Il “DAY AFTER”  DI UN SISTEMA CHE MUORE. di Antonio de Martini

Il mio motto ” Chi va a votare avvelena anche te. Digli di smettere” ha trovato un altro 10% di cittadini  stanchi di sedersi al tavolo assieme ai bari.

Questa inesorabile costante  avanzata verso la contestazione globale del sistema di rappresentanza fasulla  che ci opprime da quaranta anni ( iniziò nel ’76 col 14% di astenuti dal voto) questa volta  ha fatto presa in particolare nelle cosiddette regioni rosse dopo aver trionfato nelle scorse elezioni  nelle zone  in cui l’elettorato è  stato tradizionalmente ostile al centro-sinistra.  

Anche il cemento armato della gestione clientelare dei governi a guida PCI-PDS-DS-PD ha mostrato di non reggere alla infiltrazione dell’acqua cheta dei cittadini che, sempre più numerosi ripudiano i vecchi idoli e fanno crollare gli altari.

Il paese sente di non essere governato e si ribella astenendosi dal partecipare ai ludi elettorali in maniera sempre più massiccia e sprezzante. La disaffezione porta l’anarchia in ogni aspetto della vita associata.

 La mini astuzia ministeriale di far votare i cittadini a cavallo della festa della Repubblica e i soldi spesi per la campagna pubblicitaria di partecipazione, non hanno funzionato. È un dialogo tra sordi.

Il sistema sanitario Veneto era già in pareggio prima della elezione dell’enologo Zaia  ( è l’eredità  amministrativa austroungarica) e nessuno crede veramente che l’ennesimo cappone del pollaio di Berlusconi farà miracoli in Liguria. I successi dei provocatori Salvini e Grillo sono il sintomo di una malattia, non la cura.

Gli italiani aspettano una NUOVA REPUBBLICA che stronchi la selezione a rovescio della classe dirigente che viene attuata a partire dal 1958 con la riforma Fanfani che apri la porta delle candidature agli impiegati di partito.

La disaffezione verso il sistema ha investito anche l’Europa che era la sola idea nuova scaturita dalle rovine della guerra mondiale. Ora è rappresentata da un vecchietto di modesta statura fisica e intellettuale incapace di assorbire la crisi greca ( tutta la Grecia rappresenta meno del 2% del prodotto lordo europeo. Chi non può assorbire una perdita del 2% ?) .

L’Europa non fa più figli e non vuole adottare quelli provenienti da altri continenti vicini. Li lasciamo annegare mentre noi anneghiamo in solitudine nei nostri eccessi di liquidità che non sappiamo più impiegare che per comprare obbligazioni di banche sclerotizzate.

Le Regioni italiane non servono ad altro che ad arricchire alcune centinaia di impiegati delle segreterie di finti partiti che cercheranno di riempirsi le tasche prima del naufragio che sanno inevitabile. Saranno anche più avidi dei predecessori.

Giolitti rimproverò Mussolini alla Camera dicendo ” questo governo mangia troppo” e Mussolini di rimando ” anche ai suoi tempi si mangiava” . Risposta di Giolitti: ” s,i ma si sapeva stare a tavola”.

Bei tempi.

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Commenti

  • gicecca  Il giugno 1, 2015 alle 11:24 am

    1) Indicativa la mancanza di commenti. Ci si astiene anche da quelli.
    2) Se il cibo è avvelenato, meglio e giusto non mangiare; ma se non si mangia nulla, ci si mette un po’, ma poi si muore. Vale anche per la democrazia, in tutte le sue forme. GiC

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    • antoniochedice  Il giugno 1, 2015 alle 12:00 PM

      Già , i democratici nostrani sono ostili al digiuno…

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  • Anafesto  Il giugno 1, 2015 alle 3:11 PM

    Vedo che il suo motto ha fatto presa sul 50% degli italiani circa, complimenti!
    Il partito degli astenuti è di gran lunga il partito di maggioranza, ora occorre metterci d’accordo su: che fare?

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  • gicecca  Il giugno 1, 2015 alle 3:34 PM

    Speriamo che non ti nominino Robespierre, sia per gli altri sia per te. GiC

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    • antoniochedice  Il giugno 1, 2015 alle 3:38 PM

      Bah, senza Roberspierre oggi staremmo tutti a fare la novena per il corpus domini

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  • Luca Cardinali  Il giugno 2, 2015 alle 10:36 am

    I numeri sono impietosi per tutti gli schieramenti,è un naufragio collettivo dove grida vittoria chi affonda di meno.La disaffezione c’è ed allora perchè un movimento di protesta come m5s non sfonda,come può essere che al netto dei disinteressati chi in situazione di sofferenza non approfitti dell’occasione offerta?Il suo invito ad una partecipazione attiva alla vita politica che vorrebbe dire anche il solo andare in comune a chiedere aiuto per lo sfrattato che da anni vive in macchina,questa partecipazione che farebbe intendere l’interessamento e mostrerebbe i volti di quanti questo interessamento lo vivono di persona è ciò che,secondo me,al m5s manca,il cosidetto radicamento sul territorio.Sembrerà una ‘poca cosa’ o forse una forma di elemosina ma provare e vedersi mandare i vigili contro è molto significativo e formante nella formazione della coscienza.

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    • antoniochedice  Il giugno 2, 2015 alle 11:37 am

      ProtestaRe senza contenuti precisi equivale a gridare ” viva la F.” Senza indicare se si parla di Teresina dei baracconi o di Marilyn.
      Troppo poco per invogliare un popolo di delusi.
      Gli ignoranti servono come agitatori di piazza ( vedasi i fratelli Pajetta), ma poi al governo ci vanno ( se li hanno) quelli preparati.
      Se fedeli….

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  • Luca Cardinali  Il giugno 2, 2015 alle 10:43 am

    Mi accorgo di aver sbagliato il commento sopra volevo metterlo in risposta ad i Grillini cantano vittoria.Scusi il disturbo può cancellare?

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