Molti commentatori non sapendo come spiegare la rottura delle relazioni diplomatiche tra Israele e Giordania, hanno saltato a piè pari l’argomento.
In realtà si tratta di un passaggio storico e diplomatico delicatissimo.
la dinastia Hashemita – discendente diretta di Maometto- di cui il re Abdallah II è a capo, fino al 1928 era custode di tutti i luoghi santi dell’Islam.
Il re saudita Abd el Aziz padre degli ultimi sette re dell’Arabia Saudita, scaccio gli Hashemiti dalla capitale Riad con un audacissimo colpo di mano.
Perso il controllo del paese, Faisal – l’amico di Lawrence – ottenne di essere indennizzato dagli inglesi con due regni destinati ai figli.
Irak e Transgiordania furono separati e la pace interaraba tornò fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Con la nascita dello stato di Israele, il primo a stipulare un trattato di pace in segreto, fu il re Abdallah I di Transgiordania.
Venne ucciso poco dopo mentre si recava a pregare in moschea. Il segreto non era stato custodito a dovere.
A lui successe il figlio Talal – affetto da disturbi nervosi fu sostituito poco dopo dal figlio Hussein ( il più noto dei re di Giordania, avendo questa nel frattempo perso l’appellativo ” trans” ) .
La guerra del 1967 porto alla caduta di Gerusalemme in mani israeliane.
Il trattato di pace successivo tra Israele e Giordania stipulato da Hussein riconobbe la alta protezione dei luoghi santi dell’Islam ( dei cristiani e degli ebrei) alla dinastia Hashemita .
I recenti disordini e il tentativo di separare detti luoghi, è stato visto come un Vulnus del trattato di pace del 1994.
Ecco perché Benjamin Netanyahu è andato in questi giorni ben due volte ad Amman nel tentativo di placare il re Abdallah II.
Il premier israeliano, nell’ansia di volersi accattivare gli estremisti ebrei che controllano i partitini religiosi da cui dipende il suo governo, ha consentito la rottura dell’unità dei luoghi santi alle tre religioni e messo in non cale il titolo di protettore di quei luoghi al re giordano.
Si tratta di un titolo che risale alla notte dei tempi e che potrebbe legittimare la pretesa al ritorno degli Hashemiti alla posizione di custode della Mecca e Medina.
Il re aveva avvertito chiaramente nel 2012 alla 67 assemblea dell’ONU che un gesto del genere sarebbe stato considerato ” una linea rossa” . Ecco il testo:
“As the Arab Spring demanded dignity for all, so it demanded the end of exceptionalism. No single issue causes greater anger than to tell an entire people that when it comes to global justice, they don’t count. The Arab Summer cannot bear its full fruit, until the Palestinian-Israeli conflict ends, and ends with a just peace – and a Palestinian state living side by side with a secure Israel at peace with the entire region.
Earlier this year, in Amman, we succeeded in getting both sides back to the table for exploratory talks. Then positive traction stopped again. Illegal settlement-building and unilateral actions continue, constituting direct threats to a negotiated peace.
We are extremely concerned by threats to Jerusalem and the sanctity of its Muslim and Christian holy sites. The Al-Aqsa Mosque and Compound – Al-Haram Al-Sharif of East Jerusalem – is under Hashemite custodianship, a special role recognized by the 1994 Jordan-Israel peace treaty, and protected as occupied territory by international law. It is Islam’s third holiest site, and its importance to 1.7 billion Muslims, one quarter of the world’s population, is similar to the importance of the Ka’aba itself.
Let me be absolutely clear, any invasion or division of the site of Al-Masjid Al-Aqsa would be viewed, not only as a breach of Israel’s obligations, but as profound religious transgression. The international community must send a clear message that such a transgression – or any attempt to erase the Arab, Muslim, or Christian identity of Jerusalem – will not be tolerated.
Ecco che il Premier israeliano non solo non cerca la pace con i Palestinesi, ma rischia di far saltare il trattato di pace più antico ottenuto. Ad avere un accordo resterebbe così – e sarebbe insostenibile – il solo Egitto.
