L’offerta di palingenesi fatta dal “Clan dei Bolognesi” per scalzare Mr B. non sortirà gli effetti desiderati.
Cossiga vivo, avrebbe detto che la frittura fatta col pesce di cui si disponeva non è stata apprezzata, né dai parlamentari né dalla pubblica opinione.

incurante del beneficio ottenuto grazie alla legge sulla raccolta degli escrementi a cura dei padroni, anche lui snobba la politica
Un napoletano verace direbbe che ” O pesce, fete d’a capa” il pesce puzza dalla testa.
Come mai in presenza di una forte e continua richiesta di innovazione, alla prova dei fatti la gente rifiuta le proposte della classe politica rappresentata di volta in volta da Cossiga, Segni, Veltroni, Casini, Bersani, Rutelli , Di Pietro o Fini ? La gente sente che Mr B. è distonico rispetto ai politici e con tutti i limiti del personaggio, lo preferisce a loro. Esistono però anche altre ragioni.
Ritengo che le principali siano due. La prima è che le proposte non ci sono. Si parla in maniera generica di riforme, ma non se ne conoscono mai i contorni. Per non scontentare qualcuno, si finisce per scontentare tutti.
La seconda ragione è che le proposte vengono da esponenti della classe politica che in questo brago si sentono a loro agio fino a che non vengono estromessi dal potere di governo o di partito.
E’ successo con Bertinotti, Manconi,con Casini, con Diliberto , Rutelli, Fini, La Malfa jr, per non citare che i più noti.
Quale possa essere la credibilità ” rivoluzionaria” di questi personaggi è intuibile. La gente pensa – anche se magari per qualcuno non è vero – che vogliano rovesciare il tavolo su cui manca il segnaposto col loro nome.
Se esistessero proposte circostanziate e se le priorità rispecchiassero le esigenze reali del popolo sono certo che questi reagirebbe positivamente. In tutto il mondo le Fondazioni politiche sformano proposte precise, in Italia il massimo risultato è qualche comunicato stampa esente da intralci sintassici.
Quali le priorità reali della gente ? Poche e tutte centrate sul ribasso del costo della vita e delle tasse ormai insostenibili e ingiustificabili. Ecco degli esempi e se non si parla di questi problemi e da pulpiti puliti, non ci sarà ascolto: A . Lo snellimento degli apparati centrali e periferici , costosi, farraginosi, avidi. B. La riduzione del debito pubblico e una nuova moralità di comportamento. C . L’ occupazione e la creazione di spazi economici strategici per l’intera nazione.
Punto A. Ventuno regioni sono troppe. Otto – quanti erano gli stati pre-unitari – sono sufficienti. Perché accettare l’esistenza di regioni a statuto speciale ( ossia che spendono a piè di lista) ? Gli ottomila comuni possono ridursi a tremila senza danni per l’efficienza; Le regioni hanno tutte competenze per Agricoltura e Sanità? Si aboliscano i ministeri relativi. Se siamo diventati una potenza regionale e non mondiale, diventa inutile mandare contingenti di truppe in Asia ( oltretutto senza effetti reali sulla considerazione che ispiriamo agli alleati).
Il Senato tedesco ha 65 membri e il nostro oltre 300. Servire lo Stato deve essere un privilegio riconosciuto a una persona per ogni famiglia e non un campo di pascolo aperto a famelici clan familiari. Se esistono coniugi operanti nello stesso ministero o ente , si diano loro – per legge – due anni di tempo per decidere chi dei due si debba dimettere o decadono entrambi. Si abolisca il privilegio di poter lasciare il posto ai figli in cambio delle dimissioni. Nessuno può candidarsi in più di un collegio ; siamo in Repubblica ! anche qui non deve essere ammesso il passare il seggio elettorale a figli, nuore e nipoti, altrimenti diventa – come ormai è – una monarchia di ingordi straccioni.
Le dichiarazioni dei redditi ( e il certificato penale) devono essere messi in Internet da tutti i candidati prima delle elezioni e non solo dai ” pochi” che vengono eletti . Idem per i curricula dei candidati: è ridicolo leggerli a cose fatte sugli annuari parlamentari. I rimborsi elettorali vadano a chi ha sborsato i denari per le elezioni, altrimenti il candidato incassa due volte senza sborsare un euro.
