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Consegnato alle autorità francesi dalla vedova nel 1906 e immediatamente segretato il rapporto di Pietro Savorgnan di Brazzà, friulano naturalizzato francese, vede la luce grazie a una svista dell’Amministrazione e grazie ad una studentessa Catherine Coquery-Vidrovitch che negli anni 60 frugando negli archivi di stato ( Ministero dell’Oltremare) per la sua tesi di laurea si imbatté nel documento ed ebbe la presenza di spirito di fotocopiarlo e la costanza di conservarlo fino a che la pubblicazione non è divenuta possibile ai nostri giorni. Continua a leggere