UN RICORDO DI RE ABDALLAH IL SAUDITA. di Giorgio Bassignana

Giorgio Bassignana, piemontese, è uno dei tanti italiani vissuti nel Levante. Suo fratello Edoardo fece amicizia con colui che divenne re Hussein di GIordania aiutandolo – erano bambini – a costruire gli aquiloni e poi divenne ingegnere FIAT. Pubblichiamo volentieri questo ricordo di un re e di due compatrioti che si sono fatti onore.

.È morto Abdullah bin Abdulaziz bin Abdurrahman bin Feisal al Saud, re dell’Arabia inevitabilmente Saudita.
Ma chi fu Abdulaziz?

Abdulaziz (che significa Servo del Potente), figlio di Abdurrahman (Servo del Misericordioso) (*) fu per l’Arabia quello che Vittorio Emanuele II fu per l’Italia: il padre della patria, nel senso che ambedue unficarono le rispettive patrie e fecero del loro meglio per popolarle personalmente, con una non trascurabile differenza: Abdulazizi surclassò Vittorio Emanuele con la bellezza di 45 figli maschi più un numero sconosciuto di femmine, tutti nati da 22 mogli (comunque mai più di quattro in contemporanea, forse).
Lui sì che fu un vero proletario.
Abdulaziz visse quasi 78 anni, essendo nato nel 1876 (ma qualcuno dice nel 1880) . Morì nel 1953.
L’ultimo dei suoi figli nacque nel 1952 ma non sopravvisse.. L’ultimo dei viventi venne al mondo nel 1947 ed è zio di un numero incalcolabile di nipoti e pronipoti tutti nati nati prima di lui.

In materia di successione fraterna siamo oramai al penultimo dei moicani: l’erede al trono del nuovo re appena succeduto ad Abdullah è ancora un figlio del capostipite Abdulaziz mentre l’erede al trono in seconda appena designato è finalmente un nipote. Un incredibile cambio generazionale dopo ben 8 fratelli succeduti al trono in quelli che saranno più o meno 65-70 anni.

La tanta energia procreativa di Abdulaziz coincise con tantissima implausibile energia petrolifera del suo paese, tanto implausibile da potersi concludere che, se Domineddio esiste davvero, Egli non solo è un fautore della religione di Maometto ma è anche un fan estremo della grande famiglia saudita.

Oggi si stima che la prole di questa tribù neo-benedetta comprenda più di 15000 individui. Concedendo che almeno il 70% di questi facciano una media prudenziale di 4 figli ogni 25 anni si può fare il conto di quanti pallottolieri ci vorranno per calcolare la progenie di Abdulaziz nel secolo XXIV.
Solo il nostro avo Gengis Khan seppe fare di più.

(*) Aziz e Rahman sono due dei 99 epiteti di Allah. Il centesimo, lo conosce solo il cammello ed è per questo che sorride con aria di superiorità .

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