La Giordania ha quindi fatto un passo minimale a rompere le relazioni diplomatiche e un anonimo funzionario USA. Ha fatto benissimo a chiamare Netanyahu ” cickenshit”( merda di gallina) . L’appellativo yankee del vile per eccellenza che per difendere la sua poltrona mette a repentaglio l’intero paese.
Commenti
In realtà la situazione è molto complessa, come al solito da quelle aprti.
I giordani hanno spesso giocato con il demonio, ovvero gli USA, e gli agenti CIa della zona si muovono in Giordanai con una facilità sospetta, rispetto ad altre zone, forse più facilmente che nello stesso Israele.
Forse è il governo Hascemita che ha dovuto tirare una linea da non oltrepassare, per non fare incavolare il popolo bue e mansueto.
CI mancherebbe solo una rottura di Israele con le nazioni confinanti, tutte…
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Da quelle parti nessuno gioca mi creda. Gli USA nel solo scorso anno hanno dato aiuti per un miliardo di dollari senza contare gli aiuti ai rifugiati siriani e gli aerei dati a protezione. Il popolo è diviso in due parti: i palestinesi e i giordani ( beduini). Questi ultimi sono legati alla corona. Se Israele fa cadere l’accordo di pace darà ragione a quanti tra gli arabi sostengono che non ci si può guidare. Ecco perché è Israele a dover fare attenzione a non azzerare sessanta anni di sforzi per farsi accettare. Mi complimento con lei, in grado di conoscere il grado di libertà di movimento degli agenti della CIA in Giordania.
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Non è una novità che la Giordania sia il paese decisamente più “amichevole” per gli americani, mentre è decisamente “poco amichevole” per i russi.
Su questa ultima cosa posso assicurargliela di persona.
Quali siano i motivi politici ed economici di questa esattamentenon lo so esattamente, probabilmente la famiglia regnante giordana ha ricevuto aiuti politici ed economici sostanziosi dagli USA e gli garantisce campo libero nel paese.
Ripensandoci credo che i fondi siano stati assegnati appunto per aiutarli nella gestione dei rifugiati palestinesi e adesso siriani.
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La guardia personale del re è ( o era) costituita da circassi. Quindi non tutti sono invisi e non tutti sono benvenuti…
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Si è parlato di Circassi, anche se ignoro da dove provengono, dalla Russia, dal’Abkazia, dalla Turchia o dalla Siria?
In ogni caso parlare di “russi” non mi sembra corretto, dato che credo non abbiano dei sentimenti molti positivi nel confronto di Mosca…
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Si può essere russi anche se non si è in sintonia con Mosca, come si può essere italiani senza essere in sintonia con Roma. I circassi, anche di Siria o Turchia sono originari del Caucaso, se poi emigrarono e perché è altra vicenda.
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Caro Antonio non ti chiedo di parteggiare per gli israeliani né per Netanyahu, ma da qui a cadere nell’insulto mi pare ne corra. Netanyahu ha fatto benissimo a resistere alle pressioni Usa per spingere Israele a bombardare l’Iran e inoltre gettarsi allegramente nella “primavera mussulmana”. Non ha fatto né l’una né l’altra sciocchezza, il petrolio non è andato a 200 dollari come voleva Obama e sono volati gli insulti, cui tu ti accodi.
In quanto a Gerusalemme, se il criterio è “la notte dei tempi”, allora Gerusalemme “è ebrea” da ben prima dei neonati mussulmani e Netanyahu, atteso per 50 anni il riconoscimento che doveva conseguire ai trattati di pace, constatata la debolezza politica della nebulosa mussulmana corsa dietro a Obama e rimasta col sedere scoperto, adesso presenta il conto politico, spalleggiato da Putin, non dimenticarlo. Il declino mussulmano ha subito un’accelerazione con la “primavera” e trascina con sé gli USA. Comprensibili gli insulti da Washington, meno dalle rive del Tevere, anzi per niente.
