NOTIZIE DAL MONDO, 25-30 MAGGIO 2015
Si parla spesso di “mala sanità” in Italia. Un recentissimo articolo sulla rivista dei medici statunitensi, il JAMA, pone l’attenzione su un caso da meditare. Vi si narra di una signora che era andata nel pronto soccorso di emergenza di un ospedale a New York per un forte dolore al basso ventre. Sottoposta ad una TAC, le era stata rilevata una “massa” a livello del colon. Dopo tre giorni di ricovero, era stata dimessa, ma nessuno le aveva detto nulla sul tipo di “massa” rinvenuta, né se si trattasse di un tumore né cosa dovesse fare successivamente; la signora aveva cercato di saper qualcosa, ma senza successo. Un po’ scossa dalla situazione, la signora si stava ancora domandando cosa fare quando le venne recapitato il conto della sua degenza, nel quale compariva una somma aggiuntiva di 300 dollari dovuti per “dimissione ritardata”; le veniva così addebitato il tempo aggiuntosi alla dimissione, dal momento che ella era rimasta più di trenta minuti in ospedale per cercare di farsi dire cosa era quella “massa” e cosa le era consigliato. Nell’articolo si precisa che la signora sta ancora aspettando una diagnosi o almeno un consiglio. A Roma vale il detto “er peggio nun è mai morto”, che pare valga anche a New York.
Helen Ouyang, JAMA. 2015;313(20):2027-2028 28 mag
Il coinvolgimento economico della Cina in America del sud è molto aumentato negli ultimi anni, con un aumento di ventidue volte, tra il 2000 e il 2014, degli scambi commerciali. La Cina è così divenuta il secondo partner più importante per gli scambi economici del continente sudamericano. Ci si attende che gli investimenti cinesi nell’America Latina passino dai 110 miliardi di dollari del 2014 a 250 miliardi nei prossimi dieci anni, nei settori più diversi, dalle costruzioni civili alle telecomunicazioni, all’energia, ai trasporti. Inoltre il Paese asiatico coopera con quelli sudamericani anche in campi non strettamente economici, come lo sviluppo delle risorse umane e lo sviluppo di aree di libero scambio. Il Governo cinese considera l’innovazione come un motore chiave per lo sviluppo economico, e in molti settori ciò è apparso molto evidente; ad esempio la fabbrica cinese di condizionatori Gree, che opera in Brasile da più di 15 anni, ha lanciato un condizionatore a energia solare a consumo energetico praticamente nullo.
http://www.eurasiareview.com/ 29 mag
I due grandi e terribili terremoti nel Nepal, quello del 25 aprile e quello del 12 maggio, hanno, come si sa, devastato la regione, provocando più di 8000 morti e 200.000 case completamente distrutte; oltre 5000 scuole hanno subito la stessa sorte e circa 300.000 persone sono ancora oggi senza tetto. Dopo il rituale momento di coinvolgimento generale, sarebbe forse il caso di pensare che la stagione dei monsoni è alle porte e c’è un reale pericolo di pandemie. Data la confusione iniziale, solo da poco sono stati raggiunti alcuni dei villaggi più fuori mano. Si aggiunga che gli aiuti sono condizionati da alcuni situazioni quasi incredibili: l’esercito nepalese, forte di 90.000 uomini, ha un solo elicottero MI-17, per la negligenza con cui i vari Governi si sono via via occupati dei servizi di protezione civile. Secondo il coordinatore delle Nazioni Unite in Nepal, Jamie McGoldrick, sui 415 milioni di dollari richiesti per gli interventi umanitari di urgenza, all’8 di maggio ne erano disponibili 22,4. Il Regno Unito ha stanziato 22 milioni di sterline e la ricca Germania ben 2,5 milioni di euro; l’intera Unione Europea ha “approvato” uno stanziamento di poco più di 16 milioni di euro. La situazione è resa ancora più grave dal fatto che moltissimi giovani nepalesi lavorano in altri paesi, come la Malaysia e la Corea, con la conseguenza che nelle zone rurali del Paese colpito sono restati solo i vecchi e i bambini. Molte aree del Paese sono talmente sconvolte dal sisma che la loro produttività è vicina allo zero, il che induce grandi preoccupazioni in merito all’approvvigionamento futuro.
