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A forza di portare I cani a spasso, i Filippini di Roma hanno imparato ad abbaiare.
Giovedì prossimo si raduneranno in Piazza del popolo in cinquemila per
protestare conro la politica invasiva della Cina che ” ha occupato illegalmente l’Ayungin Shoal“.
Si tratta di una secca a circa 100 miglia dalle coste filippine dove pare siano state avvistate tre “navi di stato cinesi”, ossia pescherecci.
Nella stessa zona lo scorso maggio fu ucciso un pescatore cinese di Taiwan dalla guardia costiera filippina e ne è nata una crisi che ha provocato sanzioni economiche anti Filippine:
non si assumono più lavoratori filippini fino a nuovo ordine e ai turisti di Taiwan è stato proibito di recarsi nelle Filippine in vacanza.
La zona in effetti fa parte della ZEE ( zona economica esclusiva ) delle Filippine essendo parte della piattaforma continentale ed entro le 200 miglia marine, come codificato dalla Convenzione ONU sul mare, ma forse la reazione filippina è eccessiva.
La vicenda disturba, oltre che perché giovedì in molti, in Italia e nel mondo dovranno rifarsi il letto personalmente e portare fido ai giardini, anche perché si tratta di un problema ” montato” fin dalla scorsa settimana, quando la stampa di mezzo mondo annunziò allarmata che tre navi da guerra cinesi stavano attraversando lo stretto tra Hokkaido e Sakalin ( in tutt’altra parte ) e si meravigliava che si fossero spinte tanto a Nord.
Nella zona si erano appena concluse le manovre aeronavali russo-cinesi e anche questa attenzione giapponese mi parve eccessiva.
La sensazione è che si sfrutti la situazione contingente per far capire alla Cina che potrebbe crearsi più nemici che amici a volersi avventurare fuori dal mar cinese.
La creazione di un movimento mondiale in funzione Pechino ( come suggerito dalla fulminea mobilitazione dei filippini d’Italia) potrebbe anche mettere in luce la posizione comune di contenzioso tra Taiwan e il Continente e fornire il destro per un riavvicinamento ulteriore tra le due Cine.
Se gli Sloveni occupassero d’improvviso Trieste, c’è la faremmo a mettere assieme cinquecento persone in piazza ?
Commenti
Per Trieste si scioperava al liceo (mio, settanta anni fa o giù di lì). Oggi non so. GiC
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Io ero alle elementari ed eravamo tutti in fermento. Nella Pizzi cantava ” vola colomba” e i triestini piangevano affrontando le fucilate inglesi.
Adesso…..
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Credo che i Filippini meritino tutta la nostra simpatia, e non per le mansioni che
abitualmente svolgono in Europa. Dalle mie parti, i treni che portavano i dolenti
profughi italiani della riva orientale adriatica ( anni 40 e 50 ) venivano spesso
accolti a sassate e insulti dai progressisti dell’epoca, nonni degli attuali, che erano più di cinquecento……
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Hanno infatti tutta la mia simpatia e do notizia della loro attività politica in favore della Patria lontana.
Constato che qui esercitano i loro diritti politici tutti, tranne i nativi.
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