Archivi del mese: novembre 2013

COSA SUCCEDERÀ. ADESSO PUO’ NASCERE UN GOVERNISSIMO COI DUE PRINCIPALI PARTITI CHE ORGANIZZINO I FUNERALI DELLA PRIMA REPUBBLICA. SARÀ LA NUOVA REPUBBLICA O IL CAOS. di Antonio de Martini

Speranze che avevo a inizio anno.

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Gli italiani che votano sono piu intelligenti dei loro governanti.
Nel mio post introduttivo ( sett 2010) che troverete sotto la voce about ( sulla sinistra della testata) constaterete come concludessi il pezzo dicendo che agli italiani il ” salto nel buio non farà più paura”.
Il coraggio è stato premiato con un risultato equilibrato e rivoluzionario ad un tempo.
Equilibrato perché nessuno dei soliti partiti ha vinto, rivoluzionario perché “ha vinto Grillo” superando il 20% dei voti. Per una prima volta é un miracolo ed è irrilevante che sia il 20 o il 30.

Il regime ha esaurito il suo ciclo.

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OBAMA DESEGRETA LA DIRETTIVA PRESIDENZIALE PD 59 SULLA GUERRA NUCLEARE. SORPRESA: È FIRMATA DAL PRESIDENTE CARTER , PREVEDE L’ATTACCO ALLA RUSSIA E LE RAGIONI SONO SEMPRE MEDIO ORIENTE E CORNO D’AFRICA. di Antonio de Martini

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Continua la politica – attribuibile a Obama ?- di divulgazione mirata di documenti del passato suscettibili di influenzare la politica attuale e in particolare la campagna elettorale.
Dopo la botta a Israele della pubblicazione dei colloqui israelo americani che precedettero la strage di Sabra e Chatila, ecco il colpo ai Russi sotto forma della pubblicazione di un documento finora gelosamente custodito.
Il National Security Archive del Governo degli Stati Uniti, ha tolto il vincolo di segretezza alla PD59 la ” Presidential Directive 59 “che esamina la prospettiva di una guerra nucleare con l’URSS.

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SULLA IDENTITÀ ITALIANA, UN NUOVO INTERVENTO. di Roberto Stefanini

Concordo con chi scrive che: 1) il nostro punto critico è rappresentato dalla debolezza della nostra identità nazionale; 2) che dovremmo rafforzarla nell’unità; 3) che l’arrivo del centenario della Grande Guerra è una occasione da non perdere. Continua a leggere

DALL’ARABIA SAUDITA ALLA GIORDANIA, PREVISIONI TEMPESTOSE. È IN PIÙ, A WASHINGTON MEDITANO SUL ” RAPPORTO PICKERING” CHE PROPONE … di Antonio de Martini

Il post che preferisco per completezza e antiveggenza. Il 25 novembre 2012 prevedevo il cambiamento della politica USA col medio oriente sulla base del “rapporto Pickering”. Ovviamente non è servito a nulla. E non ha avuto commenti.

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Vigilia di cambiamenti della politica estera americana nel mondo arabo?
lo richiede un rapporto consegnato al Presidente e lo richiede la situazione politica e militare.
Il regno saudita che ha da poco un nuovo re, rischia di dover affrontare a brevissimo – in un momento particolarmente delicato se non drammatico – una seconda crisi di successione aggravata dal fatto che anche il principe ereditario , il Crownprince, sta più di la che di qua.

Accade nelle gerontocrazie: re Abdallah la scorsa settimana é stato operato alla schiena per la quarta volta, ha 89 anni, é obeso, e questa volta, invece di farsi operare negli USA é stato operato in patria in un ospedale della Guardia Nazionale Saudita ( comandata dal figlio Mutaab ben Abdallah) dalla stessa équipe statunitense che fece i precedenti interventi chirurgici a New York.

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CODA E VELENO

Il sig Adriano, non meglio specificato, scrive un articolo fiume in sedicente contrapposizione col lettore whisky che scrisse qualche giorno fa sul tema della immigrazione.
Adriano ha trovato la testa del serpente cospiratore in Coudenove Khalergi, descrivendolo come un ignoto tessitore di trame tipo Licio Gelli. Continua a leggere

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IN QUANTI CI HANNO VISTO NELL’ULTIMO ANNO PER PAESE DI PROVENIENZA : i 18 più numerosi e i 18 meno numerosi

Country Views
Italy 242.324
United States 5.531
Switzerland 2.701
Germany 2.446
Brazil 1.990
France 1.782
United Kingdom 1.464
Venezuela 1.334
Monaco 1.253 Continua a leggere

SPIEGAZIONE DEL PEZZO INTRODUTTIVO CANCELLATO DA UN MINORATO

Ho scritto un pezzo introduttivo agli articoli di Carlo  Cadorna  e Roberto Buffagni.  Al solito, la parte più esplicativa è stata cancellata. Questo inconveniente fortunatamente non si è ripetuto coi post di Buffagni e Cadorna. Continua a leggere

CENTO ANNI FA CI SI PREPARAVA ALLA GUERRA …… di Antonio de Martini

Alfred Miller, nessuno lo conosce, scrisse ai primi del novecento un libro oggi introvabile dal titolo ieri suggestivo e oggi provocatorio : ” Constructive imperialism“.
È l’uomo che ha pianificato la Grande Guerra per distruggere la Germania e mise in atto il suo piano dopo averlo provato sulla pelle dei Boeri del sud Africa, che era quanto di più vicino alla mentalità tedesca reperibile sulla piazza.
Dato che il secondo conflitto è conseguenza diretta del primo, possiamo attribuirgli anche questa paternità. A fine vita lo fecero Lord.
Andrew Marshall, americano, è il padre di tutte le guerre fatte dagli Stati Uniti dal 1973 – anno in cui Richard Nixon lo insediò al Pentagono in un piccolo ufficio incaricato di prevedere le guerre e il modo di combatterle: l’Office of Net Assessement.
Da Dick Cheney a Richard Perle, a Paul Wolfowitz, fino a Donald Rumsfeld, tutti i neocon sono passati per il suo ufficio ONA ( Office of Net Assessement) e lui li ha addestrati e mantenuto il controllo fino a poche settimane fa, quando Barak Obama – approfittando dello shutdown – lo ha mandato a casa all’età di novantadue anni suonati.
Il che è l’equivalente americano della nomina a Lord.

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VERSO IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA: L’IDENTITÀ ITALIANA NASCE NEI MOMENTI DI ESTREMO PERICOLO. di Carlo Cadorna

Quasi cento anni orsono l’Italia scendeva in campo per partecipare alla Grande Guerra: un immane ed inutile sacrificio di vite umane per quasi tutti i paesi partecipanti ma non certo per noi. Infatti la nostra partecipazione, al di là delle polemiche più o meno interessate degli antinterventisti fu storicamente obbligata dall’incompleta liberazione del territorio nazionale, dalla generale (con l’eccezione dei militari che non furono coinvolti nella decisione) errata previsione di una guerra di qualche mese, dalla mancata previsione dell’effetto delle armi moderne associate alla fortificazione campale, dalla necessità – per evitare milioni di disoccupati proprio durante il successo della rivoluzione bolscevica- di disporre delle materie prime che soltanto gli alleati ci potevano fornire, dalle risibili offerte territoriali dell’Austria, dalla maggiore capacità interventista di infiammare gli animi, dalla presenza dell’istituto monarchico favorevole all’intervento, dalle offerte territoriali degli alleati ed infine dalla scarsa considerazione dell’epoca per la singola vita umana se messa in relazione all’interesse nazionale. Continua a leggere