Benjamin Netanyahu appartiene alla nuova generazione politica di dirigenti israeliani, essendo la “vecchia” composta da personaggi del calibro di David Ben Gurion, Moshè Dayan, Golda Meir, Chaim Weizmann, Itzak Rabin, Shimon Perez, Menachem Begin.
Personaggi diversi tra loro, ma tutti con una vita tormentata dalla realizzazione del loro grande sogno, spiccata personalità e dall’eloquio franco fino alla brutalità quando necessario.
Le nuove generazioni differiscono sempre dagli antenati e Netanyahu non fa eccezione. La sua carriera è cresciuta per via di un fratello morto in combattimento a Entebbe ( Uganda) mentre cercava di salvare degli ostaggi, ebbe una battuta di arresto anche a causa di una moglie nervosa, ma la sua caparbietà lo ha aiutato a rimontare la china e la fortuna lo ha liberato dei concorrenti, Ariel Sharon e Itzak Rabin, in grado di oscurarlo.
Le recenti elezioni le ha vinte ammettendo poi con disinvoltura di aver deliberatamente mentito facendo agli estremisti religiosi promesse in contrasto con lo spirito fondante dello Stato di Israele e che non ha mai avuto l’intenzione di mantenere.
Sempre nel dopo elezioni, deve recuperare nei confronti dell’alleanza con gli Stati Uniti e dell’affronto fatto al Presidente Obama di presentarsi di fronte al Congresso criticando aspramente i negoziati in corso tra l’Iran e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU – più la Germania- sulla opportunità di consentire lo sviluppo del programma iraniano di sviluppo dell’energia nucleare.
È la prima volta che un paese si inserisce di prepotenza in un negoziato tra paesi terzi ( rappresentanti due miliardi di persone) pur vantando un peso politico ben superiore ai suoi otto milioni di abitanti con un PIL pari a quello del Portogallo. Per giungere a tanto ha sacrificato un altro pezzo del capitale di simpatia internazionale di cui Israele non abbonda, ottenendo in cambio notorietà e simpatia presso una fetta di elettorato interno.
Un cambio vantaggioso per lui, non per il paese che rappresenta.
L’aver mentito, millantato è messo in crisi la migliore alleanza mai avuta da Israele ha creato imbarazzo anche tra i suoi sostenitori e messo in scrutinio tutte le sue dichiarazioni.
La ricerca effettuata circa “le minacce all’esistenza di Israele” fatte dall’Iran sono risultate inesistenti salvo un paio di espressioni di antipatia dell’ex Presidente iraniano Ahmadinejad, archiviate a grande maggioranza assieme all’interessato. Il nuovo presidente Ahmed Rouhani ha rilasciato dichiarazioni di condanna per l’Olocausto – un crimine europeo e non medio orientale – e ha inviato un caloroso messaggio augurale per il nuovo anno ebraico alla fiorente colonia ebraica di Persia che convive da tremila anni in pace. È noto che uno dei principali collaboratori del Presidente iraniano sia di religione ebraica.
L e valutazioni strategiche del Pentagono – non solo le più recenti – convengono che tutta la dottrina militare iraniana si basa su criteri difensivi e di risposta ad eventuali invasioni del proprio territorio.
Gli esperti militari all’unanimità ci dicono che per un paese tanto distante e con un armamento convenzionale tanto obsoleto come lo ha l’Iran, sarebbe una follia voler attaccare una potenza nucleare quale è Israele.
Una seconda accusa che Bibbi muove all’Iran è di aver invaso ed occupato porzioni dell’Irak , della Siria e del Libano ” ai confini di Israele” .
IRAK: si tratta di un intervento fatto su richiesta del governo iracheno e in armonia col comando USA per combattere le forme di barbarie dell’ISIS ( DAESH) in cui gli iraniani inquadrano le truppe irachene e gli americani danno l’appoggio aereo avendo come ufficiali di collegamento gli iracheni.
LIBANO: nel 1982 Israele lanciò una offensiva militare in Libano – Operazione ” pace in Galilea” voluta da Begin – occupando militarmente la metà sud del paese fino a Beirut ed appropriandosi di una ” fascia di sicurezza” .
In quella zona , prevalentemente – ma non solo- abitata da sciiti nacque il movimento irredentista Hezbollah che gli iraniani sovvenzionarono e continuano a farlo per impedire una riedizione della invasione.
Il timore non è infondato tanto che un secondo attacco in grande stile al sud Libano nel 2006 ( a seguito del rapimento di due militari israeliani) si trasformò in una cocente sconfitta politica e militare proprio grazie alla preparazione di Hezbollah.
Dopo questa battaglia durata trentaquattro giorni, nacque l’Operazione ” Leonte” organizzata dagli italiani di sorveglianza del confine siro-libanese-israeliano, tutt’ora in corso, mentre gli Stati Uniti hanno ripagato tutti i danni alle infrastrutture libanesi causate dai bombardamenti israeliani.
SIRIA: anche in Siria Netanyahu ha lamentato la presenza di guardie della rivoluzione iraniana ” ai confini di Israele” , ma certo non in funzione antisraeliana, bensì a difesa degli attacchi che la Siria sta subendo da quattro anni. I soli disturbi ricevuti dagli israeliani sono stati causati dai ribelli ormai domati grazie a bombardamenti di artiglieria e offerta di assistenza ai feriti che adesso vengono curati in Israele.
La richiesta – sempre di Netanyahu- di non restituire i fondi iraniani congelati dal 1979 perché verrebbero usati per fini di terrorismo, si basa sul fatto che organizzazioni come Hezbollah vengono etichettate come tali, mentre abbiamo visto che si tratta di un movimento partigiano sorto sul territorio in risposta alla invasione del 1982 e che oggi ottiene alle elezioni il 50% dei voti in Libano. Inoltre i finanziamenti a Hezbollah ed alla Siria non sono mai mancati in tutto il periodo dell’embargo.
Ultima bugia, per il momento, è il denigrare il sistema iraniano – che non è una democrazia liberale ma certamente un regime teocratico e autoritario – dichiarando che i fondi non sarebbero usati per la Sanità e il sistema scolastico.
In realtà la percentuale di alfabetizzati in Iran ( dati statistici UNESCO per gli infra quindicenni) dal 1990 ad oggi è passata dal 65% al 90% con un evidente sforzo di investimento nelle zone rurali e dei nomadi. Nelle università – gli studenti sono quattro milioni – la maggioranza è costituita da donne, gli studenti nelle università estere sono 60.000 ( con enormi problemi per le rimesse di denaro per la sussistenza) e l’assistenza sanitaria gratuita per tutti è stata inserita nella Costituzione.
Le attrezzature, fiaccate dalla obsolescenza e dall’embargo, hanno bisogno di essere sostituite e medici e gli operatori riaggiornati.
A partire da ieri, ricomincia la gara per la conquista del mercato iraniano che non dobbiamo farci sfuggire specie per il settore auto e ricambi, arredo bagni, Infissi, materiali da costruzione, cosmetici, attrezzature ospedaliere e medicina organizzativa, turismo e riorganizzazione agricola, mentre gli americani sono partiti prima ed hanno monopolizzato l’informatica, le forniture aeronautiche e presentato tramite ambasciata una loro società automobilistica: la FCA.
Commenti
8 aprile 2014
Nel bene (e nel male) il mondo è diventato multipolare: un avviso per i naviganti, soprattutto quelli italiani, a meno che non si vogliano destare all’improvviso nella situazione descritta nella metafora di kierkegaard sulla nave comandata dal cuoco di bordo… Massimo Morigi
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