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Caro Piero, la mia posizione rispetto al conflitto è di sperare che duri fino a che l’Italia non si riassesti altrimenti avremmo sulla riva sud del mediterraneo una o più potenze egemoni meglio organizzate. Non ho insultato Netanyahu, ho bensì citato l’insulto che ha ricevuto dagli USA, commentandolo. In effetti, la grana della spianata del tempio e l'” unrest” dei religiosi ebrei ultraortodossi sta danneggiando il processo di pace ( e questo è un problema di tutti) e perfino il cessate il fuoco ( questo è anche un problema mio) . Il governo Netanyahu disponendo di mezzi adeguati, dovrebbe impedire sia gli attentati dei coloni che quelli dei palestinesi. Non lo ha fatto finora – coi coloni – perché teme per la sopravvivenza del suo governo. Questo non gli fa onore. L’affido agli Hashemiti di al Aksa e della spianata dei templi è un impegno solenne preso liberamente dallo Stato di Israele e Netanyahu lo sta disattendendo. Questo è un fatto. Il premier che sta mettendo a repentaglio
uno dei due soli trattati di pace che Israele è riuscito a sottoscrivere in 66 anni ( non cinquanta) non rende un servigio al suo paese. Accettando infine il tuo ragionamento su Gerusalemme, noi italiani dovremmo rivendicare il possesso di Marsiglia, Parigi ecc.
La geopolitica ci chiede di essere meno profondi. Israele si è installato e adesso deve farsi riconoscere non solo dai paesi lontani, ma anche da quelli vicini…. Per fare questo, deve mostrare che sa mantenere i patti che stipula forte della forza delle armi. La storia del bombardamento dell’Iran è finora un fatto di propaganda alquanto oscuro. Come il prezzo del petrolio fatto artatamente scendere ( come il prezzo dell’oro) con l’effetto di danneggiare la Russia.
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In realtà la caduta del prezzo del greggio danneggia molto tanti paesi produttori, anche più della Russia, ed è particolarmente destabilizzante per Veneziela, Nigeria, Iran e altri.
ANche i giacimenti Shale Usa e le sabbe bituminose del canada sono meno attrarenti per gli investitori.
Il fatto che il prezzo dell’oro sia basso comporta vantaggi per alcuni paesi, come CIna, Russia e India, che stanno comprenado oro fisico a manetta.
Credo che molti si accorgeranno rpesto che il bene “fisico” è una cosa diversa rispetto all bene “virtuale” commerciato nelle borse.
A furia di giocare con le quotazioni prima o poi qualcuno si farà molto, ma molto male.
Almeno lo spero.
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@tassokan
anche i giacimenti Shale Usa e le sabbe bituminose del canada sono meno attrarenti per gli investitori.
Ben detto, gli USA potrebbero essersi sparati sui piedi nel tentativo di crear problemi alla Russia di Putin, ammesso e non concesso che il calo del prezzo del petrolio sia stato concordato coi sauditi e non invece una decisione unilaterale di questi ultimi per rendere econimicamente non sostenibile l’estrazione del petrolio USA col fraking.
Vediamo che dei due andrà a gambe all’aria prima.
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Vedremo se a gambe all’aria non andrà un terzo. …o magari l’Italia o altro partner europeo.
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Antonio non entrare e uscire dai principi. Se l’Italia non può rivendicare la sovranità su Marsiglia perché il re giordano trova in te, un repubblicano, un sostenitore della sua sovranità in forza d’una discendenza discutibile e sepolta dai secoli? Marsiglia è francese perché difesa dalle armi francesi. Gerusalemme i mussulmani (e i caudatari cristiani) se la sono giocata col perdere cinque guerre, numerose intifade e spargendo inutili fiuni di sangue col terrore.
L’occasione perduta, una delle tante, i palestinesi l’ebbero con lo sgombero della Striscia. Hanno scommesso sui loro padroni di Hamas, ne pagheranno le conseguenze. La geopolitica chiede di essere meno profondi? E da quando. Il realismo e la forza sono le uniche vere leve, il resto sono chiacchiere. Ciao.
