Un personaggio che in questi giorni sta attirando l’attenzione degli italiani è Matteo Renzi che ha mostrato di avere audacia e grinta specie all’interno del suo partito.
Non sta quasi governando, ma almeno vediamo , dopo tanti premier tutti litanie e contorcimenti, un allegro guascone.
Ha fatto un accordo con Berlusconi, il demonizzato dalle sinistre, ha scelto i ministri che voleva e tenuto compatti i suoi grazie al movimentismo spiazzante e la parlantina fluente.
Ha impostato alcune riforme, anche discutibili volendo, che richiedono leggi costituzionali ( abolizione del senato, riforma delle regioni, riforma elettorale) senza chiedersi se è come ce la farà, ha la sfacciataggine di conteggiare all’attivo il calo dell’Euro sul dollaro e se domani Draghi riesce a far passare il Quantitative Easing, segnerà sul suo tabellone anche questo exploit.
Ha snobbato i sindacati e ha mantenuto la rotta anche in contrapposizione a una parte del suo schieramento legato alla CGIL.
Ha trascurato l’ipotesi di una scissione interna, forse conoscendo il coraggio dei suoi polli ed ha tirato diritto per la sua strada. Fortuna audentes juvat.
I contenuti dei suoi accordi con MR.B. sono a un dipresso quelli di un vecchio accordo Berlusconi-D’Alema.
L’allora segretario del PDS o, come diavolo si chiamava allora, non accettò il rischio di spaccare il suo partito e urtarsi con la magistratura. Punto sul sicuro facendo le scarpe a Prodi e inaugurando la lotta tra gli oligarchi dei partiti.
l’Italia ha perso venti anni e D’Alema per paura di perdere un pezzo di partito, finì per perderlo tutto, dopo una breve stagione di potere in cui vendette l’anima alla NATO e inaugurò o consentì l’attività della Chigi merchant bank per cui il suo governo rimarrà famoso.
La strategia del cambiamento necessario all’Italia è stata quella del mio primo ” about” fondatore del blog e imposto da Napolitano: fare riforme unificando destra e sinistra per l’occasione.
Nessuno se l’è sentita di offrirsi tranne Renzi. D’Alema ha preferito portare a spasso il suo cagnetto da grembo e godersi i risparmi (?) facendo shopping e acquistando una vigna commercializzando il suo vino come un barone pugliese.
Aspettava il ritorno del biglietto della lotteria. Sta ancora aspettando. Anche Amato e Prodi si lanciarono sui soldi ( uno come consulente della Deutsche Bank e l’altro del presidente del Kazakistan) aspettando che il ragazzo togliesse le castagna dal fuoco. Aspetteranno anche loro.
Mi ricordano un proverbio arabo che recita: ” il vile, più tempo passa e più si pente”.
Commenti
Il Berlusconi ha proposto come futuro presidente Antonio Martino suo ex- ministro sia della Difesa che degli Esteri.
Ne ho un buon ricordo anche perchè fu uno dei pochi economisti che anticipò, senza poterlo impedire, il disastro che sarebbe scaturito con la adesione alla moneta unica.
Lo vedrei bene al Quirinale mi sembra persona seria.
Ma forse é solo una candidatura farlocca.
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Antonio Martino figlio di Gaetano, già Rettore della Sapienza oltre che Ministro degli esteri, è persona tanto stimabile se timata che non farà mai il Presidente della Repubblica; Peccato. giC
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Segnalo che l’articolo non si apre.
Valerio Poi
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Renzi non è simpatico manco per niente, anche se fa di tutto per esserlo; ma la sua è una simpatia recitata come un amleto… e allo sguardo attento non sfugge
in mano a lui andremo lontano… più lontano di dove ci eravamo spinti con quella merda umana di d’alema o con quel lurido di berlusconi
LADRI – TUTTI – dal primo all’ultimo (o a limite capre incompetenti) sono quelli che fanno carriera politica all’interno di partiti comprovatamente falsi
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Siamo un po’ nervosetti eh?
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