IRAK : CHI SONO GLI YAZIDI, GLI ” ADORATORI DEL DIAVOLO.” GEOPOLITICA DEGLI SVENTURATI . di Antonio de Martini

Due equivoci storico-teologici stanno alla base della attuale – e di quelle passate – persecuzioni degli Yazidi da parte delle autorità che si sono succedute sul territorio del nord Irak.

Il primo equivoco è nato dal fatto che si tratta di una religione con origini zoroastriane e viene tramandata oralmente, mentre il Corano prescrive tolleranza per la sola ” gente del Libro”, ossia gli ebrei ( Bibbia) e i Cristiani ( Vangeli).

L’interpretazione rigorista del dettato coranico esclude quindi gli Yazidi dall’area dei tollerati che devono soltanto pagare un tributo per essere accolti nella comunità islamica.
A seconda dell’andamento politico-teologico e delle necessità di cassa, gli Yazidi vengono perseguitati o tassati, in genere in quest’ordine.

Per sfuggire a questa maledizione periodica e a seguito dell’ennesima “severa inchiesta” della Sublime Porta ( il Califfo di Costantinopoli-Istanbul) nel 1849, gli Yazidi si dotarono di un libro sacro in cui hanno condensato le loro credenze grazie al quale ottennero una sorta di riconoscimento ufficiale di minoranza tollerata.

Altri, in particolare gli abitanti di Jabal Sinjiar, più pragmatici e risparmiatori, si accordarono col Patriarca siriaco residente nel convento di Deir al Zaafran ( nell’attuale territorio di Mardin in territorio oggi Turco con abitanti arabofoni a nord ovest di Mossul) che li riconobbe come cristiani, più per sottrarli alle persecuzioni che per convincimento reale.

Durante la prima guerra mondiale, a seguito della persecuzione turca di cristiani armeni e ortodossi in genere, ospitarono molti latitanti sui loro monti, guadagnandosi crediti di riconoscenza.
Da allora, nella conta anagrafico-elettorale vengono accomunati alla minoranza cristiana.

Il secondo equivoco riguarda una loro tradizione che ne rivela origini zoroastriane : la tradizione de l’Angelo caduto, che essi chiamano l’Angelo-pavone. Centrato su di sé, dispiacque a Dio.
Fin qui tutto bene, perché si tratta di una tradizione ripresa anche dalla Bibbia e dal Corano.
Nella più compassionevole tradizione Yazidi, però, l’Angelo-pavone si penti e tornò nelle grazie dell’Altissimo riprendendo il suo ruolo di presenza positiva in seno all’umanità.
Più rigida e incapace di ravvedimenti la tradizione biblica in cui Lucifero viene scacciato per sempre e l’ analoga sorte di Iblis del Corano che diventa il Diavolo.

Di qui la diceria che li ha chiamati ” adoratori del Diavolo” e provoca un giudizio senza appello tra i rigoristi islamici.

In realtà sono brave persone che pregano ogni giorno al levar del sole rivolti verso l’astro e anche per questa ragione sembrano essere di lontane origini Indo-iraniche assiemati alla popolazione Kurda da tempo immemore.

Oggi, non sono difesi da nessuno: hanno deluso gli americani in cerca del bel ruolo di salvatori perché hanno rifiutato il ponte aereo di salvezza che li avrebbe sradicati dal loro territorio.
Sono stati usati dai Kurdi che li hanno usati per farsi rifornire di armi dalla NATO, armi che torneranno utili per la lotta di indipendenza contro turchi e Irakeni.
Per un momento pompati dai media internazionali per distrarre il mondo dal bombardamento di Gaza ed ora dimenticati.
Vengono appena citati indirettamente dai cristiani imbarazzati per la falsa attribuzione religiosa data a fini di demografia politica che potrebbe essere rilevata in un nuovo censimento, depotenziando la loro rappresentanza.
Il possesso del loro territorio serviva a far irrompere la banda di Abu Bakr al Baghdadi in una zona poco difesa per poter interrompere a comando i due pipelines che portano il greggio verso il mediterraneo. Per soffocare Al Maliki. Fatto il nuovo governo, sgombreranno ( senza perdite come per la diga di Mossul) tra i peana di vittoria degli “esperti.”

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Commenti

  • Francesco  Il agosto 20, 2014 alle 2:19 PM

    Grazie signor Antonio!
    Le sue pubblicazioni sono sempre illuminanti, INFORMANO…esattamente come al tg1…

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    • antoniochedice  Il agosto 20, 2014 alle 2:43 PM

      Due e tre

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      • Francesco  Il agosto 20, 2014 alle 3:37 PM

        …per non parlare delle reti mediaset…………………

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  • ilrisvegliodeldragone  Il agosto 20, 2014 alle 4:18 PM

