Alberto di Monaco passerà questo prossimo fine settimana a Roma in visita privata.
Si tratta in qualche modo di un omaggio
alle potenzialità turistiche della città eterna, proveniente da un personaggio che può permettersi di andare ovunque nel mondo ed è tra i massimi esperti del settore.
Come noto, Montecarlo, oltre al museo oceanografico, il Casinò ed il rally una volta all’anno , gode
di un ottimo clima e poco più.
Eppure è un principato florido, ben tenuto, lindo.
All’idea del potenziale di Roma che assomma al turismo ” amministrativo” quello religioso, il culturale-archeologico, una ventina di musei decine di Films famosi e canzoni indimenticabili, viene rabbia e sconcerto per come è ridotta dal traffico, da un sistema di raccolta rifiuti concepito da burocrati deficienti, un sistema informativo indifferente alle esigenze degli utenti, congressualistica inadeguata.
Se Dio esiste, prima o poi ci vendicherà .
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Commenti
Non c’e’ bisogno di scomodare Dio, basterebbe che i cristiani fossero degni di essere tali, ma purtroppo la gran parte compete con le bestie, basterebbe venire a visitare il mio quartiere. E’ proprio vero che il governo e’ l’espressione del popolo!
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Si lanciano invettive di tipo biblico quando, come me, si è persa la speranza nel popolo.
Ci sono però esempi che fanno sognare. Pensi – a proposito di Montecarlo e del principato di Monaco – che quel felice paese NON HA DEBITO PUBBLICO….
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12 gennaio 2012
Quando fu proposto e fatto approvare il Salva Italia fu propolata ad arte la diceria che quelle misure recessive si erano rese necessarie perché non c’erano più i soldi per pagare gli statali (ora che siamo in campagna elettorale e che i due schieramenti vogliono distaccarsi – giustamente sul piano della verità storica ed obbligati per un elementare istinto di sopravvivenza – dall’imbarazzante eredità del professore la verità è venuta a galla e non c’è più nessun straccio di economista pronto a sottoscrivere una simile corbelleria. Ma al di là della falsità che fu allora propalata, tutta la vicenda suggerisce due interessanti quesiti. Il primo è di ordine etico-politico e suona nel modo seguente: ma che razza di democrazia è quella italiana dove può essere impostato un discorso pubblico dove si sottrae reddito, indipendentemte dal principio di progressività impositiva, ad una categoria, coloro che non lavorano per lo stato, per dare a coloro che di questo stato sono lavoratori dipendenti e accettando che in virtù di questo principio da fratelli della costa che un gran numero di imprese possano perire? Il secondo quesito deriva dal primo ed è una proposta per una ricerca sociologica indirizzata a sondare l’opinione pubblica di quei paesi che in ragione della loro costituzione materiale de facto immensamente superiore alla nostra ora godono di una libertà materiale e politica incommensurabilmente migliore della nostra sul suddetto principio di rapina applicato con tanta sciagurata allegria in Italia. Visto che le indagini demoscopiche di questo tipo costano, si potrebbe cominciare col girare la domanda alla ridotta popolazione del fortunato Principato di Monaco. Ma forse si tratterebbe di un’indagine inutile. La reazione interiore dei cittadini monegaschi abituati ad uno stato con zero debito pubblico sarebbe indubbiamente giudicare questa italica pratica alla stregua della mutilazione genitale femminile ma, visto che le fortune del Principato si basano anche sul flusso turistico italiano, molto probabilmente la maggior parte sorriderebbe e non risponderebbe nemmeno alla imbarazzante domanda. Come si dice, noblesse oblige.
Massimo Morigi
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