IL CORRIERE DELLA COLLERA

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la commissione indipendente di inchiesta delle Nazioni Unite sui diritti umani ha interrogato feriti e personale medico nei territori vicini alle zone degli eventi ( leggi tra i rifugiati in Giordania e negli ospedali da campo) ed ha dichiarato di aver raccolto prove testimoniali circa l’uso del gas da parte dei ribelli.

Lo ha dichiarato un membro della Commissione ben noto in Italia, il magistrato svizzero Carla Del Ponte che assicura di aver letto dei rapporti risalenti alla settimana scorsa.
Lo ha riferito l’Agenzia Reuters attribuendo le parole della Del Ponte ad una intervista data dalla stessa ad una emittente della Svizzera italiana.
La Del Ponte ha fatto parte del Tribunale Penale Internazionale sui crimini commessi nella ex Yugoslavia.
la dichiarazione – se confermata – è preziosa per il ristabilimento della verità ed è stata rilasciata in lingua italiana.
Scommettiamo che i nostri media non la riprenderanno e che nessuno si chiederà donde mai i ribelli abbiano ottenuto il gas?
L’uso di armi chimiche è vietato dalle norme internazionali ed è un crimine di guerra a tutti gli effetti, anche se il governo americano – nel 2001 e per bocca dell’allora segretario alla Difesa Donald Rumsfeld – non escluse la possibilità di impiego dei ” gas tossici ed altre armi chimiche”nelle grotte di Tora Bora quando era convinto della presenza di Osama ben Laden in quei luoghi.