In un Paese vicino e lontano – Israele – lo scrittore Amos Oz, proveniente da una famiglia baltica che è stata lituana e polacca e che se fosse rimasta ferma oggi sarebbe in territorio ucraino, ha avuto il coraggio civile di rompere il tabù dei tabù: ha definito nazisti ebrei due organizzazioni israeliane di coloni che stanno compiendo aggressioni in crescendo contro gli altri abitanti della Palestina e luoghi di culto, mussulmani e cristiani ( ortodossi e no). Il Papa arriva il 25 maggio a Gerusalemme e vogliono alzare il tiro.
Mi è venuto spontaneo comparare la forza morale di questo uomo, combattente di tutte le guerre di Israele, che giudica i risultati della propria esistenza per ammettere l’inammissibile, con la pochezza morale intellettuale e civile dei nostri concittadini ” ben piazzati” siano essi in politica o nelle lettere o nell’economia, che tacciono di fronte all’ammasso di rovine che hanno provocato col loro cinico egoismo e il loro relativismo morale. Dicono che basta un ritocchino.
Dopo il linciaggio di Pacciardi e Cadorna, Vinciguerra Caronia e Accame, non c’è italiano che abbia fino ad oggi avuto il coraggio di ammettere quel che tutti sanno, ossia che la Repubblica ha cessato di esistere trenta anni or sono, che siamo in un regime senza alternative da almeno venti anni, che il regime sta diventando monopartitico e consociativo da almeno tre anni. E che non sanno come uscirne.
Non c’è un solo personaggio, rispettabile, che abbia preso posizione per chiedere la creazione di una Nuova Repubblica ed ammettere che questa è la caricatura di una democrazia, il fantasma di una Repubblica e la parodia di uno Stato.
Il solo movimento di opposizione al regime sembra essere la magistratura che continua a fare il suo dovere, con le note eccezioni.
Che ci sia una continuità transpartitica e criminale in questo regime – un fil rouge – è stato dimostrato dai recentissimi arresti di Milano per corruzione in pubblici appalti i cui protagonisti sono gli stessi della tornata di Tangentopoli 1992 ( un nome imposto alla stampa per sdrammatizzare i reati).
il Presidente della Repubblica ( nel 1992 capo della corrente del PCI più colpita dalla Tangentopoli 1992, con Pollastrini e Cervetti furono colpiti tutti i dirigenti della sua corrente milanese) usa il suo supremo magistero per rassicurare i cittadini che l’incidente non avrà conseguenze sull’afflusso degli elettori alle elezioni europee.
Non una parola sul reato, sulla mancanza di distinzioni politiche tra i ladri e non una parola sui ricettatori che sono impegnati nelle elezioni europee, non una parola per chiedere di rivedere i meccanismi di controllo. Non una promessa di giustizia.
Che miseria morale e umana in questa meschina preoccupazione, priva di un qualsiasi commento almeno sulla gravità della recidiva.
Ho associato a questa dichiarazione del Presidente della Repubblica la dichiarazione del mostro di Firenze che ha dichiarato rammarico per il dispiacere dato ai genitori, ma non per la vittima della sua perversione. Ho trovato una sola differenza, ma a favore del fiorentino. Napolitano è orfano e non ha espresso rammarichi.
La ragione di questa aberrante situazione è che ormai le elezioni europee sono state scelte come elemento di disinformazione principale per distrarre gli elettori e come pretesto per condurre una campagna contro il movimento di Beppe Grillo, la cui irrilevanza a livello europeo apparirà evidente dopo il risultato: anche se ottenesse tutti i seggi a disposizione dell’Italia ( 73), verrebbe annegato tra i rappresentanti degli altri 27 paesi che costituiscono l’Unione ( 750). La signora Le pen, tanto strombazzata ad attenta analisi del voto municipale ( Le Monde Diplomatique), non ha mai superato l’8% a livello nazionale.
La seconda menzogna che viene presentata è lo stesso slogan usato dalla martellante pubblicità che il regime fa alle elezioni ” scegli tu chi guiderà l’Europa”. Niente di più falso. La tenzone tra Junker e Schultz è falsa come un biglietto da tre euro.
Il presidente della Ue non viene scelto dal Parlamento, bensi dal Consiglio il quale puo benissimo – l’ha gia fatto – non tenere conto del risultato elettorale nella scelta del presidente. Quindi siamo di frontea una informazione falsa ( giurì della pubblicità dove sei?) fornita a spese del contribuente.
Sarebbe interessante conoscere quale agenzia pubblicitaria sia assegnataria dell’appalto e con quali meccanismi di gara. Ma anche qui, tutti zitti.
In tutta Europa le elezioni europee vengono viste come un evento secondario caratterizzato da una affluenza decrescente che non influisce sulla politica nazionale. Qui si dice il contrario di comune accordo ( come per i furti dell’Expo 2015).
