Pericolo in Libano: arriva Ahmadinejad

L'Iran è il primo cliente commerciale dell'Italia, ha la più numerosa comunità ebraica del medio oriente ed ha un Presidente politicamente molto scorretto

 Mercoledì e giovedi prossimi arriva in Libano il presidente Iraniano  in visita ufficiale. Sarà ricevuto dal Presidente libanese, dal primo ministro e dal Presidente della Camera. Ovviamente incontrerà anche Hasan  Nazrallah capo del partito Sciita Hezbollah ( letteralmente fazione di Dio). Israele non è riuscito a convincere gli USA, il quartetto e l’ONU che  si tratta di una pericolosa  “provocazione” – teme una vendetta –  all’indomani del cyberattacco lanciato dagli israeliani contro il centro di arricchimento di uranio di Natanz in Iran col virus STUXNET che avrebbe provocato un calo di produzione di oltre il 30%.

Il viaggio è stato preparato in maniera accorta e fatto precedere da un invito a Teheran , accettato, dal patriarca maronita che è la massima autorità cattolica del paese. Questa mossa da un tono bipartisan all’invito al Presidente iraniano.

 Dopo la parte ufficiale, il viaggio avrà come appendice la visita  ai villaggi del sud libano  – alla frontiera israeliana- ricostruiti  dopo l’attacco israeliano del 2006 , grazie ai fondi iraniani e adesso presidiati dal contingente italo-spagnolo, con ambigue regole di ingaggio.

Ahmadinejad ha fatto sapere che vuole arrivare fino  alla frontiera israeliana e buttare sassi oltre il filo spinato, ma potrebbe anche voler  presiedere alla liberazione del soldato israeliano Shalit prigioniero  di Hezbollah da ormai 4 anni, per dare un segnale ancora più forte e minaccioso: pace e guerra  con Israele sono nelle sue mani.

Non va dimenticato  che Ahmadinejad è uno “specialista” nello sfruttamento degli ostaggi avendo conservato gelosamente quelli americani presi all’ambasciata USA di Teheran per oltre un anno e mezzo, liberandoli solo dopo le elezioni USA, come omaggio al nuovo presidente.

 Nel caso negativo, basterà un gesto o una parola di troppo per scatenare come minimo una grave crisi diplomatica tra l’Iran   e tutti gli altri attori dell’area.

Fini in visita al contingente italiano in Libano. La prossima settimana sarà delicata.

 Anche Israele potrebbe essere tentata di seguire elettronicamente – il dio della vendetta è sempre presente –   i movimenti del presidente iraniano per rintracciare e  colpire  Nasrallah che è il suo obbiettivo primario.

 Questo scatenerebbe una crisi dalle conseguenze imprevedibili anche per i nostri soldati. In entrambi i casi, potrebbe essere un fine settimana memorabile.

Speriamo che da parte nostra  si abbia l’intelligenza di far sbucciare la parte bollente della patata agli spagnoli o a un contingente minore, senza abdicare in caso di sviluppi di pace anche minimi, che speriamo abbiano preparato.

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Commenti

  • Avatar di raymond issa raymond issa  Il ottobre 12, 2010 alle 7:39 am

    Per dire la verità, L’Iran ha negato il fatto che Ahmadinajad getterà un sasso in Israele quando visiterà la porta di Fatmeh.
    Quanto a Shalit, il soldato israeliano rapito è a GAZA in Palestina e non nel Libano.
    Quante balle si possono raccontare senza andare alla fonte.
    Infine per quel che riguarda i soldati italiani nel Libano, non hanno niente da temere, stanno bene al sole e stanno aiutando la popolazione. Registrano sul tacuino quante incursioni aeree effettuano gli Israeliani sopra il Libano.

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  • Avatar di antonio de martini antonio de martini  Il ottobre 12, 2010 alle 11:56 am

    speriamo sia vero che non corrono pericoli. E’ quel che ci hanno detto anche sull’afganistan ed è stato vero per un pezzo..

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  • Avatar di Giovanni Ceccarelli Giovanni Ceccarelli  Il ottobre 15, 2010 alle 9:11 am

    Se Sharon va al muro del pianto é una provocazione e la risposta dura anni; se quel tizio che guida l’Iran _che é la Persia di Dario e Serse- va a mezzo km dal confine di Isreale e grida che Israele va eliminato dalla faccia della terra cosa é ? Nulla, per i benpensanti di Bruxelles e anche per noi. Peccato. ce ne pentiremo amaramente.

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  • Avatar di raymond issa raymond issa  Il ottobre 16, 2010 alle 7:24 am

    Ahmadinajad ha già finito la sua visita nel Libano e come promesso non ha buttato nessuna pietra su Israele. Non ha detto che Israele deve essere eliminata ma ha chiesto agli Israeliani di ritornare nei loro paesi di origine cosi i palestinesi potrebbero anche loro tornare nel loro paese di origine,
    Non trovo il suo discorso cosi eversivo. Sharon non è andato al muro del pianto ma sulla corte della moschea Al Aksa. La cattiva coscienza fa dire molte cose sbagliate. Il signor Ceccarelli dovrebbe rivedere le sue fonti.

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