ATTENTATO IN LIBANO: LA DISINFORMAZIONE FA COMODO A TUTTI.

C’è un morto che nessuno vuole e una ” vittoria” che vogliono tutti. Mi riferisco alla notizia che ho dato ieri circa la morte di un generale iraniano sulla via di Damasco.
Mano a mano che cominciano ad affluire spezzoni di notizie, assemblandole, si comincia a capire cosa è successo, quando è perché .

Fahed el- Masri, portavoce del comando unificato delle forze ribelli siriane, ha rilasciato una dichiarazione ad una radio locale ” la voce del Libano ( 100.5)” dicendo che ” Hassan Shateri e un certo numero dei suoi assistenti” sono stati uccisi nel corso di un attacco aereo israeliano nel sobborgo di Jamraya, periferia di Damasco, ” mentre stava supervisionando il trasferimento di armi – sembra missili – verso il Libano.”

L’esercito siriano, dal canto suo, aveva emesso un comunicato lo scorso 30 gennaio denunziando un attacco aereo israeliano ” ad un centro di ricerca militare sito a Jamraya nei pressi di Damasco.”

Qualche giorno dopo Ehud Barak, ministro della Difesa israeliano, ha confermato l’avvenuta incursione aerea in territorio siriano, specificando che si trattava di un convoglio di armi destinato a Hezbollah e situando l’avvenimento al confine libanese. ” È la prova che quando diciamo una cosa, la facciamo”, ha aggiunto. Ma non ha rivendicato la liquidazione di Shateri.

Dal canto suo, l’ambasciata iraniana a Beirut ha comunicato che il generale Shateri, uno dei capi dei ” guardiani della rivoluzione” era deceduto a seguito di un attacco di “terroristi armati” mentre era in viaggio tra Damasco e Beirut. Non parla delle armi a Hezbollah.

L’Agenzia FARS ( iraniana) ha scritto che era caduto vittima degli ” accoliti del regime sionista”. Versione buona per qualsiasi situazione decidesse la presidenza.

Nessuno ha mentito e hanno mentito tutti. Shateri è morto colpito, probabilmente da un Drone che seguiva elettronicamente la sua auto da quando aveva lasciato il suo Quartier Generale nel sud Libano.

La ragione di tanti commenti e precisazioni è che , scoperto che si trattava di un pezzo grosso ed amico del Presidente iraniano Ahmadinejad, ciascuno vuole evitare la rappresaglia solennemente promessa durante i funerali ( il portavoce dell’ESL dice in realtà ” non siamo stati noi, sono stati gli israeliani”) .
In un primo momento faceva comodo avvallare la notizia di un attentato . Ora la priorità è evitare la vendetta e mette i puntini sulle i.

Qualcun altro, ( Barak) , visto che non poteva evitare l’accusa del complice, ha cercato di spacciare l’attacco del Drone per una incursione vera e propria con aerei di quelli che potrebbero colpire anche l’Iran.

I siriani , seccati per aver preso il Drone bombardiere per il solito ricognitore, han detto che è stato colpito ” un centro di ricerche.” indifeso.
L’Agenzia ufficiale FARS è stata sul vago prendendosela coi ” Sionisti” ed evitando di specificare la data dell’attacco.
Poetica l’orazione funebre che lo ha dato per morto ” sulla via della Palestina”, cavando se
A brillantemente.
Parte siriana non parla dell’ospite che non ha saputo proteggere;
parte iraniana non dice la data ( 30 gennaio) perché secondo i precetti del Corano il morto doveva essere sepolto al più presto, mentre per esigenze logistiche e di copione hanno atteso ben 12 giorni per le esequie ( grave per un regime clericale).
Parte israeliana che voleva coprirsi coi “partigiani”, vista inevitabile la scoperta, ha millantato una incursione in piena regola per ribadire l’egemonia sull’area.
Resta scoperto l’esercito di liberazione della Siria che punta il dito e fa la spia per evitare rappresaglie. Segno che di botte ne sta prendendo già a sufficienza.

ULTIMISSIME: a post uscito giunge notizia della dichiarazione di Hezbollah per bocca di Nasrallah in persona:” Hezbollah già dispone di tutte le armi che gli servono e non ha bisogno di armi dalla Siria e dall’Iran” ” bastano pochi missili per colpire gli aereo porti e le centrali elettriche e far piombare Israele nel buio”. Gli aerei israeliani sono avvertiti: in caso di attacco all’Iran potrebbero avere difficoltà sulla via del ritorno. La bugia è che non hanno bisogno di armi dagli alleati.

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Commenti

  • Avatar di Donato Donato  Il febbraio 18, 2013 alle 12:09 am

    Non voglio fare apologia del pessimismo ma a questo punto il piano Brahimi (se esiste)non ha meno chance del piano Bildt?Analogia con Bosnia potrebbe apparire forzata ,ma IMHO le stategie dissimulanti di USA e petroemiri puntano a quel tipo di epilogo.Si prende tempo e si preparano attacchi prima alla Siria e poi all’Iran con maggior cura sotto la cortina fumogena di “negoziati” (metodo Holbrooke).

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    • Avatar di antoniochedice antoniochedice  Il febbraio 18, 2013 alle 11:04 am

      Se vuole continuare a comparare pere e mele ( in fondo è sempre frutta) faccia pure.
      Non cerchi però la mai assuefazione per stanchezza.

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  • Avatar di Donato Donato  Il febbraio 18, 2013 alle 11:18 PM

    E’ riapparsa pure la Del Ponte (il suo nome è garanzia).

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