    Il 10 agosto postavo: 500 yezidi sono stati sepolti vivi da quei “maiali”, falsi credenti in Dio, dell’ISIS. Gli Yezidi sono in fuga e a rischio di genocidio. Con essi sono in pericolo le radici spirituali della Massoneria stessa. Il 12 agosto rincaravo la dose – Gli Yezidi chiamano il pavone “senjaq” e lo considerano un angelo protettore “invisibile” – perché in rete si dicessero cose altre dalle ovvietà o inesattezze che leggevo degli Yezidi e della loro storia. Oggi ti leggo che, con il suo autorevole blog, spendi parole opportune e oneste intellettualmente in difesa della verità e, così facendo, del popolo yezida. Sono da sempre, rispetto a te più fantasioso nelle mie “incursioni” in campi complessi e, oggettivamente, meno scientifico di quanto lo sia tu nelle tue analisi. Per questo mi sono spinto oltre e ho fatto affermazioni così impegnative (i rizomi “massonici”) difendendo gli Yezidi. Il mondo è bello perché è vario e tale deve restare; a prescindere da come lo vogliano far diventare i “califfi” e i loro amici. Quelli di oggi e quelli, a giochi fatti, che tali si riveleranno domani
    Oreste Grani
    http://www.leorugens.wordpress.com

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    • antoniochedice  Il agosto 20, 2014 alle 4:48 PM

      Non sposa siano i “rizomi massonici” e come me altri. X perché non c’è lo spieghi in poche parole?

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      • antoniochedice  Il agosto 20, 2014 alle 4:50 PM

        Maledetto il correttore automatico e chi lo gestisce. ” non so cosa siano i ” rizomi massonici” spiegacelo, grazie

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      • ilrisvegliodeldragone  Il agosto 20, 2014 alle 5:20 PM

        Il tuo messaggio è più oscuro dei miei, comunque ciò che si ritiene è già illustrato nei post che ho scritto. Nei prossimi giorni dirò altro.

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      • antoniochedice  Il agosto 21, 2014 alle 12:03 am

        Non so cosa siano i rizomi massonici. Spiegalo.

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  • ilrisvegliodeldragone  Il agosto 20, 2014 alle 4:20 PM

    L’ha ribloggato su Leo Rugense ha commentato:
    Leggiamo e volentieri “riblogghiamo”
    La redazione

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  • ilrisvegliodeldragone  Il agosto 21, 2014 alle 10:25 am

    Caro Tonino, grazie per la sollecitazione. Un rizoma è un fusto sotterraneo allungato verso altra realtà del mondo vegetale. Ho usato, in questo caso, l’espressione metaforica e analogica per indicare un legame di difficile individuazione (spesso un rizoma è sotterraneo e quindi “segreto”) ma reale tra un organismo “pensante” ed un altro. Una forma di “contaminazione”. Molti aspetti della spiritualità e della ritualità degli yezidi (il popolo che parla, tra l’altro, della “pietra angolare luminosa”) mi evocano il patrimonio culturale che, ri-comparso a Londra il 24 giugno 1717, in modo semplificato, è denominato “massoneria”. Ho già citato, nella mia di semplicità, un verso di un inno sacro yezida attribuito allo Sheykh Adi che, ad un profano quale sono, non lascia però dubbi: “Per la tua colonna, sarò una buona pietra d’angolo”. Espressione in “gergo” geometrico/architettonico che evoca (con altre presenti negli inni “gnostici” yezidi) attrezzi senza i quali tale attività edificatoria sarebbe impossibile: squadra, compasso, maglio, righello, filo a piombo. Attrezzi materiali che servono “all’architetto interiore” in cui credono gli Yezidi, a cercare la verità, la rettitudine, la bontà, la forza, l’onestà, la purezza, la carità, l’amore e, soprattutto, la disponibilità a essere messi alla prova. E, in quanto a questo, gli Yezidi mi sembrano gran maestri di… sopportazione. Mi scuso sin da adesso se ho voluto vedere nell’espressione yezida “tu sei il capomastro; io sono l’edificio”, qualcosa che anticipa ciò che dovrebbe essere il rapporto maieutico (socratico) massonico. Il rizoma, appunto! “Dovrebbe essere”, ho scritto volutamente. Ritengo, infatti che, alle nostre latitudini, la “massoneria” sia solo altro.
    Oreste Grani
    http://www.leorugens.wordpress.com

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  • emme  Il agosto 21, 2014 alle 5:23 PM

    nella mia ignoranza non considero gli yezidi dei massoni. ci saranno pure yezidi massoni. come ci sono cristiani massoni, mussulmani massoni e ebrei massoni.
    la massoneria è un ingranaggio oscuro di questa societa’ . che gira sempre bene ed è sempre dalla parte dei vincitori. oppure sara’ che i fratelli di loggia l’hanno sempre vinta.
    trovare metafore nella religione yezida applicabili alla massoneria, lascia il tempo che trova. quando si parla di esoterismo le metafore si trovanono a iosa. tutto viene spiegato a metafore. come spesso nele religioni.
    mio fratello è legato all’edilizia, ma non è massone. mia mamma ha sempre il grambiulino… mio padre ha sempre la cazzuola in mano e la passione dei compassi. ma nessuno di loro è massone.

    Antonio grazie per i bei articoli.

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  • antoniochedice  Il dicembre 21, 2015 alle 4:10 PM

    L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:

    Scritto a agosto 2014. Sempre valido, spiega perché tutti sono arrabbiati con loro. La famosa capitale Sinjiar, è un monte ed ha cinquemila abitanti.

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  • Roberto  Il dicembre 24, 2015 alle 5:57 PM

    La cosa che accomuna di più gli Yazidi ai massoni sono gli imbecilli che parlano degli uni e degli altri senza saperne nulla

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