Ho scritto qualcosa in più qui
http://www.pierolaporta.it/?p=8863
Che cosa non si fa per tirare su il greggio precipitato a 75 dollari al barile. Israele sembra aver usurpato suo malgrado il ruolo a Golia. I palestinesi invece paiono Davide e sarebbero contenti di lasciare agli ebrei persino la maschera di Sansone.
Sembra così, ma Israele può contare su un fatto incontrovertibile: in questo inizio di secolo le fratture nel mondo mussulmano sono acuite, non abbastanza tuttavia da tranquillizzare il governo di Gerusalemme, tanto più perché sono gli Usa e la Gran Bretagna a controllare i giochi delle alleanze, delle “primavere” e delle azioni/reazioni a favore o contro le magmatiche formazioni che si spartiscono o contendono la scena …
http://www.pierolaporta.it/?p=8863
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Questo è il punto che ci divide. Netanyahu ( e te) considerate chiacchiere il trattato di pace tra Giordania e Israele del 1994 dove dice che la spianata del tempio è affidata agli Hashemiti. Non alla Giordania, ma alla famiglia di Maometto. Chi come Netanyahu crede che si tratti di chiacchiere vada ad aprire un supermercato in California, ma non si azzardi a voler spiegare il Levante agli altri.
I francescani sono i guardiani di Terrasanta da secoli e attraverso dominazioni differenti.
Usare il tono tracotante di ” abbiamo vinte cinque guerre” significa che prima o poi ne perderanno una e spariranno dalla carta come a Napoleone fini a St Elena dopo aver vinto sessanta battaglie.
Per tagliare la testa al Totò, il capo dello Shin Bet ( intelligence israeliana) Yoram Cohen , ha smentito in maniera circostanziata qualsiasi forma di coinvolgimento – diretto o indiretto- di Abu Mazen nei recenti attentati .
Quanto all’Iran, il nucleare è sempre stato un pretesto per sanzionare l’Iran che ha la colpa di rifornire di petrolio a buon mercato la Cina, rendendo vano l’accerchiamento strategico, militare e non, del colosso asiatico.
In questo l’Iran ha oggettivamente favorito la Russia fino a che ha potuto.
Ora, la Russia è subentrata in forma diretta con ben due canali di rifornimento grazie ai quali la Cina è definitivamente sfuggita alla morsa USA dell’ipoteca energetica.
Questo prelude ad un inasprimento dei rapporti tra Russia e Stati Uniti.
Adesso si che tutto il resto sono chiacchiere.
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Non confondere i francescani con la Santa Sede. Negli ultimi tempi la distinzione è più netta che mai, come sai.
La famiglia di Maometto conta poco e conterà ancora meno. La storia ha travolto ben più solide mura.
Rileggi per favore:< >
Abu Mazen è alleato di Hamas. Basta e avanza. Ci mancherebbe solo il suo coinvolgimento negli attentati.
Non capisco che cosa tu pretenda, che Israele vada contro il suo interesse nazionale? Insomma, come fa l’Italia…
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L’interesse nazionale di Israele è rappresentato, a mio avviso, più dalle circostanziate dichiarazioni pubbliche di Yoram Cohen – capo dello Shin Beth, il servizio segreto militare – che dalle dichiarazioni di un politico che si sta preparando alle elezioni come Netanyahu, il quale farebbe meglio a non mettere in crisi, come ha fatto, i rapporti tra Israele e gli USA che sono la sola base su cui posa l’esistenza stessa di Israele.
Il capo dello Shin Beth, smentendo ufficialmente il primo ministro in carica, ha messo a repentaglio la sua carriera e il suo posto. Netanyahu non credo che rischi nulla.
Sta solo sbugiardando la parola di Israele in un ambiente in cui i suoi nemici dicono che non ci se ne può fidare….
Come potrebbe poi chiedere di firmare altri trattati di pace?
Non ho mai confuso i francescani con la Santa Sede e se pensi che i discendenti di Maometto non contino nulla, commetti un errore macroscopico alla Kerry.