In Francia l’astensionismo è crescente dal 2009 in poi ed è previsto che aumenti ancora. In Italia, dal 14% di astensioni dal voto del 1976 siamo passati al 50 % delle scorse elezioni, per non parlare del 52% raggiunto alle elezioni siciliane. Ad onta della palese delegittimazione politica di questa elezione e della impotenza amministrativa che ne deriva, nessuno parla di elezioni. In Spagna la crisi non favorirà certo l’affluenza al voto. L’Inghilterra l’anno prossimo farà un referendum per andarsene dalla UE. Romania e Bulgaria sono in stato di allarme per l’Ucraina…
Le elezioni vengono richieste a furor di popolo solo alle comunali di Roma per la ragione che il sindaco ha rifiutato di accettare il piano mazzette proposto dalla sua maggioranza e pretende che nessuno rubi. Ovvio che esiste una concordia da Larghe intese per sostituirlo al più presto, compreso nella coalizione il principale quotidiano cittadino di proprietà di un gruppo che avrebbe in appalto la costruzione del metrò su cui il sindaco ha avuto la pretesa di indagare.
Il risultato delle elezioni europee serve – previa martellante campagna statale per la partecipazione e previa elargizione di 80 euro al popolino – a consentire che l’esperienza governativa di Matteo Renzi e compagna possa definirsi democratica almeno nella versione rosé utile a non incuriosire troppo qualche legalitario residuo.
La scelta non esiste: Berlusconi e Renzi sono tanto simili da sembrare padre e figlio. Grillo è il figlio non riconosciuto essendo l’unico comico non cresciuto in politica e abbiamo visto che dargli il voto – specie europeo – è inutile ai fini nazionali.
Serve solo a fargli chiedere dei posti in Italia da dare a sprovveduti. La pura verità è che l’astensione dal voto è il solo strumento democratico utile da usare da parte dei cittadini che non vogliano ricorrere alla violenza per ristabilire la legalità e attirare l’attenzione del mondo.
L’astensione è uno strumento democratico di partecipazione politica tanto è vero che è prevista in tutti i Parlamenti e consigli di amministrazione del mondo. “Loro” la usano e ne abusano. Votare alle elezioni europee serve solo a legittimare cambiamenti di quote nella ripartizione del bottino. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.
Una Europa poco votata dai cittadini verrebbe certamente depotenziata nelle sue pretese dirigenziali. Se invece arrivano a partecipare al dibattito anche gli euroscettici, è evidente che la sua capacità di rappresentanza se ne avvantaggerebbe ed avrebbe la pretesa di rappresentare tutti, anche i contrari, quindi porterebbe avanti i suoi dogmi di austerity per poi consentire alla Germania di venire in aiuto – salvandoci dagli arabi di Ettihad – e comprare tutto a prezzi di realizzo.
CHI VOTA AVVELENA ANCHE TE. DIGLI DI SMETTERE.
Commenti
11 maggio 2014
Approvando…
Massimo Morigi
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Gran pezzo. Vero quanto una banconota da 200 CHF.. in tutta la sua amarezza..
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Esistono banconote da 200?
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La ringrazio per questo articolo bello e sentito, e condivido, con un dubbio: l’astensionismo al 50% e oltre negli USA è consolidato da decenni, e il sistema politico non fa una piega; è anzi lieto che non si disturbi troppo il manovratore…
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Non hanno duemila anni di storia e un curriculum elettorale al 97% di partecipazione per tutta la prima fase della Repubblica. Pensare che lasciar fare e evitare di dare legittimità democratica sia la stessa cosa, è un errore politico enorme che va contro decenni di proclami ” democratici”
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E dopo ciò che ha scritto ritiene ancora che questa miseria morale e umana (parole sue) che finge di governare l’Italia possa portarla verso una neutralità internazionale?
Questi sono servi fino al midollo.
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Lei continua a confondere le mie valutazioni e obiettivi politici con quelli della classe politica. Deve esserci molto affezionato.
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lei invece confonde il ruolo che la magistratura deve avere in un paese civile: essere subordinata alla legge, senza obbiettivi politici. La stessa legge che e’ emanazione del governo e ratificata dal parlamento che sono emanazione del popolo
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Se la magistratira arrestando dei ladri recidivi si pone obbiettivi politici, pazienza.Io mi rifiuto di considerare obbiettivo politico una cosca di ladri. Se Berlusconi o D’Alema si sono circondati di ladri invece che di persone oneste, è affar loro o come diceva un noto comico genovese ( Govi) c’avranno avuto la loro convenienza.
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L’obbiettivo politico, non e’ la cosca di lari come lei ha ben detto, ma sono taluni leader. Anche questo compito della magistratura poteva essere svolto in maniera piu’ completa ed imparziale come la storia recente ci dice.
