La Associated Press ha dato oggi notizia che – a seguito di un lungo dibattito interno all’amministrazione – il Presidente Obama ha ordinato che gli aiuti alla Siria, in realtà ai ribelli siriani, consistano d’ora in poi unicamente in “aiuti non letali”.
La decisione giunge giusto a tempo per tentare di scongiurare un’altra ecatombe causata dal freddo dell’inverno giunto al periodo più crudo, mentre mezzo milione di persone sono attendate, senza riscaldamento e con l’assistenza sanitaria polarizzata dalla necessità di curare i feriti.
Ho già dato notizia che i ” volontari” tunisini stanno già ripiegando verso il loro paese. Molti altri fanatici preferiranno farsi uccidere creando sacche di resistenza disperata, ma si tratterà di qualche settimana di sforzi.
Si tratta certamente di un primo risultato ottenuto dal negoziatore ONU Lakhdar Brahimi e da John Kerry che a Ginevra hanno trattato nel silenzio i termini di questo sanguinoso pareggio tra la piccola Siria e i grandi Stati Uniti d’America attorniati dai paesi NATO e dalle monarchie parassitarie dei paesi arabi.
Uno dei motivi del diniego di ulteriori forniture di armi ai ribelli è certamente stata la impossibilità di distinguere tra le bande armate di fondamentalisti islamici e quelle, se mai esistite, di ” democratici” a 18 carati.
La decisione è stata preceduta da un vertice in Quatar la scorsa settimana che ha visto stanziare 300 milioni di dollari da parte del Quatar, 300 dagli USA ( di cui qualche decina già anticipati) e altri trecento ” promessi ma non stanziati” da parte dell’Arabia saudita.
Adesso queste cifre dovrebbero essere utilizzate per il recupero di un minimo di vita associata e civile.
Nell’ultimo mezzo secolo gli USA hanno ottenuto, nelle loro guerre più importanti, tre risicati pareggi ( Corea, Vietnam , Siria) , hanno collezionato due autentiche sconfitte ( Irak, Afganistan) e alcune vittorie di nessun rilievo militare ( Granada, Panama, Libia) .
In questo assomigliano alla Gran Bretagna che ha costruito il suo impero perdendo numerose battaglie, ma mai i conflitti che contavano davvero.
In accelerazione però i tempi necessari per capire di aver messo il naso in un formicaio ed a tirar lo indietro: tre anni per la Corea, Cinque per il Vietnam e ” solo” 22 mesi per la Siria.
Con la cessazione delle ostilità finanziate dagli USA e dalle monarchie arabe conservatrici, il quadro complessivo del Medio Oriente muoverà verso una maggiore stabilità e sancirà l’inizio
dell’isolamento politico del Quatar e dei negoziati USA-Iran con conseguente rinunzia di Israele ad aspirare a un ruolo geopolitico egemonico Dopo un confronto armato col rivale Iran.
Non si può non associare questi cambiamenti di politica estera americana con l’avvicendamento della Clinton al Dipartimento di Stato. Non considero improbabile che la malattia di cui la segretaria di Stato è ora vittima “convalescente,” abbia avuto nel periodo di latenza un qualche influsso.
Circa la posizione italiana, c’è da fare la solita raccomandazione che Talleyrand Usava fare ai diplomatici alle prime armi e che potrebbe tornare utile per una prossima volta ” surtout, pas trop de zèle”.
Facciamo regolarmente la figura dei coglioni. Si chiamano così perché pur non partecipando al coito, al momento del Binet, sono i primi ad essere insaponati.
Commenti
Voglia che sia così! Per il bene di tanta povera gente.
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bah…sono i fatti che contano…?
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Reblogged this on Imbuteria's Blog.
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Se le cose stanno così, questa è davvero una bella notizia.
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Non dico che finisce subito ( il Quatar e’ ancora in campo) ma si intravede la fine
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sono contentissimo. Affanculo gli americani dimmerda
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Complimenti per lanciar loro insulti quando fanno una cosa giusta. Molto intelligente.
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Aspetterei passi concreti prima di esprimere ottimismo.Anche in Libia si parlava di soluzioni “politiche” poi si è visto come è finita.Basta legger “IL Foglio” che annunzia trionfante nuove offensive dei tagliagole per comprendere importanza della posta in gioco.IMHO è solo il primo scalino X impadronirsi del Caucaso e Asia Centrale e non
credo che un simile progetto venga lasciato cadere di colpo ,anche se le catastrofiche
performance di Egitto e Tunisia indurrebbero chiunque ad un minimo di cautela.
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Ho risposto col post di oggi. Grazie.
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