12:54 PM

    i poteri dello Stato sono tre:Legislativo (Parlamento) Esecutivo (Governo) Giudiziario(Magistratura) Che i primi due siano elettivi ed il terzo no è un conflitto grave che ci ha portato ai problemi di oggi.Se anche i Magistrati venissero eletti e giudicati dai cittadini nel loro operato il problema si risolverebbe subito

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il marzo 19, 2013 alle 1:13 PM

      Ad onor del vero, c.e’ anche il responso di un referendum in tal senso .

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    • Avatar di Aldo Aldo  Il marzo 19, 2013 alle 9:39 PM

      Credo che se anche la magistratura fosse elettiva, finiremmo per avere circa un terzo / quarto dei magistrati eletti da un partito dei mafiosi / evasori fiscali / disonesti in genere. Come potremmo gestire un conflitto del genere? Viceversa, approvo fortemente il controllo popolare sull’ operato dei magistrati. Penso a una forma di “voto” dato in base a competenza, equilibrio e buonsenso del giudizio, e altri parametri. Non sono d’ accordo sul decidere quale azione penale sia da perseguire, anche perche’ sarebbe impossibile, e anticostituzionale fare distinzioni. Se la norma prevede l’ azione penale a carico di un datore di lavoro in caso di infortunio con prognosi sopra i 30 giorni, o la applico a tutti gli infortuni, oppure qualcuno potrebbe sempre dire” perche’ a me si e a lui no?”
      In ogni caso penso che in tutte le cose, finche’ non si chiude il cerchio delle verifiche sui singoli operati (penso anche a quante leggi raggiungono effettivamente lo scopo per le quali vengono scritte) non si ha mai la giusta gestione delle cose.
      Una volta si chiamava potere esecutivo, ma mi sembra sempre poco esercitato, forse perche’ troppo faticoso: presuppone che (per esempio) il ministro dell poste giri” tutti gli uffici postali per vedere cosa succede, ecc ecc
      Complimenti per il sito: un saluto Aldo

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      • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il marzo 19, 2013 alle 9:46 PM

        Lo stesso criterio del rifiuto della elezione dei giudici e la motivazione che adduce, dovrebbe applicarlo, per coerenza, alla elezione dei parlamentari. Se la motivazione non fosse erga omnes, sarebbe incostituzionale. O no?

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  • Avatar di urc urc  Il marzo 19, 2013 alle 4:25 PM

    Ma c’è una vecchia legge mi sembra del 1954, che non permette ad eletti di diventare parlamentari se hanno commesso determinati illeciti. Ma non è stata applicata, come altre norme.Certo per che ha i soldi (tanti) le regole si superano.

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  • Avatar di Carlo Cadorna Carlo Cadorna  Il agosto 23, 2013 alle 6:30 am

    Se la Magistratura fosse “un Potere dello Stato”, non avrebbe bisogno di farsi rappresentare dall’ANM….

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