Il premier Tsipras con un gesto di cui bisogna dargli atto, ha stabilito una doppia cerimonia del giuramento per i ministri prescelti: cerimonia religiosa per i credenti e laica per i non credenti.
I credenti sono dieci ( gli otto del partito di destra ANEL più due di Syriza) mentre gli altri trenta membri del governo, ( quattro gli assenti) hanno optato per il giuramento ” laico” senza porre la mano sulla Bibbia.
I giornalisti italiani e le zoccole microfonate inviate sul posto, evidentemente presi da altre preoccupazioni, hanno preso un abbaglio gigantesco annunziando che il nuovo premier aveva messo su il primo governo snello della storia della Grecia.
Alexis Tsipras è un non credente militante. Si è sposato diciassette anni fa con una compagna di studi, ha due figli che ha rifiutato di battezzare e ha scelto di giurare fedeltà alla Costituzione con un inedito rito laico.
Coerentemente con le sue idee, Tsipras ha lasciato ciascun ministro libero di scegliere su chi o cosa giurare.
La scelta è stata approvata dal Metropolita Anthimios di Alessandropoli di Grecia che ha spiegato l’origine del ricorso al giuramento religioso come necessità – ora non più necessaria- di solennizzazione all’indomani della indipendenza dall’impero ottomano e ammettendo di vergognarsi quando deve raccogliere il giuramento sulla Bibbia di un non credente, spiegando che oltretutto la Bibbia proibisce di giurare.
Di parere opposto su Internet il metropolita Ambrosios di Kalavryita che sul suo blog ha stigmatizzato questa scelta ” che cancella la Grecia come paese cristiano”.
Unica concessione al politically correct è stata la sostituzione preventiva del candidato ministro Nikos Nikolopoulos trovato per aver fatto battute pesanti lo scorso Agosto su Twitter sul l’annunzio del premier lussemburghese Xavier Bettel che ha annunziato il proprio matrimonio omosessuale.
Nota: nel titolo il lemma ministri è stato sostituito col più corretto governanti. Il fatto rimane.
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da brevettare “zoccole microfonate”
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