SIRIA: IL CONFLITTO SI ALLARGA : INTERVENGONO ANCHE VOLONTARI CRISTIANI DAL LIBANO. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com
Dopo l’attacco alla cittadina siriana di Maalula dei primi di settembre – uno dei villaggi cristiani più noti e “venerati” perché gli abitanti hanno conservato l’uso della lingua aramaica parlata al tempo di Cristo- gli effetti si sono fatti sentire.
Reparti di volontari cristiani, inizialmente identificati come siriani di Bab Touma , il quartiere cristiano di Damasco,

sono in linea e combattono ormai da quasi un mese ed hanno già pagato un elevato tributo di sangue. Per impedire che la notizia della partecipazione cristiana-libanese si diffondesse, hanno usato la precauzione di asportare i passaporti dei caduti.
I volontari sono miliziani libanesi appartenenti alla fazione cristiana del generale Michel Aoun reclutati e inviati sull’onda dello sdegno provocato dall’attacco al pacifico villaggio che è da sempre il simbolo della presenza cristiana in Siria.

La notizia, raccolta da fonti degne di assoluta fede rappresenta un autentico scoop politico-giornalistico, rafforzata da una ulteriore primizia rappresentata dalla informazione che ai miliziani di Aoun si sono aggiunti anche miliziani volontari della fazione cristiana rivale dei falangisti guidati da Samir Geagea.
Chi ha seguito questi avvenimenti sa che si tratta di una importante novità politica che potrebbe avere conseguenze positive in Libano, in caso i due capi si rendano conto del movimento della base verso una riunificazione dopo i sanguinosi scontri degli anni passati.

Se l’insipienza politica di chi dirige i combattenti antigovernativi in Siria fosse ancora da dimostrare, ecco che hanno provveduto da soli, con una incursione su un villaggio di nessuna importanza tattico-strategica che ha provocato una feroce e divisiva polemica nel campo ribelle con una ridda di rivendicazioni dell’azione tra Al Kaida ( nome locale Jabbat el Nusra) e le altre fazioni a sostegno economico occidental-saudita; hanno rafforzato in occidente il senso della ” inutile strage” già radicato nella pubblica opinione; hanno provocato un afflusso di nuovi volontari, questa volta cristiani, dalla Siria e dal Libano ed infine hanno ottenuto una fraternità d’armi tra combattenti di due fazioni cristiane-libanesi che si erano aspramente combattute e mai riconciliate.

Il nuovo afflusso di volontari cristiani ( che si aggiungono a quelli di Hezbollah in una ulteriore fraternità d’armi tra libanesi di ogni confessione religiosa) giunge a proposito viste le nuove esigenze di truppe governative per la protezione dei convogli di esperti ONU che si stanno occupando delle operazioni di raccolta e distruzione delle scorte di armi chimiche del regime.

Questo ormai massiccio intervento di volontari libanesi crea un problema in più agli Stati Uniti dato che dimostra ulteriormente l’artificialitá del confine Siro-libanese ( creato dai francesi nel 1928) e incrina – con la presenza cristiana nel conflitto- la narrazione occidentale della lotta tra le confessioni mussulmane, che è il segreto desiderio della strategia Bush-Obama di far sfogare l’aggressività islamica all’interno per evitare che si rivolga a occidente e nel frattempo vendere armi a entrambi gli schieramenti.
Il colpo, riuscito in Irak per la primitività degli interessati, non è riuscito in Siria per la pentamillenaria esperienza di uomini e cose.

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Commenti

  • ray.issa  Il ottobre 13, 2013 alle 8:35 am

    TRES ETONNANTE NOUVELLE PRESQUE INCROYABLE SURTOUT QUE TU NE DEVOILES PAS LA SOURCE POUR AFFIRMER CETTE NOUVELLE. A MA CONNAISSANCE AU LIBAN PERSONNE NE L’AFFIRME NI JOURNAUX NI PEUPLE D’OU L’AS-TU DENICHEE?

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  • Luigi za  Il ottobre 13, 2013 alle 8:45 am

    Monsieur Antonio un tricheur?
    Je ne le crois pas

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  • luigiza  Il ottobre 13, 2013 alle 8:50 am

    ….la narrazione occidentale della lotta tra le confessioni mussulmane, che è il segreto desiderio della strategia Bush-Obama di far sfogare l’aggressività islamica all’interno per evitare che si rivolga a occidente

    Magari gli USA fossero così intellegenti e così lungimiranti.
    Io invece, visti i risultati, son portato a credere che per quell’area del mondo siano totalmente privi di un strategia e che si muovano in modo disordinato e dettato da fatti contingenti tale da ottenere proprio l’effetto opposto.