Se andava arrestati tutti ladri, i magistrati non possono dire di aver raggiunto il risultato di ripristinare la legalita’ arrestando i ladri di una sola “fazione” politica ed accanendosi mediaticamente su di essa in modi che poco hanno a che fare con la giustizia. Le faccio un’altra sigla MPS
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MD eì parte dell’azione politica, e non la soluzione
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Immagino che MD stia per magistratura democratica. Si rilegga il testo che ho scritto e vedrà che non parlo di MD ma di magistratura e basta. Poi, come ha detto il grande Deng : se un gatto acchiappa i topi ( nel formaggio ndr) non guardo al colore del gatto. Il senso del post è che i francesi votando NO al referendum sulla “costituzione” proposta dal trattato di Lisbona al 54% hanno già detto No a questa Europa con le urne e non ne hanno ricavato nulla. Adesso reagiranno con l’astensione dalle urne. Se lo faranno anche gli italiani ( che non sono stati interpellati sul trattato di Lisbona) ALLORA IL SISTEMA DOVRA’ RIVEDERE LE SUE PRIORITA’ COMPRESO IL TRATTATO TRANSATLANTICO CHE SEGNEREBBE LA FINE DELL’EUROPA VOLUTA DAI NOSTRI PADRI E LA RIDUZIONE A COLONIA INTERNET DEGLI USA.
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Il problema e’ che i manigoldi che ci stanno vendendo segretamente (i documenti ed i risultati degli incontri sono secretati nella migliore tradizione URSS di 40 anni fa’) agli Usa attraverso il trattato da lei intelligentemente citato, non si fermeranno a trattare con una massiccia atensione. Anzi’ saranno confortati dal fatto che i risultati raranno meno negativi ai partiti che li sostengono senza se e senza ma.
A bruxelles c’e’ una nidiata di topi e c’e’ anche abbondanza di formaggio che ne deriva dal potere che si sono autonomamente dato.
Togliamo loro un po’ di potere prima con un voto di protesta, e poi il formaggio con qualche referendum antieuropeo: solo a quel punto i topi si scanneranno tra loro (e tireranno in ballo anche la “santa” magistratura europea)
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Se gli si nega la rappresentanza, gli eurocrati perderanno la credibilità per negoziare. Il referendum i francesi l’hanno fatto nel 2005 , lo hanno vinto, ma il governo ha fatto finta di niente. Su questo ritorneremo.
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Mi risponda sinceramente: quando gli eurocrati hanno avuto credibilita?
Non mi sovviene proprio.
La magistratura nel ventennio era al servizio del regime come dovrebbe essere in un regime realmente democratico.
L’opposizione politica la deve fare solo la politica.
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Svegliati e studia
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dimenticavo: lei e’ troppo intelligente e colto per non sapere che la nostra magistratura e troppo potente, un po’ ignorante e parzialmente corrotta per non ambire ad esercitare potere politico.
L’esempio di Berlusconi (che non e’ un santo) e i modus operandi e i timing della magistratura, cosi’ come l’uso favoleggiante di reati di “concorso esterno in qualcosa” ne sono il tipico esempio.
Poi se ce ne sara’ occasione le parlo in privato della nostra suprema magistratura.
Non so se restera’ deluso dal comportamento dei nostri sommi aguzzini paragonato al comportamento dei semplici politici: e’ una gara senza esclusione di colpi ed la lotta per essere primi nel ranking della peggiore gestione di istituzione e’ molto combattuta.
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Resta il fatto che il magistrato di Milano ha fatto benissimo. Resta il fatto che MD non è tutta la magistratura e che i corrotti ci sono dappertutto, ma la sola istituzione che FA OPPOSIZIONE AL REGIME ( come lo fece al fascismo che fu costretto a creare il tribunale speciale per avere le sentenze che preferiva) è la magistratura.
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Sono d’accordo i magistrati di milano hanno fatto benissimo (pur calpestando i diritti di taluni giudici e le consuetudini di palazzo, calpestando i piu’ elementari diritti dei cittadini, faccio un nome a caso Bruti Liberati anche se ci sarebbero parecchi nomi e utilizzando un bilancio alla matteria PDL FI spropositato).
Ripeto un semplice concetto di diritto romano e anglosassone: i magistrati devono essere sottoposti alla legge ed imparziali di fronte ad essa.
Se a dei magistrati viene voglia di fare politica hanno il dovere di dimettersi da quell’incarico (senza usare paliativi come l’aspettativa ed altre simili scemenze). La politica e’ scelta, i giudici non hanno scelta se non di eseguire i dettami della legge. La legiferazione e la gestione della cosa pubblica non sono argomenti in cui un giudice deve nemmeno pensare di mettere becco
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Arrestare dei ladri che manipolano i pubblici appalti non significa fare politica. I magistrati milanesi e veneti che volevano fare politica sono andati in Parlamento
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Finalmente è tornato il profumo di Nuova Repubblica. Siamo duri a morire. L’unico appunto è su Govi: da buon genovese diceva “bella” convenienza
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MD e sindacati sono parte del sistema e del problema, non la soluzione.
