Scoppia una bomba atomica sulla testa del duo Netanyahu-Barak: il presidente della Repubblica di Israele e ultimo dei padri della Patria ancora vivente, ha reso alla TV israeliana alcune dichiarazioni che hanno distrutto il castello di bugie pazientemente messo assieme
dai due squinternati governanti ansiosi di far scoppiare una guerra che potrebbe portare lutti e distruzioni in tutto il Vicino e Medio Oriente.
Intervistato in occasione del suo 89 compleanno, Peres, ha scandito chiaramente la sua opposizione ad un attacco preventivo agli impianti nucleari iraniani se non progettato e condotto assieme agli Stati Uniti.
Poiché non é un segreto che il padre del nucleare segreto israeliano é proprio lui, la notizia ha destato scalpore in tutto il paese per la credibilità e competenza della fonte ed é stata accompagnata dalla ulteriore esclusiva rivelazione che l’attacco al reattore irakeno lanciato dagli israeliani con successo nel 1981 che condusse alla fine del programma nucleare irakeno, fu un rischio inutile, perché la centrale, concepita dai francesi, era tecnicamente inadatta per ogni applicazione militare.
Anche in quella occasione, racconta Peres, egli votó contro e lo rivela oggi immaginando che glielo avrebbero contestato, come puntualmente avvenuto.
La reazione é stata affidata al ministro dell’ambiente , Erdal, una sorta di Evangelisti di Netanyahu, che dopo la contestazione ormai spuntata del voto contrario del 1981, ha eccepito che il Presidente della Repubblica si era allontanato dallo spirito e la lettera della Costituzione, ” invadendo le competenze del governo eletto dal popolo”.
Ovviamente il prestigio universale che circonda Shimon Peres gli consente questo ed altro.
Le proporzioni tra protetto e protettore sono ristabilite e il complesso militare-industriale per fare affari, dovrà accontentarsi della Siria. E a rate.