Un lettore mi ha scritto ripetutamente invitandomi a commentare la vittoria del movimento cinque stelle alle recenti elezioni.
Turani nel suo giornale presenta questi numeri:
1) Alle elezioni politiche del 2013 , nelle stesse sette regioni in cui si è votato, il movimento cinque stelle raccolse 3.274.571 suffragi.
2) Alle elezioni Europee del 2014 , sempre nelle stesse regioni, gli elettori scesero a 2.211.384
3) Alle regionali appena trascorse i votanti 5 stelle sono stati 1.320.885
Sempre che la matematica non sia diventata di parte anch’essa, il movimento 5 stelle non ha avuto un successo, ma una perdita di votanti che si sono dimezzati rispetto alla prima apparizione sulla scena politica.
Molti cittadini cercano di illudersi e vedere in “ogni villan che parteggiando viene ” il messia salvatore che rimetta le cose a posto senza che ci si scomodi più di tanto. Un voto, una richiesta di favori e via….
Ebbene, non è così. Non è più così. La tendenza chiara ogni giorno di più è che dal 1976 in poi la sola cifra in crescita alle elezioni è quella dei cittadini che si rifiutano di essere presi in giro da questi ladri di Pisa che di giorno litigano e di notte rubano assieme. I cittadini che si astengono dal voto e di cui tutti fingono di non capirne le motivazioni.
Il Cardinale Siri ( arcivescovo di Genova, città che si appresta a subire l’ennesima delusione) – mi dicono – ebbe un bon mot: ” esiste personale politico di due tipi: quelli che rubano per fare politica e quelli che fanno politica per rubare. Da un po vedo in giro solo questi ultimi”. Appunto. Arrestarli? Inutile. Sono più numerosi dei carabinieri e in costante crescita.
Per uscire da questo maleolente pantano è necessario che tutti i cittadini – dopo aver fatto il proprio dovere – decidano di esercitare i loro diritti costituzionali partecipando alla vita nazionale in forma attiva, propositiva e continuativa. Ad ogni livello.
Fino a che aspetteremo il “deus ex machina” , la “rigenerazione” ed altre minchiate consimili resteremo dove siamo.
Tra tutte le soluzioni miracolistiche proposte, quella di far governare l’Italia da un gruppo di giovani somari è la più stravagante.
I dirigenti della Nuova Repubblica dovranno essere selezionati uno a uno in base al sapere, all‘esperienza e sopratutto al carattere. Oggi si scelgono in base alla fedeltà, l’ignoranza e alla disponibilità al compromesso.
La politica delle etichette ( delle camicie, dei distintivi ecc) si addice ai prodotti commerciali, non alle persone.
Commenti
Sono completamente d’accordo; nel nostro sfortunato paese la politica ha raggiunto livelli ,in basso,del tutto patologici. In Italia é in corso una lotta di classe,fra chi lavora produce reddito dal quale si prelevano le imposte che servono a produrre privilegi e prebende a chi, attraverso la politica, esercita il potere finalizzato alla propria sopravvivenza e benessere. Ha detto bene il cardinale Siri .Il disgusto ha raggiunto perfino chi risiede fuori dai confini .Infatti,
a proposito di disaffezione ,si sono svolte in aprile, dopo continui rinvii, le elezioni per il rinnovo dei Comites,comitati degli italiani residenti all’ all’estero. Solo il 5% in media é andato a votare.
Non votare é il primo gesto di ribellione. Altri potranno seguire…….
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Utinam
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Ieri mi sono rivisto un vecchio film: “Salvate la tigre”, del 1973, con un Jack Lemmon che ci prese l’Oscar per il migliore attore. Come film non è un gran che, ma la sua attualità è straordinaria. Oggi il 1973 ci appare come un mitico tempo di onestà e buoni valori; al protagonista il tempo di onestà e buoni valori appariva quello del 1944; credo che nel 1944 il tempo in questione fosse quello del 1914-1915 e così via. So che i mazziniani non sono d’accordo, ma l’Italia fu fatta da quell’aristocratico francesizzante di un Conte di Cavour con qualche giochino anche di letto; la rivoluzione Russa fu opera di pensatori alla Lenin con un seguito di non moltissimi quattro gatti. Il mito del popolo che prende in mano finalmente i destini del mondo, alla Carlo Pisacane, è appunto un mito. Grillo e i suoi perdono voti perché anche loro sono vittime del complesso “dopo di me -e accanto a me- il diluvio”. La terra promessa non si vede ancora manco salendo sull’albero maestro. Purtroppo. GiC
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Intanto ci tengo a precisare che Pisacane era socialista e non repubblicano.