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  • ray.issa  Il ottobre 13, 2013 alle 8:51 am

    Antonio est un ami et je suis libanais d’origine et je suis en contact journalier avec le Liban J’ai demande de connaitre la source de la nouvelle, je ne l’ai jamais accuse de tricher

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  • luigiza  Il ottobre 13, 2013 alle 9:36 am

    @ray.issa

    je plaisantais, tout simplement!

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  • oraetsemper  Il ottobre 13, 2013 alle 9:45 am

    Insomma, se si chiedono le fonti di questa interessantissima informazione, credo io che bisognerebbe darle….o sbaglio e pecco di ingenuità?

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    • antoniochedice  Il ottobre 13, 2013 alle 9:46 am

      Buona la seconda

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      • antoniochedice  Il ottobre 13, 2013 alle 9:54 am

        Pecco di battutissimo. In genere, non si rivelano le fonti se queste non sono documenti che non compromettono nessuno.
        Da un documento si può capire chi te lo ha dato e se non avrebbe dovuto, il soggetto passa un guaio.
        Se l’informazione viene da una persona coinvolta, è peggio.
        Inoltre il blog non ha finalità commerciali e combinare un guaio a una persona che ha collaborato non sarebbe il massimo.
        Alla persona che ha chiesto dettagli, ho detto di telefonarmi per lenire la sua curiosità.

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    • luigiza  Il ottobre 13, 2013 alle 10:54 am

      @oraetsemper

      Mi sembra ovvia la risposta che ti è stata data.
      Del resto se segui o hai seguito il blog ti sarai certamente reso conto che il titolare è non solo informatissimo ma pure credibile perchè notizie da lui fornite sono sempre state in seguito corroborate da fatti.

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      • antoniochedice  Il ottobre 13, 2013 alle 11:08 am

        Fa l’avvocato?

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  • abrahammoriah  Il ottobre 13, 2013 alle 9:50 am

    13 ottobre 2013

    A proposito della strumentalizzazione degli Stati uniti sulla detenzione e (ipotetico) uso delle armi chimiche da parte del regime siriano, quest’anno il premio Nobel (ma sarebbe meglio dire a questo punto ignobel) per la pace è stato assegnato all’OPAC, l’organizzazione internazionale creata nel 1997 per dare attuazione al trattato di interdizione all’uso delle armi chimiche. E’ evidente che l’essere lo strumento per neutralizzare l’arsenale chimico di Assad ed essere perciò ora più che mai un docile agente della politica politica USA, l’ha fatta preferire a Malala Yousafzai, la studentessa pakistana che è viva per miracolo dopo l’attentato del 9 ottobre 2012 da parte dei talebani e ora in prima linea per cercare di far rispettare i diritti civili in quel paese. La spiegazione di questa scelta assai singolare è l’attuazione della “Grand strategy” americana di egemonizzare l’heartland centroasiatico e di impossessarsi delle sue immense risorse energetiche , un piano che, su grande scala, non si ferma di fronte al massacro del popolo siriano e su dimensione minore, ma non per questo meno significativa, può anche contemplare lo scippo del premio Nobel ad una ragazzina che ne avrebbe avuto bisogno come una sorta di assicurazione sulla vita per assegnarlo al lacchè di turno utile per la realizzazione della sua grande strategia di egemonia mondiale. “Oggi una goccia di petrolio vale quanto una goccia di sangue” ebbe a dire Georges Clemanceau, cui non difettava il realismo politico come agli attuali ispiratori e conduttori della politica estera statunitense. Ma a differenza di questi ultimi, il Tigre era dotato di una visione geostrategica ed anche di una moralità politica. Costoro, invece, sono persi in una autoreferenziale visione di un mondo unipolare il cui fallimento non solo sta passando e passerà attraverso il versamento di mari di sangue ma metterà definitivamente in crisi il sistema di relazioni internazionali e con esso quella sorta di moralità pratica, basata se non altro su quella dote che si chiama prudenza e senso del limite, sui cui finora si era retto.

    Massimo Morigi

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    • antoniochedice  Il ottobre 13, 2013 alle 9:57 am

      O Bamako, OPAC. Se hai il nome che comincia per O, il Nobel viene attribuito prima della performance.

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      • antoniochedice  Il ottobre 13, 2013 alle 9:58 am

        Avevo scritto Obama. Il correttore è intervenuto nel momento dell’invio e i riflessi non sono più quelli di un tempo.

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      • luigiza  Il ottobre 13, 2013 alle 10:57 am

        Sulla fiducia evidentemente.
        Certi nomi per quelli di Stoccolma sono una garanzia. 🙂

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  • donato  Il ottobre 13, 2013 alle 10:25 PM

    Si terrà mai Ginevra 2?e ammesso che si tenga ne sortirà mai qualcosa?
    Almeno una tregua? Dato il grado di frammentazione dei ribelli IMHO è alquanto
    difficolotoso.

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    • antoniochedice  Il ottobre 13, 2013 alle 10:29 PM

      I russi insistono per fare la conferenza a novembre. Vedremo.

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