LONDRA, 16. Secondo un alto dirigente della Banca d’Inghilterra, Martin Weale. In un discorso all’Università di Warwick la sterlina potrebbe essere ulteriormente svalutata per aiutare l’economia britannica dopo la stagnazione degli ultimi due anni: Weale osserva che finora l’export britannico non è decollato nonostante la svalutazione del 25 per cento della valuta nazionale tra il 2007 e il 2008. La Banca d’Inghilterra già in passato aveva sostenuto la necessità di una svalutazione della sterlina, anche se in questo caso l’intervento è particolarmente delicato perché arriva nelle stesse ore in cui a Mosca sono riuniti i ministri delle Finanze del G20 per discutere di cambi.
Le vendite al dettaglio a gennaio 2013 sono scese dello 0,6 per cento rispetto a dicembre 2012. Le vendite sono diminuite anche dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente. Le vendite dei generi alimentari si sono notevolmente ridotte, assestandosi al meno 2,6 per cento rispetto all’anno precedente, il livello più basso da aprile 2004.
Tuttavia la Banca centrale, tuttavia, prevede che il pil salirà del due per cento alla fine del 2014 e che resterà in rialzo, nonostante le incertezze della crisi europea. «L’economia della Gran Bretagna è pronta per una ripresa» ha detto di recente il Governatore della Banca, Marvin King. Questo però non significa che la strada sarà agevole; King ha assicurato che la Banca centrale non si aspetta una terza ricaduta in recessione, ma ha precisato che la crescita del pil sarà almeno per altri due anni al di sotto dei livelli pre-crisi.
Lisbona 16. Il Portogallo rivede al ribasso le stime economiche Il primo ministro del Portogallo, Pedro Passos Coelho, ha annunciato ieri in Parlamento che l’Esecutivo rivedrà le stime economiche per il 2013.
L’Istituto nazionale di statistica ha diffuso i dati secondo i quali il pil ha subito un calo dell’1,8 per cento rispetto al precedente, il più alto su base trimestrale dall’inizio della crisi. Nell’ultimo anno, il pil è calato del 3,2 per cento, due decimi oltre le previsioni del Governo. Inoltre, l’attività economica del Paese è scesa del 3,8 per cento. A questo proposito, il primo ministro ha ribadito che sarà attuata la riorganizzazione della pubblica amministrazione per consentire nel 2013 un ulteriore risparmio di 4 miliardi di euro.
WASHINGTON, 16. Per il dodicesimo mese di fila, è salita la quota del debito pubblico degli Stati Uniti. A dicembre, ha infatti toccato i 5.550 miliardi di dollari, con un incremento di venti miliardi di dollari rispetto al mese precedente. l’in cremento è praticamente riconducibile per intero all’aumento della quota di obbligazioni a lungo termine in mano cinese, passata da 1.180 a 1.200 miliardi.
Pechino mantiene la prima posizione come detentore di debito federale statunitense, davanti al Giappone, che possiede 1.120 miliardi di titoli. Intanto, sul piano interno, si registra una lieve battuta di arresto per la produzione industriale americana, che è scesa dello 0,1 per cento a gennaio. Gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,2 per cento.
MADRID, 16. Probabilmente la Commissione europea concederà a Madrid una dilazione nella realizzazione dell’obiettivo di riportare il deficit sotto al tre per cento, il cui termine è fissato attualmente per il 2014.
Lo ha detto Joaquín Almunia, vice presidente della Commissione e commissario per la concorrenza, in un incontro con la stampa estera a Madrid. «Il commissario per gli affari economici e monetari Rehn — ha spiegato — considera che la Spagna ha fatto sufficienti progressi nella riduzione del deficit», anche se non ha centrato l’obiettivo del 6,3 per cento per il 2012.