Io cittadino do un finanziamento a un candidato e poi – con le mie tasse – lo rimborso per le spese sostenute. E nessuno ride.
Punto B. Le fondazioni di origine bancaria possono fornire alla collettività 90 miliardi di euro e sparire nel silenzio come sono vissute. La Banca d’Italia deve tornare ad essere di proprietà dello Stato e non dei suoi sorvegliati. Essa non può emettere soldi dello Stato e prestarglieli contemporaneamente. Se si vuole davvero rivendere i beni sequestrati alle mafie di ogni colore, perchè non metterli su un sito che ne mostri quantità, qualità e localizzazione ? Se si fa uno sforzo corale per uscire dalla crisi, anche la Chiesa / Vaticano dovrebbe fare la sua parte spontaneamente e rinunziare a almeno uno dei sei miliardi annui che costa all’erario. Visto che ci siamo, riconosciuto che il ruolo di potere un tempo tenuto dal clero oggi è in gran parte trasferito alle multinazionali, anche di queste ci si dovrà occupare controllando la qualità della produzione e il rispetto dei diritti umani di chi li produce ovunque si trovi.
Alcune multinazionali hanno margini superiori al 3000% ( tremila).
Fare una patrimoniale che raccolga 7/8 miliardi non sarebbe un dramma per nessuno, considerato che si potrebbero esentare coloro che stanno pagando un mutuo prima casa da meno di dieci anni. Il mutuo prima casa andrebbe calcolato a livello nazionale e non comunale. Col criterio attuale di calcolo, un cittadino potrebbe avere un mutuo prima casa in ottomila comuni prima di dover pagare le tasse.
C. Per quel che produciamo e per lo stato del nostro progresso tecnologico, possiamo conquistare mercati industriali nei paesi in cui il progresso tecnologico non concorre in maniera significativa alla costruzione del proprio PIL :dall’India al Brasile, alla Russia, alla Cina, all’Indonesia, ai Balcani , all’altopiano turco iranico.
Concorrono con noi su questi target i paesi più avanzati quasi tutti associati alla NATO e che hanno dato ripetuti segnali di nervosismo se superati dall’industriosità di singoli imprenditori. Basterebbe definire con precisione che Business is Business per tutti o per nessuno.
Nei paesi “avanzati” possiamo inviare la nostra produzione agroalimentare e attrarre turismo, ma un paese è sano e la gente lavora solo con l’industria e i servizi correlati. Teniamone conto, ma non sacrifichiamo le nostre ambizioni di sviluppo industriale all’ ambizione di attrarre turisti e vendere caciotte.
Questi temi sono tabù per questa classe politica e fino a che sarà così non si meraviglino che non li ascltiamo e conserviamo una pietra in tasca.
Antonio de Martini
Commenti
Il tuo discorso e soprattutto le proposte mi sembrano estremamente sensate. Ma quanto hai detto non può essere realizzato in Italia con strumenti democratici, in quanto i poteri costituiti, le lobbies, le caste lo impedirebbero; basta vedere quello che è successo sulla riforma dell’Università osteggiata in tutti i suoi aspetti da professori (che potrebbero dover lavorare di più), da assistenti (che dovrebbero lavorare meglio) e da studenti (ma quanti erano gli studenti veri in piazza nessuno lo dice). Ti immagini cosa succederebbe se Berlusconi facesse suo questo programma? Sarebbe denunciato e condannato da qualche magistrato compiacente (e forse qualcuno c’è tra i magistrati nostrani) per un qualunque reato. Se riusciamo a fare un partito con queste idee sono con te.
Stefano
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Caro Stefano,
capisco il tuo pessimismo della ragione che va temperato con l’ottimismo della volontà. Credo che bisogna prima elaborare ognuna di queste proposte in maniera completa e dettagliata. Presentandole alle forze poloitiche faremmo scattare l’istinto competitivo di ciascuno. Se non lo pigliano come programma, si troveranno un numero crescente di persone arrabiate disponibili ad attaccare. Quello sarà il momento di pensare a un partito.
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A mio modestissimo parere le persone arrabbiate pronte ad attaccare sono già tante. Il problema economico è enorme e nei palazzi della politica si pensa ai giochetti di corte. Sagunto sta cadendo….
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Dum Romae consulitur…
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