Sappiamo tutti fin dalle scuole medie che Massimo D’Azeglio dichiarò che soleva abbracciare ogni spagnolo che riusciva ad incontrare perché ci permetteva di non essere gli ultimi in Europa.
Oggi, dovrebbe accontentarsi Continua a leggere
Sappiamo tutti fin dalle scuole medie che Massimo D’Azeglio dichiarò che soleva abbracciare ogni spagnolo che riusciva ad incontrare perché ci permetteva di non essere gli ultimi in Europa.
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Prima di cimentarmi in una sorta di Elogio letterario di Anders Behring Breivik vorrei che fosse chiaro che non approvo assolutamente gli atti da lui perpetrati il 22 luglio 2011 in Norvegia. E’ tuttavia proprio su questi atti che vorrei soffermarmi, essendo rimasto in un certo senso colpito dalla loro perfezione formale, supposto che sia possibile renderli avulsi dal contesto politico, o addirittura criminale, in virtù della loro dimensione letteraria, visto che la perfezione, come il Male, ha sempre una qualche attinenza con la letteratura.
Siccome da quando noi europei siamo usciti dalla Storia per vivere non in un periodo post storico, ma al di fuori di questo contesto, in un’epoca dove la “non storia” si è rivestita della maschera del divertissement nichilista – poiché il peggio riguarda ora l’insignificanza letteraria, artistica, intellettuale e politica dell’Europa, assurgendo addirittura a velocità di crociera dell’intero occidente – gli eventi (perlomeno quelli che la stampa fino a poco tempo fa chiamava le “notizie” e che – assoggettandosi all’ordine linguistico mondialista che disgrega la lingua abbreviando le parole, rivedendole o sostituendole – ha ribattezzato le “news”) vengono resi noti rapidamente e dimenticati con la stessa velocità, è doveroso ricordare quanto è accaduto il 22 luglio 2011.</
RICHARD MILLET
Tutti falsi gli allarmi che da qualche mese vengono gridati dai media e da qualche politico e intellettuale sulla crisi finanziaria, economica e , forse, sociale ? No di certo, ma forse più che allarmi dovremmo chiamarli rese dei conti. Si, rese dei conti e finalmente consapevolezza Continua a leggere
Gli avvenimenti che sono sotto gli occhi di tutti credo dimostreranno anche ai più ingenui come, la parodia di seconda Repubblica inscenata dai sergenti
della prima per sopravvivere, abbia ormai fatto il suo tempo.
A una crisi politica insolubile, si è aggiunta una grave crisi economica e finanziaria.
Le due crisi sono come una stretta soffocante attorno al collo del sistema e il limite della pubblica sopportazione è ormai toccato. Continua a leggere