Questo autunno probabilmente si vedranno meglio dal punto di vista della nostra giustizia ad orologeria cosa sono. Non anticipiamo nulla
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Sono d’accordo su tutto, salvo l’invito all’astensione – pur capendone le ragioni.
Non credo che “Una Europa poco votata dai cittadini verrebbe certamente depotenziata nelle sue pretese dirigenziali.”.
La logico del sistema Europa sta nella sua non-democracità (lo ha chiaramente affermato anche Barroso, recentemente), in quanto la democrazia è un sistema poco efficiente non al passo con le esigenze moderne. E’ quanto ci vanno ripetendo anche qui in Italia, dove vogliono far strame della Costituzione – complice Napolitano – in nome di una governabilità intesa come immediata e pedissequa attuazione di direttive esogene.
In questo contesto, un affluenza ridotta alle urne provocherebbe recriminazioni, tanto generiche quanto ipocrite, sulla disaffezione dalla politica, ma non darebbe adito a nessuna auto-critica. L’Europa dei nominati è per definizione “al riparo dal processo elettorale” (cfr Mario Monti). Gli eurocrati fondano il loro potere su ben altro che il consenso elettorale.
Queste elezioni hanno un valore politico pari a quello del parlamento che siamo chiamati ad eleggere: zero. Ma hanno, in questa contingenza, un valore referendario fra euro e no-euro. Credo che un’affermazione dei movimenti dichiaratamente no-euro (quindi escludo per manifesta ambiguità il M5S) sarebbe molto più significativa che un’astensione illeggibile, o addirittura spiegabile dai corifei del sistema come fenomeno fisiologico delle “democrazie mature”.
Per me, da sempre a sinistra, comporta la lacerante decisione di votare a destra, visto che solo lì – sincere o strumentali che siano – ho ascoltato dichiarazioni che inequivocabilmente auspicano l’uscita dall’euro. Mi consola il fatto che quello europeo non è un voto politico, al più tattico. Per la serie il nemico del mio nemico è mio amico. E per me oggi il nemico è L’eurosistema, con le sue dinamiche sociopatiche e autoritarie che hanno liquidato nel giro di pochi anni una cultura sociale plurisecolare.
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Non concordo che sulla sua cortesia. Una Europa de potenziata sarebbe poco credibile anzitutto per l’interlocutore USA. Ripeto ancora che i francesi hanno votato NO al referendum europeo del 2005 ( al 54%) e non è successo nulla. Di quel che scrivono ” i corifei del sistema” come li definisce lei, non importa nemmeno ai loro più stretti familiari. Le spiegazioni di comodo hanno fatto il loro tempo, così come le dichiarazioni ” voterò a destra” . A destra chi? Berlusconi? Meloni? Alfano? Gasparri che chiede indicazioni stradali ai viados? Il grande Totò diceva ” di mio sarei conservatore, se solo ci fosse qualcosa da conservare” . Francamente, in questo caso preferisco la più famosa frase ” ma mi faccia il piacere! “. Astenersi dal voto è una azione politica ben definita. L’astensione esiste in tutte le prassi politiche e parlamentari. Ed è l’unica opzione che il sistema teme, come è testimoniato dalla dichiarazione del presidente della Repubblica mirante a scongiurare l’assenteismo. Chi vota avvelena anche te! Digli di smettere.
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Spiace dover dire che Anafesto non riesce a uscire dai suoi schemi. Domani scriverò sulle apparizioni di Lourdes e Anafesto protesterà chiedendo la cancellazione degli F35 …..uffffa
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Caro Sig De Martini, non presumevo certo convincerla. La seguo da poco, ma abbastanza per capire che la sua è una posizione frutto di riflessione attenta almeno quanto la mia.
Desideravo solo esporre una posizione diversa ma altrettanto meditata .
Devo dire che nel decidermi in questo senso ha contribuito la candidatura di Claudio Borghi Aquilini come indipendente nelle liste della lega, altrimenti – ha ragione lei – il panorama desolante che ha nominato mi avrebbe probabilmente rassegnato all’astensione, che considero un’opzione legittima e comprensibile, ma in questo contesto rinunciataria.
Almeno per quanto riguarda l’unico obiettivo che vedo possibile nel breve orizzonte di queste elezione: un no esplicito al sistema, che non sia suscettibile di manipolazione mediatica come lo sarebbe – e lo sarà – un no silenzioso espresso con l’astensione.
Ma queste sono divergenze tattiche. Questo può dipendere anche dal fatto che magari abbiamo valutazioni politiche divergenti sull’eurosistema.
Non ho capito il senso dell’affermazione “Una Europa de potenziata sarebbe poco credibile anzitutto per l’interlocutore USA.” (che implicherebbe l’auspicio di un’Europa più forte) che sembra confliggere con quella del post “Una Europa poco votata dai cittadini verrebbe certamente depotenziata nelle sue pretese dirigenziali” (dove l’auspicio sembrerebbe di un’Europa meno invasiva).
