ASSASSINI A MOSCA. CALUNNIATORI IN OCCIDENTE. di Antonio de Martini

presentato come vice presidente del Consiglio di Boris Eltsin, il nome di  Boris Nemtsov  e la sua tragica fine fanno notevole impressione. 

Analizzato alla luce dei suoi risultati elettorali nel quindicennio, vediamo che era passato dal6% di suffragi alla prima prova elettorale all’1% della volta scorsa. Non si uccide un avversario che sta morendo politicamente, mentre Putin, in questo momento, ha  gli indici di gradimento più elevati della sua intera vita politica.

Boris Nemtsov era certamente  un oppositore di Putin, ma non rappresentava  certo un pericolo per il governo. Forse per qualche oltranzista fanatico che non accettava la marcia della pace.

Certamente la rapidità con cui i media occidentali si sono impadroniti del personaggio definendolo “il nemico N1 di Putin”  e i ripetuti tentativi di far passare il Presidente russo per un tenebroso organizzatore di omicidi politici,  lascia pensare che le accuse russe di provocazione non siano del tutto infondate.

Le ultime notizie sulla inchiesta dicono che l’auto degli assassini è già stata rintracciata e vedremo quali sviluppi ne scaturiranno.

Penso comunque   che sia una buona occasione per chiarire il ruolo del KGB nella vita del presidente russo.

Putin entrò al KGB e ai primi anni ottanta  all’uscita dalla scuola ” Bandiera Rossa” fu  assegnato alla sede di Dresda nella Germania est.

Un paese alleato, in una sede secondaria, nulla di entusiasmante.

La Dresda del periodo comunista ho avuto modo di vederla poco dopo il crollo del muro. I palazzi della città ancora coi fori delle pallottole  della seconda guerra mondiale e l’unica macchia di colore in un ambiente tutto grigio era il palazzo ducale ( o reale ) costruito dal solito architetto italiano.

Pensai ” se fossi nato da questa parte mi sarei suicidato senza esitazioni”.

Vita di guarnigione col solo diversivo della  Fiera della vicina Lipsia in cui c’era  al massimo da sorvegliare qualche espositore occidentale in vena di evasioni al prezzo di un paio di calze di nylon.

I rapporti col centro si tenevano a Pankov ( la capitale) o a Berlino, certo non a Dresda. Giunse a tenente colonnello.

Nel 1990 Putin era già a Pietroburgo come collaboratore del sindaco , poi in carriera politica come vice sindaco. Da quel periodo datano i suoi rapporti con gli occidentali e un incontro con Kissinger.

Niente di trascendentale, niente che faccia pensare alla spectre.

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Commenti

  • armstav  Il marzo 1, 2015 alle 5:10 PM

    D’accordo con lei, ma neanche ad una persona scaltra che ha saputo tenere un basso profilo? Non e’ un Gesu’ Bambino di certo.

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    • antoniochedice  Il marzo 1, 2015 alle 5:17 PM

      Non è Gesù bambino, ma un capo di uno stato contro il quale hanno sbattuto le corna dia Napoleone che Hitler. Maneggiare con cura.

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