A seguito della primavera – in realtà inverno – di tre anni fa, la Tunisia che, negli anni precedenti, era riuscita faticosamente ad avere una qualifica di credito sovrano BB- e aveva anche ottenuto di togliere il segno negativo, lo scorso anno una ispezione della Standard &Poor’s era scesa di due gradini arrivata a B, con outlook negativo.
La Banca centrale tunisina, appena stabilizzata la situazione con il varo della nuova Costituzione del 25 gennaio, ha accelerato la sua marcia verso il ristabilimento della situazione monetaria.
Come prima azione, ha chiesto alla Standard’s & Poor’s di sospendere le operazioni di verifica ” sulla base della prassi abituale “.
Il 29 gennaio il FMI ( Fondo Monetario Internazionale) ha sbloccato 506 milioni di dollari di un prestito varato nel 2013, così come i rappresentanti tunisini a Davos ( 22/23 gennaio) avevano richiesto.
Il colpo grosso i banchieri centrali tunisini lo hanno però fatto però, ottenendo garanzie collaterali per due prestiti: ottocento milioni di dollari con garanzia USA e un miliardo – sempre a tassi agevolati – con garanzia del Giappone.
Due paesi ben più indebitati del nostro e lontani dalla area mediterranea certamente più di noi.
Intanto le società quotate alla borsa di Tunisi a fine 2012 erano 59 ed ora sono 75.
Si tratta di imprese con attività industriali chiare che hanno fatto ricorso alla borsa dato il restringimento dei crediti bancari ed hanno trovato il loro spazio.
Questo sforzo combinato tra mercato interno ed internazionale è stato coadiuvato da tutti gli interessati, dopo che la popolazione tunisina si è attivata anche con manifestazioni per respingere le suggestioni islamiste di Ennahda, l’altro partito islamista nord africano – assieme ai Fratelli Mussulmani – che ha dimostrato di non essere in grado di governare, anche se appoggiato dalla diplomazia evangelista fanatica americana.
Ad onta della pronta reazione della borghesia tunisina che ha mostrato di non voler abdicare di fronte a una visione medioevale del credo religioso, i disturbi rappresentati da pruriti guerriglieri tendono ad essere ormai endemici ed è di ieri la notizia che nella zona di Jendouba, ( ovest tunisino) ci sono stati 4 morti e due feriti in uno scontro con un commando terrorista che aveva creato un posto di blocco che è costato la vita a due malcapitati passeggeri. I terroristi sono riusciti a dileguarsi, ma la caccia continua.
Sangue e denaro che potevano essere risparmiati.