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Mi spiego meglio: gli americani sono tutto fuorché illusi. Non tratterebbero con un interlocutore incapace incapace di imporre poi l’accordo euroatlantico ai cittadini. Secondo assunto: un esecutivo europeo delegittimato dalle massicce astensioni italiane, francesi e spagnole e dal referendum inglese non sarebbe in grado di imporre politiche di austerità socialmente crudeli. Sono due effetti di una stessa situazione. Gli eurocrati sarebbero ” a Dio spiacenti e a li inimico sui” dubito, pur non conoscendolo che il sig Borghi Aquilini – anche eletto – riesca ad ottenere, uno su settecentocinquanta, effetti analoghi. Le manipolazioni mediatiche stanno perdendo piede A CAUSA DEI CITTADINI CHE SMETTONO DI COMPRARE I GIORNALI . Anche questa è una forma did esistenza, mentre i polemisti anti media classici non hanno acquistato lettori. Questo dovrebbe farla riflettere.
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Io studio e non dovrei essere troppo addormentato i “padri” fondatori non erano eurocrati e non mi risulta legiferassero sulla lunghezza ed il diametro delle banane da importare ne su cosa sia un cavalletto.
In ogni caso erano persone che avevano iniziato il progetto europeo per convenienza e per tentare di scaricare parte dei problemi su spalle altrui, piu’ che cercare soluzioni.
Io provero’ ad aiutare Grillo a divenire il primo azionista italiano, non per modificare l’europa dal parlamento ma per scuotere il nostro e far abdicare Napolitano prima che Draghi sia pronto a prendere il suo posto.
Come vede serve strategia, e non solo studio fine a se stesso
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Continua a studiare.
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Lo faccio e lo faro’
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Bravo.
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Anche alla luce della risposta che ha dato al sig Fausto, temo che le nostre divergenze siano non solo tattiche ma anche di valutazione politica ed economica.
Una buona ragione per continuare a leggerla: trovare conferme è sempre gratificante, ma trovare risposte diverse con cui confrontarsi è molto più costruttivo.
Un ultima osservazione prima di smettere di rubarle spazio: è vero che i cittadini smettono di comperare giornali, ma solo perché la TV ne è diventata l’alternativa. Con tutto il male che penso della carta stampata, non mi pare che questo sia un salto di qualità: la natura della fruizione televisiva è ancora più passiva e manipolatoria.
Esiste è vero una porzione in crescita di cittadini che si informa attraverso la rete. Qui il salto di qualità lo vedo, ma con dei limiti, che spero contingenti: dal punto di vista quantitativo è ancora un fenomeno limitato – seppure crescente; dal punto di vista qualitativo il controllo della fonte da parte di chi naviga non è ancora una prassi diffusa.
Il limite quantitativo è in fase di superamento, quello qualitativo dipenderà da quanto tarderà la medie degli utenti a sviluppare un senso sufficientemente critico. Aggiungo che per accedere alle fonti dirette, spesso non disponibili in traduzione ( e in attesa di un google translator meno approssimativo), la conoscenza dell’inglese e di almeno una seconda lingua è davvero condizione necessaria. Ma in generale, sull’informazione in rete sono ottimista – sempre che non decidano di metterla sotto tutela.
Le auguro un buon lavoro.
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Può continuare a rubare spazio l’internet in questo è generoso. Semmai è generoso anche con chi non meriterebbe. La disaffezione verso i giornali è un fenomeno più ampio di quel che lei vede. La Repubblica nell’autunno del 93 pere in tre settimane oltre 90.000 lettori. La concentrazione suggerisce che il fenomeno non dovesse risalire alla concorrenza TV ma a repulsione per la disinformazione. I giornali vengono disertati anche dagli inserzionisti pubblicitari ad onta del contingentamento dello spazio/temuti le TV sono sottoposte per legge. Anche le TV sono in calo di utenti: esiste una legge che obbliga gli enti pubblici a investire nella pubblicità TV. Nemmeno in Corea del Nord. I disinformatori in rete sono legioni e i grandi editori imperversano con varianti demenziali dei loro lavori. Per farsi leggere vedete donne nude, uomini con tre orecchie e lucertole di una tonnellata. Wikipedia però ha fatto chiudere tutte le principali enciclopedie del mondo. Le nostre divergenze possono chiarirsi con il confronto. La gente sceglierà leggendo. Voi giornali non era possibile. Ora lo è .
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Ma poi cosa potremmo rifondare a livello nazionale? Un club gastronomico? Senza controllo sul bilancio – la moneta viene battuta e smerciata da un gruppo di privati – finiremo col non poter fare nulla.
Chissà quanti sono ora gli scontenti sommati assieme nel continente. Forse non abbastanza.