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Non contano nulla perché l’Islam ha ballato il rock suonato dall’America per la “primavera musulmana”. E’ un fatto grottesco, così evidente e macroscopico che segna un passaggio storico: non è Israele la causa della destabilizzazione del Vicino e lontano oriente bensì le divisioni e le vulnerabilità dell’islam postosi al servizio di Obama &C.
Non ricordo dichiarazioni o qualunque azione dei discendenti di Maometto contro questo sconcio. Anzi il re di Giordania continua in gran segreto ad approdare con la sua barca presso i cinque stelle israeliani per mangiare il pesce. Sono satrapi decadenti senza alcun ruolo nella storia. Costoro dovrebbero assicurare sicurezza? Dove? Come? Perché? Non è possibile contestare questa evidenza.
L’interesse nazionale lo difende un capo di governo liberamente eletto, com’è Netanyau. Il capo dello Shin Bet getta acqua sul fuoco, così evitando che Israele sia costretta a un’altra guerra, con Abu Mazen, non dimentichiamolo, alleato entusiasta di Hamas. Sono giochi delle parti utilizzati da tempo immemorabile da quelle parti e più intensamente dalla questione nucleare con l’Iran.
La spianata del tempio è affidata agli Hashemiti? Allora dimostrino di saperne garantire la sicurezza o si mettano da parte.
Alternativa fuori tempo alla prova dei fatti.
Non capisco la tua animosità: contro i fatti non valgono gli argomenti e neppure gli inviti ad aprire supermercati in California.
E’ nei fatti che il processo di pace sia fallito e chi abbia interesse al suo fallimento lo vedi bene dalle mene – che conosci benissimo – dietro le primavere, lo sconquasso in Siria e le nebbie intorno all’ISIS.
Per favore rileggi:” <>.
Che cosa ti anima dunque? Mera vis polemica? Per favore non farne una questione personale neanche verso di me e stai sulla mia analisi senza tacciarmi implicitamente di partigianeria. Ho scritto della questione ebraica, nel mio articolo, quanto nessuno ha fatto in Italia mai a proposito delle connessioni con le cerchie finanziarie e quanto sta mutando in questo ambito, strategico,
Infine, mi sorprende vederti difendere Bergoglio, sviando sui custodi dei luoghi santi che non c’entrano nulla.
Ho scritto: <> E se puoi contestamelo con dati di fatto.
http://www.pierolaporta.it/?p=8863
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Polemizzi con me per cose che non ho mai detto. Non ho animosità verso nessuno e nemmeno verso Netanyahu. Constato che a forza di scelte sbagliate si è alienato i militari e l’intelligence ( che sono il ferro di lancia del paese), i piccoli partiti religiosi ( che lo stanno sfiduciando) , gli USA ( coi quali polemizza fino a inserirsi nella campagna elettorale presidenziale scorsa in modo palese) , con la Turchia ( amica tradizionale di Israele ) , con la Giordania ( uno dei due paesi arabi coi cui in 60 anni Israele era riuscito a fare un trattato di pace). Se vuoi difendere questo signore è affar tuo, ma non dirmi che ho animosità verso te e lui. Ho solo elencato perdite di posizioni avvenute sotto il suo governo. Hai impostato una polemica con me su i francescani e la santa sede che non ho capito. Mi ero limitato a fare un parallelo tra la funzione di affido agli Hashemiti della spianata del Tempio e quella dei francescani cui sono affidati i luoghi santi, solo per dire che è prassi di quel paese – chiunque lo governi – di affidare i luoghi di culto a organizzazioni religiose. Mi rispondi con accuse su cose non dette e analizzi l’impatto degli Hashemiti sulla pubblica opinione araba . Il post era sui rapporti tra Israele e la Giordania . Quando scriverò sugli Hashemiti farò come te e ben Laden che avete definito rispettivamente ” decadente” e ” principi ereditari” i soli amici dell’occidente ( e degli inglesi)
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va be’
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@Donato. Non pubblico e non commento articoli altrui che io non abbia commissionato.
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