L’associazione musicale Arteviva domani 12 giugno, nella basilica di S Maria delle Grazie a Milano organizza un concerto in memoria dell’Ingegnere Franco Sartorio, mancato il 25 maggio scorso a Torino.
Uso le note biografiche scritte dalla figlia .
Per avere maggiori informazioni, leggete ” Il giorno” di domani.
Franco Sartorio è il padre della meccatronica italiana.
Noto a livello mondiale per brevetti rivoluzionari che continuano a dare lavoro e generare profitti in tutti i continenti ha dato vita a uno dei settori più promettenti dell’economia italiana, rendendo l’Italia punta di diamante nel mondo dell’automazione industriale.
Da lui nascono due delle tre tipologie di robotica esistenti: ” la misura” e ” il laser”.
Alla FIAT di Valletta ha creato il primo controllo numerico italiano progettando e costruendo poi il primo robot di misura con i primi bracci automatici.
Nel 1965 fonda la DEA e le sue invenzioni restano tecnicamente superiori nelle applicazioni di misura per punti, scansione continua di modelli e fresatura leggera, annoverando tra i suoi clienti Boeing, Mercedes, Ford, GM e Toyota.
Grazie al suo apporto, sono nate solo negli USA oltre 190 aziende.
In assenza di istituzioni scolastiche adeguate, negli anni 70 fonda la C.S.E.A. Per istruire gratuitamente i giovani e formare una nuova classe tecnologica pronta ai grandi cambiamenti dei settori manifatturieri.
Nel 1977 fonda la PRIMA PROGETTI capostipite del gruppo Prima Industrie ( quotata alla Borsa Italiana) ed inventa il primo robot laser del mondo.
Negli anni 80 fonda la ABB Sapri e negli anni 90 SAM ( Sartorio Advanced Mechatronics) dedicata a tecnologie per l’ambiente e le energie rinnovabili.
La fiaccola Olimpica attesa a Londra per le prossime Olimpiadi , è frutto della sua ultima invenzione: una rivoluzione in un settore tra i più tecnologicamente maturi.
Il suo esempio sproni ciascuno di noi e le istituzioni per garantire all’Italia un migliore futuro.
Commenti
COME AL SOLITO…LE GLORIE ITALIANE PASSANO SEMPRE INOSSERVATE, FINCHè NON SONO SFRUTTATE FINO AL MASSIMO DAGLI ALTRI….
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Vittorio Valletta era italianissimo.
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Peccato non si possa dire altrettanto della figlia Alessandra!
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O dire o tacere
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