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Caro amico, il livello nazionale non esiste più da un pezzo. Immagini la Calabria ai primordi dell’unità italiana organizzarsi per resistere politicamente. Al massimo, la ndrangheta. La moneta è sotto controllo tedesco. La Difesa, attraverso la NATO è sotto controllo americano. L’economia è sotto la minaccia del trattato euroatlantico che annullerebbe la stessa identità europea. Invece di contare gli scontenti ( tanti comunque) bisogna proporre politiche e azioni mediterranee, spingere per una alleanza latina, collegarsi con i paesi slavi, riprendere la politica di De Gaulle, Pacciardi, Chevenement. Liberarsi dalla NATO con la neutralità ( gli USA hanno accettato di evacuare Okinawa…) difendere la tipicità delle nostre produzioni di origine, sostenere sacrifici MA NON SVALUTARE L’EURO che sta per diventare moneta di riserva grazie alla sua stabilità ecc. finita la pagliacciata elettorale, avremo modo di parlarne tra patrioti.
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Repubblicanesimo geopolitico. Anche se stufant, repetita iuvant:
28 aprile 2014
Con il rinvio a dopo le elezioni europee (recte: sine die) della riforma del Senato, il governo Renzi ha mostrato tutta la truffaldina natura dei suo fuochi (fatui) d’artificio. Lo scenario post elettorale di maggio è quindi quello di un quadro politico ancor più degradato di quello lasciato in eredità dal governo Letta e che prelude verosimilmente ad elezioni politiche anticipate da qui a non molti mesi. In questa nuova fase di instabilità e scontro politico, vogliamo lasciare la rappresentanza dei vitali interessi geopolitici nazionali alle screditate armate del vaffa e a coloro che dopo aver agognato una padania satellite della potenza centrale europea hanno da poco scoperto le virtù di una sana diffidenza verso la Germania e di un totale rifiuto dell’euro? Contro gli agenti strategici interni ed internazionali (di matrice atlantica, tanto per essere chiari) che mirano ad una ucraizzazione de facto dell’Italia, è giunto allora il momento di passare dalle parole ai fatti, la costruzione, cioè,
di un nuovo soggetto politico dove lo schmittiano discrimine fra amico e nemico passi attraverso la consapevolezza o meno delle terribili sfide geopolitiche che attendono nei prossimi anni l’Italia.
Massimo Morigi
abrahammoriah On aprile 28, 2014 at 9:18 pmPermalink | Rispondi
Recte: ucrainizzazione
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prima delle elezioni vogliono nominare (pardon eleggere) Draghi a presidente della repubblica.
Quindi tutto quello costruito dopo e’ fantapolitica
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Ipotesi, ipotesi, ipotesi…..
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Io mi asterrò per l’ennesima volta e questa tornata non voterei nemmeno se pagato. Condivido soprattutto l’idea espressa nell’articolo che bruxelles catturando dall’alto il voto del variegato universo euroscettico (oggi per la maggiorparte dissenso cieco e disorganizzato che mille accozzaglie pseudo-politiche confuse o in cerca di una nuova legittimità cercano di canalizzare dal basso facendo a spintoni una con l’altra) finirà per segnare l’ennesimo punto a favore di un potere profondamente antidemocratico che finirà per disciogliere il tutto all’interno di pseudo-istituzioni buone giusto per dare l’idea che stia realmente succedendo qualcosa.
Chi pensa che una generica vittoria di tale accozzaglia alle urne possa servire a livello mediatico a scuotere qualcosa si ricordi che oggi i media sono il termometro dell’umore delle diverse lobby, non di chi va alle urne (il cui umore viene anzi influenzato lungo tutto il pre e post campagna elettorale).
Che oggi si parli di Euro si/no è merito innanzitutto di alcune lobby principalmente nazionali che hanno visto i loro profitti ridursi drasticamente nel processo che appoggiavano stupidamente fino al giorno prima e oggi cercano una posizione migliore per mercanteggiare la continuazione del progetto che appoggeranno pure domani perché semplicemente incapaci di concepirne un’altro.
L’Unione Europea è un orrore che non può essere legittimato in alcun modo: accentra una smisurata quantità di potere (e sottolineo: si tratta davvero di un potere trasversale senza precedenti) senza prevedere nessun bilanciamento di sorta semplicemente perché questo progetto ha messo d’accordo la maggioranza delle più potenti elite transnazionali europee che ora fanno quadrato bruciandosi tutti i ponti alle spalle per rendere la nuova fortezza impenetrabile a chiunque altro.
Un tale progetto è folle e non può e non deve essere legittimato in alcun modo volontariamente, nemmeno fosse guidato da una schiera di filantropi conclamati.
Chi pensa per puro calcolo strategico che mandare nelle istituzioni-farsa che hanno previsto gli euroscettici di oggi sia utile a scuotere la fortezza metta bene a fuoco molte delle facce che ne compongono le fila dei potenziali rappresentanti: quelli vanno lì per mercanteggiare la loro posizione, nient’altro.
