TERRORISMO IN EUROPA: LE RADICI DEL MALE. di Antonio de Martini

La prima grossa bomba la lanciò Felice Orsini , ex deputato della Repubblica Romana, temperamento inquieto di romagnolo. Il bilancio – orribile per l’epoca – fu di 12 morti e 156 feriti e bersaglio ( Napoleone III) mancato.

Lo scopo era far perdere al Papa il protettore militare per agevolare l’unità italiana. Una idiozia.                                                                                                                                                                 Di successo invece la bomba  artigianale a base di esplosivo e chiodi ( oggi ribattezzato IED in Afganistan) la chiamarono ” bomba all’Orsini” Siamo nel 1858 e poco mancò che questa iniziativa compromettesse gli sforzi della Contessa di Castiglione e Costantino Nigra per concludere l’ alleanza che ci fece  vincere la seconda guerra di indipendenza.

Caduto Napoleone III e finito il disastro della guerra franco prussiana,  ci fu un attentato – siamo nel 1893–  alla Camera dei Deputati con parecchi feriti, poi nel 1894 al caffé Terminus alla stazione ferroviaria di Parigi. Nello stesso anno, un anarchico  francese  andò in Inghilterra e mise una bomba al Royal Greenwich Observatory, ma il grosso degli anarchici attentatori era italiano.

A seguito dell’attentato alla Camera dei Deputati francese, fu condannato un certo Veillant, ma l’anarchico Caserio lo vendicò  uccidendo il Presidente francese Sadi Carnot che gli aveva rifiutato la Grazia e chiudiamo il 94 in gloria.

Qualche anno dopo, è il 1897, il pugliese  Michele Angiolillo, uccide il presidente del Consiglio spagnolo reo di non so bene cosa.

Poi la bella e flessuosa imperatrice d’Austria ( fu la prima a coltivare il body building) Elisabetta ( resa popolare dai film di Romy Schneider “Sissi”) viene accoltellata a Ginevra dall’anarchico italiano Luigi Luccheni ( 1898). A solenne chiusura del secolo, nel 1901 l’attentato al re d’Italia Umberto I da parte di Arnaldo Bresci.

Insomma, anche noi abbiamo avuto la nostra stagione da rompicoglioni senza che nessuno proponesse di bombardare il Duomo di Milano. Cosa avevano in comune? Appartenevano a un paese povero e in subbuglio che fece emigrare venti milioni di persone, avevano esperienza di emigrazione, erano squattrinati e narcisisti con  la smania di apparire e un equilibrio psichico  precario su cui si erano innestate ideologie estremiste ed abili mestatori. Erano privi dei più elementari diritti politici.

Dei servizi segreti che si rispettino devono operare segretamente,  cogliere questi ultimi e farli parlare, non ammazzare gli ultimi della filiera e andare a cena coi giornalisti.

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Commenti

  • abrahammoriah  Il luglio 19, 2016 alle 6:54 PM

    19 luglio 2016

    “Terrorismo”: una delle tante paroline versipelle di un mondo che da tempo ha totalmente perso la dimensione storica e con questa e sé stesso… Massimo Morigi

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