Poi i mazziniani, quelli veri, sono d’accordo sul fatto che la storia è spesso fatta da quattro gatti. Feroci.
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E’ vero siamo (almeno in europa) in una situazione di dialettica negativa.
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Mi permetto una aggiunta. Al sito
Fai clic per accedere a 1433176296264_pdf.pdf
c’é una bella analisi del voto su dati reali fatta dall’Istituto Cattaneo.
La conclusione è che non ha vinto proprio nessuno, se si esclude purtroppo la Lega di Salvini. giC
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Non ha vinto nemmeno Salvini. La reazione abandonica dei suoi che si vedranno rappresentati da ” terroni” la vedremo al prossimo giro.
L’istituto Cattaneo ( stesso nome di una organizzazione romana specializzata nel recupero anni scolastici dei somari) non tiene conto che la posizione di chi si rifiuta i votare è politica.
Sono voti in frigorifero, per non andare a male.
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I numeri sono impietosi per tutti gli schieramenti,è un naufragio collettivo dove grida vittoria chi affonda di meno.La disaffezione c’è ed allora perchè un movimento di protesta come m5s non sfonda,come può essere che al netto dei disinteressati chi in situazione di sofferenza non approfitti dell’occasione offerta?Il suo invito ad una partecipazione attiva alla vita politica che vorrebbe dire anche il solo andare in comune a chiedere aiuto per lo sfrattato che da anni vive in macchina,questa partecipazione che farebbe intendere l’interessamento e mostrerebbe i volti di quanti questo interessamento lo vivono di persona è ciò che,secondo me,al m5s manca,il cosidetto radicamento sul territorio.Sembrerà una ‘poca cosa’ o forse una forma di elemosina ma provare e vedersi mandare i vigili contro è molto significativo e formante nella formazione della coscienza.
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Vedi risposta a identico commento nel post ” il DAY AFTER ecc.
Di ieri.
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Antonio: non ho detto che Pisacane fosse mazziniano. E poi, secondo me, la forte astensione è dovuta solo in parte dal disgusto della politica e dei politici. In un’altra parte è dovuta al fatto che dal 2010 manca una seria e fondata offerta di centro destra. Chi come me nel 1994 e nel 2001 ha creduto di trovare in Forza Italia meglio ancora rafforzata da AN una offerta politica adatta al suo modo di pensare, liberale ed economicamente alla Anronio Martino, si è trovato e si trova successivamente di fronte a beghe e a vuoti drammatici cui reagisce restando a casa. Altri lo fanno protestando alla Grillo o alla Salvini, ma sono una sparuta minoranza. Purtroppo se il mercato offre solo Toti, capisco chi non compra nulla. GiC
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L’equivoco è chiamare centrodestra la destra e centrosinistra la sinistra.
La differenza è tra moderati e estremisti. Molto misti.
Il sistema elettorale diventerà binario quando si troveranno a scegliere tra due offerte e non tra una mezza dozzina.
La scelta tra due opzioni si avrà solo quando si sceglie tra due persone.
Ecco perché ci vuole il presidente eletto dal popolo.
Con tutte le esclusioni del caso: magistrati, militari, concessionari e divi TV e cinema.
La classe dirigente deve scegliersi tra chi sa creare ricchezza ( nazionale) o chi saprebbe ripartirla equamente.
Oggi i programmi dei candidati sono un emetico.
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Un sistema elettorale e sociale binario non può coesistere col campanile italiano. Tra Petralia Soprana e Petralia Sottana penso che il derby calcistico (se c’è) sia una “scontro di civilità”; lo é certamente quello tra Avellino e Benevento. La casistica gesuitica del seicento ha insegnato molto. Volerci far diventare britannici (whig e tory) non é nelle nostre corde. Ci sono 50 gradazioni di grigio, in questo meraviglioso Paese o meglio in questa straordinaria Nazione. E non mi pare tu abbia risposto alla mia motivazione per la crescita delle astensioni. I “moderati”, per seguire la tua nomenclatura, non sanno per chi votare, e non votano; per un momento hanno creduto che la soluzione fosse Renzi, ma appare sempre più la chiara difficoltà del suo PD che non vuole -nella base-perdere le caratteristiche del PDS, del DS e del PCI o, peggio, della sinistra DC. E allora metà della gente non vota. C’é un 30% dei voti in attesa di un qualcuno (che non può certo essere nè Toti né Salvini).e soprattutto di due o tre idee semplici. Poi c’é pure la complicazione dell’Europa, ma questo è un altro problema GiC
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