Quanto a Grillo la faccio breve perchè ho scritto già troppo: per come vedo io le cose commette gli stessi errori (errori per me s’intende) di chi ha progettato l’UE solo in maniera diversa. Chi non appoggia la seconda non può pensare di risolvere i problemi con la prima perchè di fatto alla base c’è la stessa ombra.
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Alle elezioni europee ci saranno solamente due risultati evidenti, dell’astensione non fregherà niente a nessuno :
– vincerà il PD e allora la grancassa delle tv e dei giornali si rinvigorirà, autorizzando Renzi a parlare “di conferma delle urne” e di necessità “di portare avanti le riforme già iniziate”, spianando la strada al Fiscal Compact o all’ERF che dir si voglia, e allontanando forse definitivamente la possibilità di uscire dall’Euro e/o dall’Europa;
– vincerà M5S e allora c’è la possibilità di rimettere tutto in discussione, sia l’Euro che l’Europa, e fermare lo scempio che stanno portando avanti.
Tutto il resto sono chiacchiere di chi è talmente assuefatto al sistema da non credere di poterlo cambiare. Per non voler pensare che in fondo gli sta bene.
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Vedo che lei ha le idee più chiare di tutti. Praticamente illuminato dalla luce di Grillo. Se prima si poteva ipotizzare che i 5 stelle fossero ” normali” adesso il dubbio non c’è più. Non sanno che il presidente UE viene scelto dai capi di stato e di governo ( e non dal Parlamento). Non sanno che il Parlamento non legiferasti temi economici ( lo fa l’eurogruppo). Non sanno che in Grecia, a Cipro e in Francia la crescita delle astensioni e un fenomeno che preoccupa i governi, mentre i 5 stelle con un terzo del Parlamento non preoccupano nessuno. Dopo la sua mail capisco il perché .
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Le elezioni europee hanno un valore politico nazionale enorme, visto che Renzi è andato al governo senza passaggio elettorale, ed i risultati saranno interpretati come l’approvazione o meno del governo attuale, che se vincerà potrà proseguire indisturbato le linee guida dei Governi Monti e Letta, mentre se perderà sarà fatto fuori dall’interno del PD stesso.
La partita dell’Euro e dell’Europa si gioca in Italia, perchè è solo qui che si può decidere se accettare i diktat imposti dalla Troika oppure opporsi, se uscire o rimanere nell’Euro.
Ma la partita nazionale non potrà essere neanche giocata se Renzi vince le elezioni.
E lei, con la sua totale mancanza di speranza ed il suo disfattismo esistenziale, lo sta aiutando ad ottenere un risultato positivo.
Sarà però difficile che ci riesca, nonostante le abbiano provate tutte ( dal cambio repentino Letta-Renzi, agli 80 euro in busta paga ) e se perderà le elezioni i suoi “amici” dentro il PD lo faranno fuori.
Se il M5S avrà il governo del paese, non sono così sicuro che questo fatto non preoccupi nessuno in Europa. Le mie previsioni sono M5S > 30% e PD < 30%, ma sarà importante il differenziale tra i due, per questo c'è bisogno del contributo di tutti. Anche del suo, caro Antonio, se non vuole essere complice di questa gentaglia. Sempre con affetto.
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” continui pure ad illudersi che il 30% a Grillo possa cambiare qualcosa. Non è proibito. Mi limito a ricordarle che dopo aver preso il 25% Grillo la scorsa volta disse che aveva bisogno di ottenere il 51%. Il suo 30% cos’è una offerta speciale di saldi estivi? se gli astenuti dal voto arrivano al 51% e i voti bianchi e nulli restano sul 10/14%. La disobbedienza civile sarà a un passo senza altri passaggi. Napolitano sta chiaramente dimostrando che teme una avanzata di Grillo ma teme di più il trionfo dell’astensione. Grillo ha perso il suo treno quando ha rinunziato a completare la ” marcia su Roma” all’indomani delle elezioni. Non si è capito chi lo ha indotto a interrompere il viaggio intrapreso e con quali argomenti.
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Se Grillo avesse completato la sua “Marcia su Roma” il M5S sarebbe finito miseramente, aveva bisogno di tempo per rinforzare le radici del radicamento sul territorio ( n.52 liste alle comunali del 2009, sono diventate n.587 liste alle comunali del 2014 ) ed aumentare la compattezza e l’esperienza dei deputati e senatori.
Sun Tzu disse (L’arte della guerra – Mondadori – pagina 33/2014):
“E cosi, un sovrano può danneggiare il suo esercito in tre modi –
Non sapendo che le truppe non possono muoversi, ordina di avanzare.
Non sapendo che le truppe non possono ritirarsi, ordina la ritirata.
Questo è ciò che si dice “mettere in difficoltà un esercito”.
Senza conoscere le situazioni interne alle forze armate, interviene nella loro amministrazione, Confondendo gli ufficiali.
