Mentre viene confermata per il prossimo mese di luglio la visita del presidente americano Barak Hussein Obama in Kenia, si tratta della prima visita di un capo di stato USA in quel paese, il ministero delle Finanze cinese annunzia l’adesione dell’Egitto al nuovo progetto dell’ AIIB , la Banca Asiatica di Investimenti nelle Infrastrutture.
L’adesione fa seguito alla partecipazione – per prima – dell’Inghilterra, seguita da Italia, Francia e Germania.
Si tratta del nuovo strumento di finanziamento multilaterale messo in opera dal governo cinese in armonia coi paesi BRICS ( Brasile, Russia, India Cina e Sud Africa).
E si tratta della ennesima iniziativa internazionale egiziana a conferma di una nuova politica a tutti azimut che il maresciallo Al Sissi sta rafforzando per segnalare che la levata dell’embargo USA sulle forniture militari non è stata sufficiente a ristabilire la situazione pre-golpe di rapporto esclusivo e privilegiato con l’Egitto.
Una ulteriore divaricazione tra i due paesi è costituita dallo Yemen, in cui gli USA hanno ritirato i loro cento ” consiglieri militari” proprio mentre la situazione andava surriscaldandosi, mentre l’Egitto ha dichiarato ufficialmente che la protezione della via d’acqua di Bab el Mandab ( l’entrata del mar rosso dall’Oceano Indiano) era di primordiale interesse per lo stato, visto che condiziona i proventi del canale di Suez, uno dei pilastri della indipendenza economica egiziana e che l’Egitto si appresta a raddoppiare.
Con questa politica proattiva dell’Egitto, la situazione di tutta l’area MENA ( Middle East and North Africa) sta subendo una accelerazione notevole e che con l’imminente accordo con L’Iran e la conseguente irritazione Israeliana e Saudita rischia di andare fuori controllo.
In questo frangente, lo IAI ( Istituo Affari Internazionali) ospita il ministro per gli affari europei del Kosovo a Roma per una conferenza dal tema ” come energizzare l’adesione del Kosovo alla UE “.