ISAS Brief No. 367 – 26 May 2015 Institute of South Asian Studies
Nella ricerca di un futuro sostenibile, o più sostenibile, per una popolazione mondiale in continua crescita, si assiste da qualche tempo a una serie di iniziative tendenti a diffondere in ampi strati una abitudine a nutrirsi di insetti. Non più tardi di una settimana fa Kofi Annan, già segretario generale dell’ONU, ha rilasciato al Guardian una dichiarazione in cui si asserisce che “mangiare insetti è bene sia per l’ambiente che dal punto di vista di una dieta bilanciata”, in ciò seguendo e rinforzando l’opinione contenuta in un rapporto di qualche anno fa della FAO che sottolineava gli “straordinari benefici nutrizionali” e il “minore impatto ambientale” di una dieta di insetti -o almeno con insetti – nei confronti di cibi di comune uso. Ammesso che ciò sia corretto, si sta ponendo il problema di come sia possibile, e con quali argomenti, arrivare a un maggior consumo dietetico di insetti. Un breve articolo apparso su una rivista italiana il 27 maggio, ricordava che secondo un rapporto diffuso dalla FAO lo scorso anno, nel mondo sono già oltre 1900 le specie di insetti di cui si cibano almeno due miliardi di persone. La strategia che finora è stata usata per convincere la gente a mangiare, per esempio, formiche arrosto, è stata quella di trovare argomenti razionali, basati sui processi cognitivi a loro volta aventi soprattutto basi culturali, per superare la maggiore obiezione, costituita dal disgusto. Il gusto, si afferma, è qualcosa di più complesso del semplice odore e sapore del cibo; un fattore importante ne è il colore del cibo, l’immagine con cui esso è associato e il nome con cui viene presentato. Quando si presentò, ad esempio, uno strano pesce della Patagonia non con il suo ancor più strano nome ma ribattezzandolo spigola cilena, le vendite aumentarono di molto. Uno dei pochissimi studi in proposito è quello in cui si riferisce che i consumatori belgi hanno accettato molto meglio dei piatti a base di insetti (grilli e cavallette) se essi erano preparati usandovi salse molto comuni. Da noi, una cena organizzata a Milano lo scorso novembre e per la quale si erano prenotate oltre duecento persone per gustare insalata di mele con insetti misti, focaccia alle larve, cavallette, risotto con salsiccia e vespe, filetto con bachi da seta e budino al cioccolato con menta e scorpioni, è stata interrotta dai veterinari dell’Asl, evidentemente non convinti del tutto delle ragioni della FAO. Pare che un famoso chef italiano proponga locuste brasate al vino rosso.
R. Caparros Megido J. Sens. Stud. 29, 14–20; 2014; go.nature.com/6ln9dw). 27 mag
Una delle più imponenti manovre militari con jet è iniziata questa settimana nei mari del nord; oltre 100 aerei e 4000 persone prendono infatti parte all’Arctic Challenge Exercise che durerà due settimane e che segue le manovre NATO antisommergibili sulle coste norvegesi già svoltesi nelle settimane scorse. Le manovre aeree comprendono F16 americani e aerei britannici, tedeschi e francesi (tutte Nazioni membri della NATO) cui si associano velivoli finlandesi e svedesi (questi due Paesi non fanno parte di quella organizzazione). La NATO ha accusato i Russi di porre in pericolo i voli civili nella regione proprio aumentando i voli militari, con aerei che spesso volano “a fari spenti”; non pare che manovre così complesse agevolino lo stato delle cose.
THE ASSOCIATED PRESS mag 25.
Proprio di fronte al Monte Bianco si erge il Col du Dome, 4350 metri, con un imponente ghiacciaio. Si dà però il caso, come rileva Jerome Chappellaz, del French National Centre for Scientific Research, che la temperatura in profondità all’interno del ghiacciaio, misurata con apposite attrezzature, sia aumentata tra il 1994 e il 2005 di quasi un grado e mezzo. I ghiacciai non polari sembra vadano incontro a una distruzione che nel giro di qualche centinaia di anni potrebbe portare alla loro scomparsa. Per chi, come i ricercatori italo francesi del centro, studia da vari punti di vista il contenuto e la struttura di tali formazioni, il fatto è drammatico, nel senso che tutte le informazioni contenute nei ghiacci come in un immenso e antichissimo archivio sembra possano sparire in un futuro non troppo lontano. Chappellaz afferma che se uno studia i giacimenti sottomarini di coralli o gli anelli botanici ha il materiale a disposizione praticamente all’infinito, ma se studia i ghiacciai potrebbe in un tempo relativamente breve trovarsi privato delle sue “ghiaccioteche”. Oltre tutto, finora, solo strati molto superficiali dei ghiacciai alpini sono stati oggetto di studio. La conseguenza è che si sta pensando, e il progetto diverrà operativo nel 2016, a trasferire blocchi di ghiaccio estratti dalle profondità del Col du Dome dapprima in caverne scavate nel monte e poi al polo antartico dove giaceranno in contenitori posti a una decina di metri sotto la superficie ghiacciata, dove la temperatura si mantiene costante sui meno 50 gradi e dove l’archivio del ghiaccio si manterrà inalterato per secoli. Il ghiacciaio sarà sottoposto a una sorta di carotaggio, estraendo campioni di 10 cm di diametro e della lunghezza di oltre cento metri, che poi verranno sezionati e conservati.
http://www.bbc.com/news 29 mag
Avvicinandosi la stagione estiva, va ricordato che circa un anno fa, la FDA (Food and Drug Administration) ha iniziato a classificare le attrezzature atte e produrre una abbronzatura casalinga come sussidi medici di seconda classe, il che significa che dovranno portare una etichetta chiaramente indicante che non devono essere usate per soggetti minori (di 18 anni). Ciò perché ormai sono abbastanza diffusi studi importanti che dimostrano l’esistenza di un rischio notevole di tumori cutanei e altre affezioni della cute associati alla pratica di abbronzature casalinghe. Si sono già levate proteste da parte medica nelle quali si fa notare come un tale approccio da parte delle autorità sanitarie sia del tutto insufficiente. Un articolo apparso questa settimana sottolinea il rischio che l’approccio finora seguito ponga sullo stesso piano la sicurezza e i molto modesti benefici della tecnologia abbronzante –da un lato- e gli interessi commerciali connessi –dall’altro. Si ritiene, si scrive, che sia giunto il momento di modificare le politiche sanitarie sull’abbronzatura casalinga tenendo maggior conto degli interessi della sanità pubblica.
JAMA. May 27, 2015. doi:10.1001/jama.2015.5975