Oppure quando, non conoscendo i rapporti esistenti, interviene volendone controllare le attività e gli obiettivi,
Disorientando gli ufficiali.
Quando le armate sono confuse e disorientate, i sovrani vicini ne approfittano per intensificare i loro attacchi!”.
Oggi la situazione è completamente cambiata, il Movimento ha perso qualche pezzo ma è più esperto e compatto, se Grillo vince le elezioni ha già detto che porterà un milione di persone a Roma, e allora vedremo se Napolitano “starà sereno !”.
In merito alle percentuali, Grillo sarà il primo partito con una percentuale superiore al 30% e loro lo sanno e ne sono terrorizzati, tanto che hanno accantonato la legge elettorale proprio perchè si sono resi conto che permetterebbe a Grillo di avere il premio di maggioranza con solo il 30% dei voti, visto che andrebbe sicuramente al ballottaggio.
Seguito a non capire come una persona intelligente come lei non riesca a capire che l’astensione non se la filerà nessuno, anche perchè nei paesi dove è ben più alta della nostra, non preoccupa nessuno.
Ma mi è simpatico e penso che stia cominciando a capire.
Un piccolo sforzo per aprire gli occhi, votare M5S e vedrà la realizzazione di un sogno.
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Si goda il momento di speranza. Il 25 è vicino. Credo che non abbia idea delle difficoltà cui andrà incontro. Il PCI dei tempi buoni arrivo al 30% e non successe nulla. Berlusconi arrivo al 33% e non successe nulla.
Se bastasse l’esperienza parlamentare accumulata ( come si sa, l’esperienza è data dalla somma delle fregature) potrei anche dire che le sue speranze abbiano un fondamento. Non è così : dite che non c’è democrazia e poi volete andare alle urne. A fare che? Dite che l’Europa non è governata che da oscure lobby e poi credete si fare qualcosa facendovi eleggere nel Parlamento che a detta vostra non conta nulla. Posto che conquistiate tutti i seggi disponibili in Italia ( 73) sareste annegati dai 766 europarlamentari. Come vede non faccio domande cattive del genere di ” quanti candidati vostri parlano quali lingue” oppure che posizione assumete sul problema X.
Un consiglio: lasci perdere Sun Tsu. È come la pelle dei coglioni, può tirarla a piacere in qualsiasi direzione.
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Le elezioni europee servono solo a mettere un piede dentro il Parlamento Europeo, ma sono anche un referendum pro o contro Renzi, che se perde sarà fatto fuori dai suoi “compagni” di partito.
L’obbiettivo del M5S è far cadere il governo ed andare a nuove elezioni nazionali, il 30% di oggi è solo una tappa intermedia.
Il tempo gioca a nostro favore, vedi le percentuali di voto tra le persone fino a 44 anni ; http://www.forexinfo.it/Elezioni-europee-M5S-al-47-tra-i
Di una cosa sola sono sicuro, non votare non servirà assolutamente a nulla.
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Il suo atteggiamento è un pio desiderio, privo di riscontri reali. Lei crede che i commenti di quattro giornalisti di regime possano imporsi alla realtà e la realtà è che questo regime è in decadenza da almeno un ventennio e periodicamente sorge un fessa chiotto che ne annunzia la fine proclamandosi erede. Berlusconi fece la stesa cosa e ha portato a Roma tre milioni di persone. Per governare bisogna avere capacità che trascendono il saper fare una campagna elettorale o l’interpellare professori universitari manco fossero l’oracolo di Delfi. Anche quel che sanno proporre i professori universitari lo abbiamo già visto.
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L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:
PRIMO DI UNA SERIE DI REBLOG SUL TEMA “CODARDIA”. PREPARATEVI SPIRITUALMENTE A NON VOTARE FINO A CHE NON SE NE VANNO. TUTTI.
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Il risultato a distanza di un anno è questo:
– Il guitto fiorentino continua a magnificare il suo fantomatico 40,8% di voti col 50% dei votanti sugli aventi diritto al voto, muovendosi come un elefante in una cristalleria..
– Sempre la stessa persona si sente totalmente legittimata a inserire tutti i suoi sodali nei vari posti chiave che vanno a liberarsi, ora attendiamo fiduciosi il sucessore di Lupi.
– Menzogne e corruzione sono oramai senza controllo e la trasformazione della democrazia in cleptocrazia continua con andamento logaritmico per giunta con la benedizione della dittatura europea.
– Potremo anche continuare a non votare, ma questi maramaldi si sentiranno autorizzati a governare anche se va a votare solo l’1% degli aventi diritto al voto.
– M5S conterà poco a livello europeo e anche in Italia con la dittatura pianificata da Napolitano conta relativamente, rimane tuttavia l’unica speranza (vista la loro coerenza e ora comincia ad arrivare pure l’esperienza), il resto dei partiti è marcio fino al midollo e può servire solo a inquinare.
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