ENI-KOGAS. A CIPRO LE RICERCHE FANNO UN BUCO NELL’ACQUA, MA C’È GIÀ CHI SOFFIA SUL FUOCO. di Antonio de Martini

Le ricerche nella Zona di interesse economico esclusivo di Cipro assegnata alla Joint Venture ENI-KOGAS ( Corea del Sud) hanno fatto un vero e proprio buco nell’acqua.
Secondo la CNA ( Cyprus News Agency) si tratta delle ricerche effettuate nel blocco 9 nell’area chiamata “Anassagora”, dove adesso il ministro dell’energia competente Giorgos Lakkotrypis dice che esisteva il 26% di probabilità di un esito fruttuoso come previsto per le perforazioni in mare profondo.

Per converso, la società americana Noble pare stia andando bene nel blocco 12 area ” Afrodite” , anche se quali siano i risultati effettivi si saprà dopo le analisi dei campioni che si faranno negli USA presso la sede della Noble a Houston.

Il blocco 12 è stimato a circa 8 tcf ( trillion cubic feet) ma il livello di convenienza economica per la commercializzazione è di 5.

Il premier turco Davitoglu, dopo aver fatto notare che la Turchia potrebbe essere il cliente principale del giacimento, ha rivendicato una forma di profit sharing per i ciprioti di etnia turca abitanti nella zona nord dell’isola .

Nel 1974 durante la crisi greco-turca per Cipro, vi è stata sull’isola una sorta di scambio di territori tra le due etnie e i turchi migrarono a nord per mettersi sotto la protezione della flotta turca, mobilitata dal premier Bulent Ecevit che i greci abbandonarono a favore dell’area sud. Il regime dittatoriale greco mirava all’ENOSIS , congiungimento alla madrepatria greca.

La crisi provocò la caduta del governo dei colonnelli greci guidati dal duo Papadopulos-Pattakos, ma ora la UE si è schierata a favore della maggioranza greca all’epoca iscrittasi in blocco al partito comunista, il cui segretario è oggi presidente della Repubblica.

La minoranza turcofona riconosciuta dal trattato di Zurigo (1878) ( quando l’Inghilterra si impossessò dell’isola) e appoggiata dalla Turchia – membro della NATO – ha creato nel 1974 una Repubblica turco cipriota del nord riconosciuta dalla sola Turchia, benché il dissidio tra turcofoni e grecofoni sia stato promosso dagli inglesi per contrastare i moti indipendentisti guidati dall’arcivescovo Makarios, divenuto poi primo presidente della repubblica di Cipro indipendente, dove però la Gran Bretagna conserva due ” zone sovrane” con rispettivamente una base aerea e di intercettazioni ed una base navale.

La questione petrolifera rischia quindi di riaccendere una disputa secolare ed ha in se i germi di un esempio – comunque vada – che la collegano al contenzioso arabo-israeliano e con la questione dei due stati o meno, il che contribuisce a rendere insolubile la questione. Il gas che verrà estratto è pronto per esplodere.

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