EUROPA: COME CI PRESENTEREMO AL TRAGUARDO DEL 2020? di Claudio Cipollini

Il prossimo 15 Aprile scade il termine per presentare l’aggiornamento del Piano Nazionale di Riforma che ogni Paese membro dell’Unione Europea deve approvare e consegnare alla Commissione Europea.
E’ il terzo PNR, gli altri due sono passati assolutamente inosservati e indifferenti sia nei due rami del Parlamento sia, e tanto più, nelle piazze, nel web, nelle televisioni, nelle radio e sui giornali.
Non è stato finora mai fatto un sondaggio, ma crediamo che i risultati sarebbero mortificanti.
Quanti italiani sanno cos’è il PNR?

Quanti italiani sanno che anche il loro Paese, oltre gli altri 26, attraverso il Governo e il Parlamento – loro delegati e eletti -, ha aderito alla strategia Europa 2020 ?

Quanti italiani sanno che per i prossimi sei anni e mezzo siamo impegnati su tre priorità:

• Crescita intelligente, ovvero basare lo sviluppo economico basato sulla conoscenza e sull’innovazione;
• Crescita sostenibile, ovvero promuovere un’economia più efficiente, più verde e più competitiva;
• Crescita inclusiva, ovvero promuovere un’economia che consenta un alto tasso di occupazione e favorisca la coesione sia tra le persone sia tra i territori ?

E che in questo ambito cinque sono gli obiettivi da raggiungere entro il 2020:

• un lavoro per il 75% delle persone tra i 20 e i 64 anni;

• il 3% del PIL europeo investito in ricerca e sviluppo;

• il 20/20/20 in tema di clima e energia;

• almeno il 40% dei giovani devono essere laureati e meno del 10% abbandonare la scuola.

• il rischio povertà deve diminuire per almeno 20 milioni di persone?

A tutti i governi e i Parlamenti dell’Unione Europea tali obiettivi sono apparsi credibili e raggiungibili, e, da quanto è dato di conoscere, quasi tutti stanno lavorando e programmando interventi, leggi e azioni per raggiungerli.

In Italia?
Prima della tornata elettorale analizzammo tutti i programmi dei partiti e il risultato fu farsesco: “Dall’analisi effettuata emerge che, pur se tutti i programmi di partito trattano ovviamente le tematiche della Strategia Europa 2020, pochi e rari sono i riferimenti diretti e cosi detti “certificati”. (http://www.associazioneitalia2020.it/)

Ora che si vuole fare? Ci sono forse altri obiettivi e altre strategie migliori?
C’è qualche partito o associazione della società civile che vuole basare lo sviluppo sulla costruzione di fabbriche di acciaio e di automobili, ovvero ritornando tutti a coltivare la terra, invece che sulla conoscenza e l’innovazione? Oppure qualcuno che vuole inquinare con centrali a carbone, trasporti a benzina il continente? Ovvero rialzare i muri razzisti, chiudere le frontiere agli immigrati e mettere tutti a pancia all’aria? Se c’è si faccia avanti.
Siamo tra i Paesi che più hanno perso in competitività, innovazione, sviluppo, cultura e anche nel PIL negli ultimi dieci anni. Qualcuno vuole continuare così?
Il prossimo Governo prenda finalmente e apertamente in considerazione questo impegno serio e unico per consolidare e valorizzare l’unico esempio che la storia della civiltà umana ha prodotto di cooperazione tra 27 popoli con 26 storie e lingue diverse che solo fino a cinquanta anni fa si trucidavano tra loro.
Portiamo nelle piazze e nei media come vogliamo raggiungere questi obiettivi, facciamo dell’analisi e dell’approvazione del PNR la cartina al tornasole , ma ancor più la leva per ripartire.
Più Europa per un progresso sostenibile e equo.
Chi ci sta?

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Commenti

  • Avatar di gicecca gicecca  Il marzo 25, 2013 alle 3:57 PM

    Ho lavorato come direttore medico in italia di una grandissima multinazionale americana del farmaco per quasi venti anni. Ogni tre o qauttro anni facevamo un piano triennale o quadriennale per il periodo che sarebbe venuto. Non mi ricordo di un solo caso in cui a una previsione qualsivoglia si sia avverata non dico al 100% ma al 50%. I due precedenti PNR, lo dice l’autore, sono passati come acqua sui massi; non scommetto che accada lo stesso anche per il terzo, perché vincere essendo il Brasile contro l’Honduras non mi piace. Pensate a come eravamo nel 2000 e come siamo ora, in Europa. C’era scritto in qualche PNR ? GiC

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  • Avatar di Claudio Cipollini Claudio Cipollini  Il aprile 6, 2013 alle 11:55 am

    Caro GiC il tema non è quello di fare previsioni e di “azzeccarci”,(il che giustamente noti è quanto meno fortunoso), ma quello di avere una visione di che Paese e Europa vorremmo e darci degli obiettivi per poterla raggiungere. Poi e certamente ogni volta che arriva qualche cigno nero vanno adeguati e corretti. E quindi: che Italia vorremmo? Tre anni fa i 27 governi più o meno democratici lo hanno messo a punto un obiettivo possibile. Peccato che pochi lo conoscono, peccato che pochi lo hanno condiviso. Ma comunque credo che un obiettivo, una visione la dobbiamo avere. No?

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