Quel che mi da più fastidio è che “i maghi della propaganda” credono di aver a che fare con gente senza memoria. Temo che abbiano ragione e questo non lo sopporto. Mi offro a far da protesi.
Fior di servizi fotografici per mostrare a inizio guerra ( 2003) che i beni culturali erano protetti e i più importanti decentrati. Arrivati gli alleati, ci dissero che i ” Monument men” , come sono stati recentemente chiamati, se ne stavano occupando.
A Bagdad conquistata l’Universita di Roma ” La Sapienza” che da anni collaborava alla conservazione dei beni culturali, forni i dati: 15.000 reperti presenti prima della guerra.
Pochi mesi dopo si scoprì che ne restavano pochi e si fecero i nomi dei saccheggiatori e delle raccolte private che li avevano comprati.
Domani, dopo 12 anni di ricerche, si riapre il museo archeologico di Bagdad con circa 5.000 reperti, tutti recuperati. Ne mancano 10.000 all’appello.
A Mossul invece il museo sarebbe rimasto intatto fino alla settimana scorsa….
Giovedì scorso, ci hanno mostrato gli iconoclasti del museo di Mossul distruggere ” reperti pre-islamici” .
Il TG 2 delle 13.30 di venerdì ( o sabato) ha dovuto ammettere che ” alcune (molte ndr) erano copie” .
Ora tutto è pronto: se verranno presi con le mani nel sacco potranno
a) dire che si tratta di esemplari di originalità dubbia
b) che li hanno dovuti comprare per sottrarli alla distruzione.
E poi, visto che li hanno distrutti, l’Interpol ( e l’Europol) possono smettere di cercarli, giusto?
Ecco come sacrificare un terzo del bottino per sdoganare i restanti 2/3.
Hanno fatto lo stesso con le dizioni ISIS, ISIL, EI. Se si dovessero provare aiuti militari a questi assassini, faranno il gioco delle tre carte coi nomi e, alla peggio, diranno che c’è stato un errore di recapito. Proprio come hanno fatto per recapitare i rifornimenti all’ISISL,ISIS,EI che assediavano Kobane: hanno sbagliato il lancio.